Italia: I praticanti del Falun Gong manifestano di fronte all’Ambasciata Russa per il rimpatrio in Cina della sig.ra Ma Hui, rifugiata Unhcr, e della figlia di otto anni.

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Il comunicato stampa: http://it.clearharmony.net/articles/200704/5020.html

Roma, Martedì 3 Aprile ’07

In seguito al rimpatrio (avvenuto martedì 28 marzo) della praticante del Falun Gong, Signora Ma Hui, residente a San Pietroburgo dal 1992, da tre anni riconosciuta rifugiata dell’UNHCR, e prelevata da casa sua con la figlia di otto anni ed immediatamente imbarcate con la forza su un volo per Pechino, l’Associazione Italiana Falun Dafa ha tenuto un presidio, nei pressi dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, in via Gaeta a Roma.

L'edificio dell'Ambasciata Russa

La “Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti” prevede all’articolo 3: “Nessuno Stato Parte espelle, respinge né estrada una persona verso un altro Stato qualora vi siano serie ragioni di credere che in tale Stato essa rischia di essere sottoposta a tortura.” I Fatti: http://it.clearharmony.net/articles/200703/4974.html

La testimonianza del marito: http://it.clearharmony.net/articles/200703/4995.html

Una quindicina di praticanti della Dafa Italia a cui si è aggiunta una coppia di giovani ucraini casualmente in visita a Roma, hanno indossato dei cartelloni a “sandwich” e hanno manifestato il loro dissenso alle autorità dell’Ambasciata Russa ed ai passanti. In poco meno di quattro ore hanno distribuito circa mille fascicoli informativi. I tabelloni predisposti in due lingue, russo e italiano, spiegavano eloquentemente il loro dissenso:

• Russia non svendere la tua coscienza al malvagio CCP
• Esiste la Legge in Russia o contano solo gli interessi economici con la Cina?
• Russia svegliati - Altrimenti la storia non perdonerà
• Ma Hui e la figlia erano Rifugiate UNHCR Rimandarle in Cina è una grave violazione
• Russia non partecipare ai crimini del CCP contro il Falun Gong.

Con addosso i manifesti di denuncia, i praticanti distribuiscono il materiale informativo

I passanti hanno dimostrato una grande solidarietà, più di uno ha ringraziato per le preziose informazioni, difficilmente rintracciabili sui giornali e alla TV.
Anche Claudio Croci, il Coordinatore della Margherita per il Municipio XIII, stava passando nelle vicinanze dell’Ambasciata Russa, mentre era in corso il presidio. Dopo aver espresso il suo forte supporto ha voluto informare i lettori del sito della Margherita:
http://www.e-margherita.it/index.php?pagina=articolo&idarticolo=5259

La consegna della lettera destinata all’Ambasciatore ha incontrato molte difficoltà. Infine solo grazie alla presenza degli agenti della Questura romana, l’Ambasciata ha mandato un incaricato (che ha rifiutato di identificarsi o comunque di fornire il suo ruolo ricoperto all’interno dell’Ambasciata) a ritirare la lettera e la documentazione destinata all’Ambasciatore Russo in Italia.
Lettera all’Ambasciatore: http://it.clearharmony.net/articles/200704/5051.html

Milano, Giovedì 5 aprile ’07

Anche a Milano presso la sede del Consolato Generale della Federazione Russa in via San Aquilino, un gruppo di praticanti a cui si è unito un militante del Partito Radicale di Lecco, che ha voluto portare la sua e del Partito solidarietà alla nostra causa. Hanno indossato ancora una volta i tabelloni bilingue già mostrati all’Ambasciata Russa di Roma e si sono posizionati ordinatamente sul marciapiede. Questa è una tranquilla zona residenziale, gli unici passanti, spesso russi, erano persone che dovevano recarsi al Consolato. Tutta la documentazione predisposta era bilingue, russo e italiano, pertanto anche i russi hanno potuto comprendere cosa era successo in patria. Il traffico di auto era invece intenso e molti dimostravano curiosità per l’inusuale manifestazione. Non succede spesso di vedere persone che manifestano in silenzio sedute sul marciapiedi in posizione di “doppio loto”. Anche gli agenti di servizio hanno dimostrato simpatia e cordiale solidarietà, informandosi sul perché queste persone protestavano in modo così insolito.

I praticanti manifestazione in modo pacifico I praticanti indossano i cartelloni con le scritte in italiano e russo

Era stata anticipata, al dirigente della Questura, l’intenzione di voler consegnare una lettera al Console. I praticanti sono stati sorpresi nel vedere il Console stesso scortato dagli agenti, avvicinarsi per informarsi direttamente sui motivi della manifestazione. Naturalmente il Console è rimasto fermo nel ritenere che un provvedimento così grave, doveva avere delle motivazioni valide. Gli è stato spiegato che un profugo in nessun caso può essere estradato verso un altro Stato qualora vi siano serie ragioni di credere che in tale Stato esso rischia di essere sottoposto a tortura. I praticanti hanno aggiunto che c’erano seri motivi di credere che il rimpatrio della Sig.ra Ma Hui fosse connesso con la visita in Russia di un’importante delegazione cinese e che purtroppo non era l’unico atto di intolleranza nei confronti del Falun Gong.

Il Console Russo a colloquio con il rappresentante dei praticanti

Sette Praticanti fermati: http://it.clearharmony.net/articles/200703/4947.html

L’UNHCR, l’organismo dell’ONU ha manifestato la sua preoccupazione per questi fatti.

Notizia dall’Alto Commissariato dell’ONU per I Rifugiati (UNHCR): http://it.clearharmony.net/articles/200704/5035.html

Prima che il console si congedasse i praticanti gli hanno chiesto di accertare lui stesso cosa stesse accadendo in Russia e l’hanno ringraziato per la gradita visita.

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