Guangdong: Huang Yongzhong è morto a causa delle percosse subite nella prigione di Beijiang (foto)

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Il Sig. Huang Yongzhong, un praticante della Falun Dafa di Jieyang, provincia del Guangdong, è morto nel pomeriggio del 21luglio 2006, più di dieci giorni dopo che i suoi genitori lo riportarono a casa dalla prigione di Beijiang, dove era stato picchiato e perseguitato fino a ridurlo in condizioni critiche.

Il praticante della Dafa, sig. Huang Yongzhong

Il 9 settembre 2001, il sig. Huang Yongzhong è stato arrestato illegalmente (*) mentre distribuiva materiale di chiarificazione dei fatti riguardo la persecuzione del Falun Gong, nella città di Longwei. È stato detenuto nel centro di detenzione di Jiedong, dove Wu, il direttore del centro, lo ha preso a pugni ed a calci e picchiato con una cinghia. Mentre era detenuto, Huang Yongzhong veniva solitamente convocato ogni giorno attorno alle 19 e veniva picchiato.

Durante il processo, il sig. Huang è stato picchiato così duramente da non poter camminare. Doveva essere portato nella sala dell'udienza. Il giudice ignorò tutte le obiezioni del sig. Huang e le obiezioni fatte da altri a suo nome ed accettò le "prove" presentate dalla polizia, che erano piene di imbrogli, e condannò il sig. Huang a sette anni per il crimine di "disturbo dell'ordine pubblico." Il sig. Huang fece appello alla legge, in base ai suoi diritti, ma la corte di Jieyang insistette nel "mantenere la sua condanna originale." Il 10 novembre 2001, il sig. Huang Yongzhong è stato mandato alla prigione Beijiang a Shaoguan.

Nella prigione di Beijiang, i praticanti della Falun Dafa determinati come il sig. Huang, che rifiutavano di abbandonare il loro credo, vengono detenuti in celle buie, forzati a lavorare più degli altri, non viene permesso loro di dormire, e vengono somministrate loro droghe sconosciute nei loro pasti, cosa che li porta ad una confusione mentale. Dopo essere rimasto là per un mese, il sig. Huang è stato trasferito nella zona di sorveglianza numero 12. Là, le guardie ed i prigionieri lo picchiavano spesso. Aveva ferite su tutto il corpo ed a volte perdeva conoscenza.


Fotografie del sig. Huang, scattate quindici giorni dopo essere stato picchiato duramente dagli ufficiali della prigione di Beijiang

Il 2 luglio 2006 i genitori del sig. Huang ricevettero due telefonate che chiedevano loro di affrettarsi a raggiungere la prigione. Erano sicuri che qualcosa non andava e così si precipitavano alla prigione. Gli ufficiali della prigione dissero loro che Huang era all'ospedale, così si recavano immediatamente là. Quando finalmente lo trovarono, era legato con manette e catene al letto d'ospedale. Era anche troppo debole per parlare. Un prigioniero era assegnato alla sua sorveglianza. Sua madre guardò sotto le coperte e vide ferite causate da percosse su tutto il suo corpo. Chiese arrabbiata spiegazioni al personale della prigione: "Perché avete picchiato mio figlio in questo modo?" Perché è sempre legato?!"" Con un sorriso forzato, una delle persone interpellate disse, "siamo un'unità civilizzata." Perché lo dovremmo picchiare? Si è causato le ferite da solo anche lottando con noi quando lo visitavamo, e lo abbiamo immobilizzato affinché non si muovesse troppo quando gli facevano l'iniezione."" Ascoltando questo, la madre di Huang si arrabbiò ancor di più, "quale tipo d'esame fisico potrebbe causare ferite ad una persona su tutto il corpo, al punto di non potersi più muovere o parlare, ed aver bisogno del catetere?" La persona continuò a discutere con lei, dicendo, "il suo virus epatico si è propagato facendo diventare il suo corpo blu." È colpa nostra se è malato?""

In quel momento, la madre di M.Huang vide che le labbra del figlio erano molto secche come se non avesse bevuto acqua da molto tempo. Così smise di discutere e si affrettò a dare da bere al figlio, quindi gli tagliò un pezzo di mela. Huang ritornò in sè e chiamò a bassa voce, "mamma". Poi si rivolse alla persona della prigione e disse, "... demone a morte." "Afferrò con forza le mani dell’amico che aveva accompagnato la madre."Sembrava volesse dire molte cose, ma era troppo debole per parlare.

I genitori del sig. Huang chiesero l’immediata liberazione del figlio per cure mediche, ma l'ufficiale della prigione li ostacolò in tutti i modi possibili. Disse che dovevano mandare una relazione all'ufficio 610 (*), che doveva discuterne, e che avevano bisogno di molti documenti dai parenti. I genitori del sig. Huang sono agricoltori onesti che hanno entrambe quasi 70 anni. Non riuscendo a fare nessun appello, ritornarono a casa.

La mattina del 5 luglio i genitori di Huang si alzarono presto ed andarono a parlare con i funzionari del commissariato, dell'ufficio 610 e dell’ufficio governativo, ma ogni persona interpellata scaricò la responsabilità su un’altro e rifiutavano di parlare con loro. I suoi genitori piansero: "Nostro figlio stà morendo, e voi ci fate ancora problemi." Se gli accadrà qualcosa, il cielo non si dimenticherà di voi! "Quella sera, i suoi genitori portarono i documenti, che avevano ottenuto con grande difficoltà, alla prigione."

Il 6 luglio la guardia della prigione lesse il certificato, poi prese un pezzo di carta e chiese ai genitori di Huang di firmarlo. Il documento diceva che la prigione non era responsabile di quello che sarebbe accaduto al sig. Huang una volta lasciata la prigione. La madre di Huang lo lesse e urlò: "Non mi avete chiesto di firmare niente quando lo avete portato via." Adesso è moribondo e sperate che io lo firmi? "Lo avete perseguitato fino a questo punto." Mi chiedete di firmare, volete evitare la responsabilità delle vostre azioni, avete ucciso un uomo ed ora volete pulire il vostro coltello! "Il custode era senza parole nell’aver ascoltato la precisione della condanna dei genitori del sig. Huang." Fece arrivare un veicolo, alcuni medici ed un ufficiale di polizia che portarono Huang all'ospedale del popolo Yongzhong a Jieyang. Dopo averlo accompagnato il poliziotto disse ai medici, "quest'uomo è un criminale." Se potete curarlo, fatelo. Se non potete lasciatelo perdere." Tutti rimasero sconcertati dalle sue parole.

(*) GLOSSARIO

Versione cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2006/7/25/133978.html

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