Italia: Articolo dalla Rivista mensile "Viaggiando"

Falun Dafa - La Via della Coltivazione
 
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La rivista mensile “Viaggiando” nel numero di novembre 2005 ha pubblicato un articolo intitolato “Falun Dafa – La Via della Coltivazione”. Qui di seguito la trascrizione dell’articolo:

Falun Dafa

La via della coltivazione

Per qualcuno è una setta, per qualcuno altro è una montatura. Ma cosa è il Falun Gong?

“Meglio chiamarlo Falun Dafa” ci dice una praticante, di Pechino e perseguitata per questa pratica. Sì, perché è di pratica che stiamo parlando. “Può essere definito come la Via della Coltivazione, nel senso della crescita interiore, e si ispira a tre principi: verità, compassione e tolleranza. Questi principi fanno parte del pensiero millenario cinese e della concezione taoista. Fu Siddarta (Sakiamoni), il Buddha che ben 2,500 anni fa cambiò tutta la sua vita in nome della compassione e fu Confucio che promosse il principio della Tolleranza e della benevolenza”. Per quanto riguarda la verità, basti pensare a Gesù: anch’egli disse “la verità vi renderà liberi”.

Tre parole scottanti che continuano a dividere e mettere gli uni contro altri. Come per il Falun Dafa che non è una chiesa e neanche una setta, poiché manca delle caratteristiche salienti per poter appartenere all’una o all’altra. Non ha luoghi di culto, né ministri del culto, non ha capi o seguaci e si ispira a tre principi del vivere civile e della pacifica convivenza. Oltre a questa filosofia, basandosi sulla ricerca del benessere, sia interiore che fisico, la pratica del Falun Dafa comprende anche cinque esercizi: quattro da fare in piedi e uno da seduti, a gambe incrociate. “Sarebbe meglio farlo all’aperto, in Cina si fa nei giardini pubblici, ma va bene anche in una palestra o a casa” ci dice sempre la praticante. In effetti, pensiamo ad altre pratiche come il Qigong o il Tai Chi Chuan che ugualmente si basano su esercizi anche respiratori e si svolgono all’aperto dove il Chi (energia) circola maggiormente. Ma perché solo il Falun Gong è perseguitato? “Anch’io ed altri ci siamo posti più volte questa domanda. La risposta che ci siamo dati, dopo aver cercato di capire e dopo aver letto i Nove Commentari sul PCC, degli editoriali che espongono i fatti accaduti in 56 anni dalla Rivoluzione ad oggi, è che a dar fastidio sono state proprio quelle tre parole. Mao disse “Nella lotta contro il cielo, nella lotta contro la terra, nella lotta contro gli uomini si prova un immenso piacere!”. Forse un modello mentale e comportamentale contrario a quanto il Governo propaganda può sembrare pericoloso”. Fatto sta che in pericolo adesso ci sono solo la vita e la libertà di coloro che praticano il Falun Gong.

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