Heilongjiang: Il signor Bai Shijun è morto dopo cinque anni a causa delle torture subite nel carcere di Tailai

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Nome: Bai Shijun (白士俊)
Sesso: Uomo
Età: 55
Indirizzo: Distretto di Songling, Daxinganling, provincia di Heilongjiang
Occupazione: Sconosciuta
Data di morte: 23 aprile 2007
Data dell’ultimo arresto: 19 gennaio 2005
Luogo più recente di detenzione: Carcere di Tailai (泰来监狱)
Città: Daxinganling
Provincia: Heilongjiang
Persecuzione subita: Condanna illegale, percosse, torture, prigionia, detenzione, caso di morte.

(Minghui.org) Il signor Bai Shijun praticante del Falun Gong di Daxinganling, provincia di Heilongjiang fu condannato illegalmente a quattro anni di carcere.

Nella prigione di Tailai fu torturato al punto da sviluppare: una malattia cardiaca, un’atrofia renale e un’infiammazione polmonare, che lo misero in pericolo di vita. Il 24 aprile 2006, telefonarono alla sua famiglia dal carcere per informarla delle sue condizioni critiche. Tuttavia, i responsabili del carcere hanno usato tutti i tipi di scuse per non consentire, ne il suo rilascio, ne che potesse ricevere le cure mediche. Non fu rilasciato fino al dicembre 2006. Il signor Bai morì il 23 aprile 2007 all'età di 55 anni.

Portato forzatamente nel carcere di Tailai

Il signor Bai Shijun viveva nel distretto di Songling, Daxinganling. Prima di praticare il Falun Gong soffrì di una grave malattia cardiaca. Dopo che intraprese la pratica del Falun Gong guarì da tutte le sue malattie ottenendo un corpo sano. Dopo che il Partito Comunista Cinese (PCC) ha iniziato la persecuzione del Falun Gong nel 1999, il signor Bai e sua moglie coraggiosamente chiarirono i fatti (*) facendo conoscere anche ai loro vicini e amici la grandezza della Falun Dafa. Per questo furono duramente perseguitati dagli organi giudiziari del PCC e una volta anche illegalmente condannati ai lavori forzati.

Il signor Bai e sua moglie furono segnalati alla polizia, perché distribuivano materiale per chiarire la verità nella cittadina di Linhai, nel distretto di Xinlin, e quindi arrestati illegalmente e incarcerati nel centro di detenzione di Songling.

Nell’ottobre 2005, il signor Bai e sua moglie furono condannati, con false accuse, a quattro anni di carcere dal tribunale distrettuale di Songling. Il signor Bai fu portato con la forza nella carcere di Tailai e imprigionato nella terza squadra della seconda brigata.

Le percosse della polizia furono la causa del rapido peggioramento della salute del signor Bai

Il figlio del signor Bai, Bai Yulong ricevette una telefonata dal carcere di Tailai il 24 Aprile 2006 che lo informava delle pessime condizioni di suo padre e che doveva preparare a pagare la cauzione rilasciato per il suo rilascio. Bai Yulong accorse immediatamente al carcere a vedere di suo padre. Il signor Bai ansimava per fare solo pochi passi, e aveva contratto una grave atrofia renale, un disturbo cardiaco e altre patologie. Era stato torturato a tal punto che il suo corpo inizialmente sano si era gonfiato completamente.

Durante la prigionia, il signor Bai ebbe molti sintomi. Fu torturato a tal punto che non riusciva a dormire la notte e durante il giorno era sempre svogliato. Gli altri detenuti riferirono alle guardie dello stato in cui si trovava, e la guardia Xiaohai picchiò il signor Lin Bao senza consentirgli di dire una sola parola. I funzionari del carcere essendo tenuti ad informare i famigliari, comunicarono loro che le condizioni del signor Bao erano deteriorate rapidamente. Quando suo figlio Bai Yulong andò al carcere, il capo della terza squadra gli disse che suo padre necessitava di essere portato fuori per ricevere cure mediche e che c’era da pagare la tassa per l'esame del medico legale, oltre alla cauzione. Disse inoltre a Bai Yulong di tornare a casa e di aspettare di essere richiamato.

