La Signora Shuchun è una praticante del villaggio di Beitaishang, nel quartiere di Xinzhuang, città di Zhaoyuan, provincia di Shandong. Mentre sfuggiva all’arresto nella città di Changchun, nella provincia di Jilin, è caduta da un edificio, provocandosi una frattura al polso, la rottura delle costole, danni agli organi interni e paralisi. I delinquenti (poliziotti) che la inseguivano l’hanno abbandonata nel luogo dove era caduta, situato in un’area rurale. Fortunatamente, è stata aiutata da persone gentili ed è sopravvissuta. Tuttavia, a causa della polizia, adesso è costretta a stare lontana da casa. La persecuzione ha recato alla famiglia della Signora Zhang una sofferenza davvero terribile.
A partire dal 20 luglio 1999, la Signora Zhang, sua madre, suo fratello e sua sorella sono stati arrestati e torturati diverse volte perchè praticanti del Falun Gong. Il dipartimento di polizia della città di Zhaoyuan, la stazione di polizia della strada di Luofeng, la stazione di polizia di Xinzhuang, così come diversi centri per il lavaggio del cervello, sono tutti responsabili della persecuzione di questa famiglia. La sorella maggiore della Signora Zhang, una praticante della Dafa, venne arrestata da agenti del dipartimento di polizia della città di Changchun il 7 febbraio 2001 e condannata a dieci anni; è tuttora detenuta nella prigione Heizuizi della città di Changchun. Nel corso di tutti questi anni è stata brutalmente torturata. La cognata della Signora Zhang, anche lei praticante, venne condannata a cinque anni ed è ancora detenuta nella prigione di Weifang. Il padre della Signora Zhang, nonostante avessero già subito maltrattamenti i suoi figli, venne arrestato anche lui, condotto in un centro per il lavaggio del cervello e perseguitato.
Alla fine, non riuscendo più a reggere l’inumana tortura, morì nel gennaio 2005. Nel 2004, quando il suocero della Signora Zhang era gravemente malato, la suocera ed altri membri della famiglia sperarono che lui potesse vedere ancora la Signora Zhang almeno una volta, ma morì nel giugno 2004.
Seguono ulteriori informazioni dettagliate, che mettono in evidenza la persecuzione della famiglia della Signora Zhang:
Il 20 luglio 1999, la Signora Zhang e la sorella maggiore Zhang Shuqin si recarono a Pechino per appellarsi contro la persecuzione della Falun Dafa. La polizia del commissariato di Zhaoyuan le arrestò e le trattenne illegalmente presso la stazione di polizia della strada di Luofeng nella città di Zhaoyuan. Il direttore della sicurezza politica Cao Hongguang le interrogò per un giorno intero.
Il 22 agosto 1999, la Signora Zhang e la sorella maggiore vennero accusate del cosiddetto “disturbo dell’ordine sociale” e detenute per 15 giorni. Poichè rifiutarono di firmare le dichiarazioni di rinuncia alla pratica, furono detenute di continuo, per essere in seguito condotte ad un centro per il lavaggio del cervello, ove subirono ogni sorta di umiliazione. La polizia non permetteva loro l’uso del gabinetto e le umiliava. Il segretario di partito dell’ufficio giudiziario della città di Xinzhuang, Li Shumin, assieme ad altri poliziotti, le insultavano spesso. La Signora Zhang e la sorella, dovettero appellarsi ricorrendo ad uno sciopero della fame. Non vennero rilasciate fino al 10 gennaio 2000; vennero detenute per più di quattro mesi. Nel frattempo, i praticanti Chen Shihuan e Liu Dianjun vennero legati strettamente, costretti ad inginocchiarsi e trattati come criminali.
Verso il 20 gennaio 2000, la Signora Zhang si recò a Pechino per appellarsi assieme al fratello, alla sorella maggiore, alla sorella minore ed al cognato. Lei ed il fratello, così come la sorella maggiore venero detenuti dalla stazione di polizia della città di Zhaoyuan. Le guardie del centro di detenzione picchiarono brutalmente i praticanti, chiedendo loro di sporgere la testa al di fuori della cella per poi colpirli a calci. Tirarono inoltre le braccia dei praticanti al di fuori della cella, stirandoli ed ammanettandoli. Non ci volle molto tempo, prima che le mani dei praticanti fossero gravemente gonfie. Alle volte, a mezzanotte, appendevano i praticanti e li colpivano. Durante l’interrogatorio dei praticanti venivano usati frequentemente manganelli elettrici e le mani di alcuni praticanti subivano delle gravi bruciature a causa delle scosse elettriche. Diverse volte le guardie della polizia accesero fuochi d’artificio e li gettarono all’interno delle celle. Le vite dei praticanti sono in costante pericolo durante la detenzione. Alle volte i praticanti vengono ammanettati per diversi giorni consecutivi. Anche mentre dormono, durante la notte, i praticanti vengono tenuti ammanettati insieme.
