Hebei: La persecuzione della praticante del Falun Gong signora Wang Jinghao

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La Sig.ra Wang Jinghao, 48 anni, era originaria del villaggio Dongding, agglomerato di Mingyuedian, città di Dingzhou. A causa della persecuzione, è stata costretta a trasferirsi e andare ad abitare nel villaggio di Beiguan, città di Chenguan, contea di Raoyang. Dopo che la signora Wang è diventata praticante del Falun Gong, tutte le sue malattie sono scomparse. Tracheite e asma che la disturbavano da anni sono sparite. Inoltre, per anni non riusciva ad addormentarsi, ma adesso vi riesce normalmente. Voleva semplicemente dire la verità, "Falun Dafa è buono" ma è stata illegalmente detenuta e torturata per un lungo periodo dalle autorità della città di Dingzhou e della città di Zhuozhou nella provincia di Hebei.

Nel dicembre 2000, la signora Wang Jinghao è stata mandata nel campo di lavoro forzato femminile di Balizhuang, situato a Baoding. Non voleva abbandonare la sua coltivazione. Il capo del gruppo Li Yan, e Li Dayong, Chen Jianying, con altre persone perverse hanno continuato a torturarla e perseguitarla senza nemmeno conoscere il suo nome. Hanno cominciato legando le sue gambe con delle funi, fulminandola con un bastone elettrico, legata ad una tavola di legno, e costretta a restare in posizione verticalmente davanti ad una parete per quindici giorni. Quando era legata alla tavola di legno, l’hanno bruciata con sigarette, e le hanno proibito di dormire, durante la notte la colpivano con una cinghia di cuoio se chiudeva gli occhi, e tenevano i suoi occhi aperti con pezzetti di bambù dopo averla colpita al volto. La costringevano a restare accovacciata in un angolo e tenersi la testa quando la colpivano sulla schiena con la cinghia di cuoio. Le hanno chiesto crudelmente, di calunniare il maestro della Falun Dafa. La Sig.ra Wang non ha cooperato, così è, stata lasciata sulla tavola di legno, imbavagliata con un tessuto sporco e con della plastica sul volto. L’hanno quasi soffocata mettendo la plastica sul viso. È svenuta e non sappiamo per quanto tempo sia rimasta incosciente, prima di riprendersi.

A novembre 2002, le hanno negato di ritornare a casa, per mandarla in un centro di detenzione nella città di Dingzhou per provare a "trasformarla" (*) forzatamente. Mandata quindi, al cosiddetto centro d'istruzione e di legge della città di Zhuozhou nel dicembre 2002. Dopo il 2002, la signora Wang è stata inviata al centro di detenzione di Dingzhou. Ha fatto uno sciopero della fame, e nove giorni dopo, è stata mandata nella sua città natale al villaggio Beiguan, città di Chenguan, contea di Raoyang. A causa della detenzione della signora Wang Jinghao per aver mantenuto la sua fede e non soggiacere cooperando, la sua famiglia ha subito gravi perdite finanziarie e spirituali. Tuttavia, la polizia locale andava spesso nella sua casa a molestarla. Un membro della famiglia si è visto estorcere 5000 yuans. (*)

Tutti questi problemi hanno straziato la sua famiglia, che non poteva più sopportare questi carichi quotidiani di persecuzione. L'11 dicembre 2005, la signora Wang ha chiarito i fatti (*) per salvare esseri ed è stata ancora una volta detenuta, questa volta dal dipartimento di polizia di Raoyang, per tre giorni, senza un letto o perlomeno uno spazio per restare al calore durante la notte, in più le hanno estorto 2500 yuans (*).
Hanno torturato anche altri praticanti con ancora più crudeltà.

Versione cinese:http://minghui.org/mh/articles/2006/1/30/119749.html

(*) GLOSSARIO

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