Un praticante del Falun Gong ha tenuto una conferenza stampa a Mosca il 4 Agosto 2004. Un’azione legale è stata avviata in Russia contro il ministro cinese Bo Xilai, uno dei principali membri del Partito Comunista, coinvolto nella persecuzione.
Il 9 Agosto un cittadino russo ha avviato un’azione legale a Mosca, contro l‘ufficiale cinese Bo Xilai per la persecuzione in Cina contro il Falun Gong. Questa è la quarta volta che il Ministro del Commercio viene accusato per crimini contro l’umanità.
L’accusatore ha iniziato un’azione con l’ufficio del procuratore civile, accusando Bo, che aveva appena finito la sua visita di tre giorni in Russia, per torture e genocidio. Come sindaco di Dalian a governatore della Provincia di Liaoning, Bo aveva orchestrato una brutale campagna nel nord-est della Cina.
Il Falun Gong, una pratica spirituale con cento milioni di aderenti, era stato bandito in Cina nel 1999 e da allora è stato trattato brutalmente dal regime cinese. Le organizzazioni sui diritti umani e le Nazioni Unite hanno documentato migliaia di casi di torture, nei confronti dei membri del gruppo spirituale, inclusi 1023 casi di morte.
L’accusatore Li Dan, un praticante cinese del Falun Gong che vive in Russia, era stato detenuto per tre volte nella provincia governata da Bo. Nel febbraio del 2002, dopo essere stato portato ad un posto di polizia, Li fu inviato in un campo di lavoro. Durate la sua detenzione, le guardie lo bastonavano e gli praticavano la nutrizione forzata; quest’ultima è una pratica pericolosa, diventata la causa primaria di morte tra i praticanti di Falun Gong detenuti nei campi.
L’accusa di Li, è stata accettata e ora è in corso il processo presso la Corte Inquisitoria russa, che accusa Bo, di aver costretto le autorità della provincia di Liaoning, a sradicare il Falun Gong, seguendo gli ordini di Jiang Zemin. Il risultato fu quello di assistere a torture sistematiche ed omicidi, che coincidono con la definizione di genocidio, descritta dall’articolo 357 del Codice Penale della Confederazione Russa, in accordo con l’accusa.
Questa è la seconda volta che un’accusatore, cita questo articolo contro un ufficiale cinese. L’accusatore aveva già iniziato un’azione legale contro l’ex Presidente Jiang Zemin, usando lo stesso articolo alla fine di giugno 2004.
Quando gli fu chiesto il senso della seconda accusa contro Bo, John Jaw, dell’Organizzazione mondiale che investiga la persecuzione del Falun Gong, rispose: “la Russia ha strette relazioni con la Cina, perché entrambe erano Paesi comunisti, prima”. Jaw disse che quest’azione legale mostra che “le altre nazioni hanno sistemi giudiziari indipendenti, a differenza della Cina”.
Dalla Promozione alla Persecuzione
Jiang nominò personalmente Bo governatore, da sindaco, dopo che la persecuzione nella città di Bo, aveva portato alla morte di quindici praticanti del Falun Gong, in accordo con il Centro Informazioni del Falun Gong.
Secondo il Centro, durante i tre anni di governo di Bo, il Liaoning divenne una della cinque province in cui la persecuzione del Falun Gong era più brutale. Ci sono prove che almeno 100 praticanti sono stati torturati fino alla morte. Nel 2003, la provincia di Liaoning investì 500 milioni di Yuan per costruire il primo complesso detentivo creato esclusivamente per perseguire gli aderenti al Falun Gong.
L’investimento sembra essere fallito per Bo, poiché deve affrontare accuse legali ovunque si rechi. Da aprile, in molti lo hanno accusato, durante le sue visite negli USA, Gran Bretagna, Romania e Polonia.
I praticanti del Falun Gong stavano per accusare Bo durante la sua visita in Sud Africa a giugno, quando degli spari colpirono il conducente dell’auto su cui viaggiavano alcuni praticanti del Falun Gong, impedendo loro di consegnare i documenti in tempo. La polizia del Sud Africa classificò l’attacco come tentato omicidio e stanno investigando sulle possibili connessioni con la visita dell’ufficiale cinese a Johannesburg nello stesso periodo.
Tradotto dall'originale: http://english.epochtimes.com/news/4-8-18/22920.html
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