Dopo che tornò dal carcere di Tailai, il signor Bai e i membri della sua famiglia si consultarono con dei medici specialisti che confermarono che l'atrofia renale è il precursore dell'uremia, patologia che porta alla morte in pochi mesi. Allarmati dal referto passarono molti giorni aspettando invano la chiamata dalla sede del carcere.

Il 1° maggio, preoccupato per la salute di suo padre, Bai Yulong andò al carcere e scoprì che i funzionari della prigione non avevano presentato la domanda per la cauzione di Bai Shijun, ma chiesero nuovamente al figlio di tornare a casa ad aspettare. L'8 maggio Bai Yulong e altri membri della sua famiglia si recarono alla sede del carcere, ma non furono autorizzati a vedere il signor Bai con il pretesto che era stato emanato un documento dal governo provinciale che decretava lo stato di quarantena per la peste, e che perciò le visite alla popolazione carceraria erano state sospese. Quando i membri della famiglia si informarono delle condizioni del signor Bai, gli riferirono che il signor Bai non fu affatto portato in un ospedale ma tenuto in carcere.

I funzionari del carcere non concedono il permesso di portarlo fuori, usando tutti i tipi di scuse

In seguito, oltre alla scusa "della peste", dal carcere riferirono che poichè il signor Bai rifiutava il lavaggio del cervello, la sua richiesta di scarcerazione era stata respinta.

A inizio maggio 2006 i membri della famiglia, non ricevendo ancora notizie, andarono nuovamente alla sede del carcere e si incontrarono con il capo della sezione esecutiva Liu. Chiesero informazioni sullo stato della loro richiesta di scarcerazione. Liu rispose: "É impossibile per me dirvelo, qui vengono inoltrate più pratiche per volta, quindi non posso occuparmi della richiesta solo per una persona". Più fonti confermarono che in quel momento solo il signor Bai era qualificato per essere scarcerato. I funzionari del carcere credevano che non fosse un grosso problema dato che c'era una sola persona che aveva bisogno della scarcerazione, quindi la domanda non era stata ancora inoltrata alla sezione esecutiva.

Il giorno dopo i membri della famiglia non ebbero altra scelta che andare al comitato politico del carcere per chiedere un intervento. In seguito le unità competenti iniziarono a occuparsi di questo caso, ma senza fare progressi. I famigliari alle loro molteplici richieste ottennero risposte contraddittorie. Ad esempio gli fu detto che il signor Bai era stato portato in ospedale, e poi riportato in carcere in seguito al miglioramento delle sue condizioni ecc. Per quanto riguarda la richiesta di scarcerazione, dissero che era ancora in corso.

Nel giugno 2006, non avendo ricevuto alcuna risposta, i famigliari del signor Bai andarono nuovamente alla sede del carcere. Il capo sezione della sezione penale Ma, riferì loro che la procedura di scarcerazione era in corso e che dovevano tornare a casa per preparare i soldi necessari per la cauzione. I membri della famiglia fecero presente che due dei tre membri della famiglia del signor Bai erano stati illegalmente incarcerati, che il figlio minore non aveva ancora un posto di lavoro nè reddito, che la famiglia aveva problemi economici. Aggiunsero poi che il reddito medio nella regione in cui vivevano era tra i più bassi in Cina. Sentendo questo, il caposezione Ma disse: "Potete andare al vostro comitato residenziale per ottenere un resoconto così potremo farvi una deroga per questa tassa. Non vi sarà difficile".

Finalmente nel mese di giugno, gli uffici provinciali competenti stabilirono che la procedura di scarcerazione del signor Bai era stata accettata. Il signor Bai poteva essere immediatamente rilasciato. Tuttavia, anche se i membri della famiglia fecero frequenti solleciti, le risposte dal carcere furono sempre che la procedura era ancora incompleta.