La guardia della polizia principalmente responsabile della persecuzione dei praticanti è Sui Songna.
Al termine del mese di detenzione illegale, i tre praticanti (la Signora Zhang e ed i suoi due parenti) furono ricondotti alla stazione di polizia di Xinzhuang. Furono detenuti in piccole celle dove non potevano stare diritti a causa dello spazio limitato. Diversi giorni dopo fu detto loro di firmare delle dichiarazioni di rinuncia alla pratica. Loro rifiutarono e furono mandati nuovamente al centro di detenzione. Vennero detenuti in questo modo per sei volte, avanti e indietro, per un totale di sette mesi.
In seguito, questi tre praticanti furono mandati al centro per il lavaggio del cervello presso la Casa di Riposo della città di Xinzhuang. Furono detenuti separatamente in celle d’isolamento. La Signora Zhang fu detenuta in una cella che era usata per i cadaveri. Con lei erano detenuti anche diversi altri praticanti. I praticanti dovettero dormire sul pavimento di cemento che era spesso bagnato. Non era loro concesso di pranzare, mentre la colazione e la cena consistevano in soli 100 grammi circa di cibo per pasto. Dopo averli detenuti per oltre un mese, la polizia estorse 5.000 yuan al marito della Signora Zhang e lo costrinse a firmare un documento che diceva che il denaro sarebbe stato restituito, a patto che la moglie non si fosse più recata a Pechino (il denaro non fu restituito). Questa volta la Signora Zhang fu detenuta per più di otto mesi.
Dopo che la Signora Zhang tornò a casa, la polizia inviò delle persone perchè sorvegliassero la sua casa e la controllassero. Arrestarono ancora di tanto in tanto la Signora Zhang e la sorella maggiore, con la scusa che fosse necessario agire così durante i cosiddetti “giorni sensibili” del partito comunista. I suoceri della signora Zhang erano anziani ed erano ogni giorno preoccupati, temendo che la Signora Zhang potesse essere arrestata. Dopo essere rimaste per meno di un mese, la Signora Zhang e la sorella maggiore furono costrette a lasciare la casa. I funzionari dell’ufficio 610 della città di Zhaoyuan non si arresero e si recarono diverse volte nella città di Changchun in cerca della Signora Zhang.
L’11 marzo 2002, la Signora Zhang, la sorella minore ed un altro praticante, andarono a visitare il praticante Liu Haibo. Ad aspettare lì, vi erano però anche delle guardie di polizia, che arrestarono la sorella della Signora Zhang e l’altro praticante. La polizia rincorse la Signora Zhang, che fu costretta a correre in cima all’edificio, dal quale cadde. In quel momento il dolore della signora Zhang fu enorme. La polizia si recò dove era caduta e mentì alle persone che la circondavano, dicendo: “Marito e moglie stavano discutendo di un divorzio e lei è saltata giù dall’edificio”. In questo modo, caricarono la signora Zhang nel furgone e si recarono al dipartimento di polizia della città di Changchun. La signora Zhang giaceva sul pavimento. Il suo polso era fratturato, le sue costole erano rotte, aveva gli organi interni danneggiati ed era paralizzata dalla vita in giù. Tuttavia vollero interrogarla. A causa dell’enorme dolore, ogni volta che la muovevano, lei non poteva fare a meno di urlare dal dolore. Le tolsero il cappotto e le coprirono il capo. Infine la condussero all’ospedale perchè fosse visitata e le dissero: “Se il tuo dolore non è vero, stanotte ti appenderemo e ti tortureremo”.
Dopo averla sottoposta ai “raggi x” e visitata, il dottore dell’ospedale, disse alla polizia: “le sue lesioni sono troppo gravi per essere curate in questo ospedale.” Vedendo le sue condizioni, i poliziotti decisero di abbandonarla nella campagna. Un agente di polizia le disse: “Morirai di sicuro se non andrai all’ospedale per delle cure mediche.” Fortunatamente alcune persone gentili la aiutarono e la signora Zhang sopravvisse. Di recente, alla fine del 2005, i delinquenti (poliziotti) si recarono nuovamente nella città di Changchun per cercare la signora Zhang nelle case dei suoi parenti. Ad oggi, la Signora Zhang Shuchun si tiene ancora lontana da casa per evitare di essere ulteriormente perseguitata e non può farvi ritorno.
(*) GLOSSARIO
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