Il 24 febbraio 2006, il quotidiano australiano Sunshine Coast ha pubblicato un articolo intitolato "Jane dice che suo marito è stato ucciso per il suo credo."
Nell’articolo è scritto che una donna australiana, che crede che suo marito sia stato torturato a morte dalla polizia segreta cinese, sta diffondendo nella Sunshine Coast le notizie sugli abusi dei diritti umani da parte nel nostro maggiore partner commerciale e sta protestando di fronte l’ambasciata cinese.
Jane Dai e la figlia di cinque anni Fadu sono scappate in Australia nel 2001 dopo che le autorità cinesi hanno arrestato il marito trentaquattrenne Chen perchè praticante del Falun Gong – una pratica meditativa che è stata bandita in Cina nel 1999. Il corpo decomposto di Chen è stato trovato nel luglio del 2001.
Jane, che è ospite del Peregian's John Dowie, spera che il rendere pubblica la persecuzione possa aiutare la campagna a supporto dei circa 250,000 bambini cinesi che sono rimasti orfani dopo che i genitori sono stati uccisi perche’ praticanti del Falun Gong.
"Australia è l’unico paese democratico occidentale in cui la libertà di protesta di fronte l’ambasciata cinese è stata ristretta”, ha ditto Jane.
"Hanno ucciso mio marito e non posso nemmeno tenere un manifesto per chiedere la fine della persecuzione perchè il Ministro degli Esteri Alexander Downer continua a firmare certificati su richiesta del governo cinese che impediscono l’uso di manifesti e musica nelle proteste.''
L’articolo dice che la sig.ra Dai è andata in 41 paesi, ha parlato all’ONU nel 2002, 2003 e 2004 e ha lanciato un’azione legale a Ginevra sul regime coercitivo cinese .
"Possono torturarci, picchiarci e ucciderci ma non possono uccidere il nostro credo," ha detto. Ecco perchè dobbiamo far sapere al mondo cosa sta succedendo, per le nuove generazioni di bambini."
"Ora che mio marito è morto devo portare mia figlia per il mondo per dire alle persone che “verità, compassione tolleranza non possono essere cancellati."
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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a34694-article.html
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