Il 14 luglio del 2006 i membri della famiglia salirono ancora una volta sul treno diretto al carcere di Tailai. Incontrarono il capo sezione della sezione esecutiva che li assegnò ad una persona che si chiama Zhu, ultimo a rispondere alle loro domande. Zhu affermò che il signor Bai aveva finito i suoi esami medici e che era idoneo alla scarcerazione ad eccezione di un ulteriore passo, che era quello di verificare se la dichiarazione (di abbandonare la coltivazione) fatta prima dal signor Bai era vera.

Tuttavia, il signor Bai diceva che le dichiarazioni che scritte in precedenza le erano state estorte, e non c'era niente di male a essere una brava persona, che praticava il Falun Gong per migliorare la sua salute. Zhu dichiarò che da quando il signor Bai fece questo tipo di dichiarazioni, fu difficile approvare il suo piano di scarcerazione. Dopo un pò, un altro ufficiale di cognome Zhang ha ripetuto quello che aveva detto Zhu. Zhang, disse che il signor Bai doveva scrivere cinque dichiarazioni per calunniare il Falun Gong e per di più, egli doveva pagare 5.000 yuan (*) a titolo di caparra. I suoi familiari risposero: "Non abbiamo i mezzi per pagare tutti quei soldi. Inoltre, prima si era concordato che, con un documento del comitato residenziale si potevano azzerare o ridurre i soldi, perché adesso è diventa una somma enorme? "

Lasciò il mondo circondato da una grande ingiustizia

Durante gli otto mesi, da aprile, quando al signor Bai sono state diagnosticate le gravi malattie, a dicembre, data del suo rilascio, fu in continuo pericolo di vita. I funzionari del carcere di Tailai gli negarono la scarcerazione con tutti i tipi di scuse e posticiparono il momento del suo rilascio diverse volte.

Il signor Bai era in condizioni critiche nel dicembre 2006 e dal carcere di Tailai decisero di rilasciarlo perché potesse ricevere cure mediche.

Quando tornò a casa, il signor Bai era in gravissime condizioni. Ciò nonostante, la polizia del distretto di Songling andava ancora a casa sua per infastidirlo. Il 23 aprile 2007, il signor Bai morì.

Numerosi praticanti del Falun Gong sono stati torturati a morte nel carcere di Tailai e almeno tre di loro erano della città di Qiqihar. Il signor Pan Benyu di Qiqihar che una volta salvò la vita di sei persone credeva fermamente nella Falun Dafa e nell’essere una brava persona. Egli fu illegalmente condannato e subì torture nel carcere di Tailai, con conseguente edema addominale, attacco di cuore, vomito di sangue e gonfiore alla testa. Ha visto molte volte la morte da vicino e morì in una grande ingiustizia il 17 luglio 2011. Il signor Pan Hongdong di Qiqihar fu torturato a morte nel carcere di Tailai il 15 maggio 2005. C’erano numerose ferite sul suo corpo, sangue sulla bocca, nelle orecchie e nelle narici, c'era una ferita circolare sul suo petto e tracce evidenti di sangue sulle gambe e sulla schiena. Liang Jinyu di Qiqihar ha subito varie brutali torture nel carcere di Tarlai, morì con estremo dolore alle 9.30 del 5 febbraio 2010.

Sono passati cinque anni dalla morte del signor Bai, ma i reati commessi dagli ufficiali del PCC contro i praticanti del Falun Gong non saranno lavati via dallo scorrere del tempo. La storia non si dimentica delle persone che hanno aiutato e sostenuto i praticanti del Falun Gong in tempi difficili e non risparmia le persone crudeli che perseguitano i praticanti del Falun Gong. Ci auguriamo che tutti coloro che non hanno chiara la situazione possano arrivare a conoscere la verità sul Falun Gong. Per favore scegliete di stare dalla parte della giustizia, vi preghiamo di proteggere la Falun Dafa e i suoi praticanti e compensare così le perdite che hanno subito in passato. Non seguite il malvagio PCC nel perseguitare il Falun Gong e nel danneggiare il vostro futuro.

(*) GLOSSARIO

Versione inglese

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