Gli antichi cinesi credevano nell’unità del cielo e dell’uomo e che le vicissitudini dell’uomo riflettessero i cambiamenti del cosmo. Nelle dinastie del passato, gli storici ufficiali dedicavano sempre un capitolo dei loro libri di storia alla descrizione di come i cambiamenti del cosmo corrispondessero all’ascesa e al declino delle loro dinastie. Gli storici facevano questo per avvertire le persone e per sollecitare i re e gli imperatori a rispettare il cielo, perché questo avrebbe portato benefici alla gente.
Disastri hanno origine dalle calamità causate dall’uomo. I monarchi virtuosi nei tempi antichi consideravano i disastri naturali come avvertimenti. Allora si guardavano dentro e trovavano i difetti in loro stessi, essendo loro chiaro che loro erano i responsabili. In seguito a quei disastri, compivano buone azioni e accettavano i consigli degli altri. Con un governo di questo tipo, i disastri si attenuavano e scomparivano e la gente poteva vivere in armonia e prosperità.
L’Imperatore Taizong (Li Shi-min) della Dinastia Tang
Nel mese di giugno del secondo anno di Zhen Guan (o Chen Kuan) della Dinastia Tang (628 d.C.), ci fu una grave siccità a Chang-an, la capitale Tang, e nelle regioni vicine. Tutta la zona fu attaccata dalle cavallette che divorarono i raccolti. Se ne videro persino nei giardini reali. Un giorno l’Imperatore Taizong, mentre passeggiava nel giardino, afferrò una cavalletta. Promise solennemente, “Il grano è ciò di cui la gente vive, ma voi avete divorato tutto il grano. State recando danno alla mia gente! Anche se è responsabilità della gente comune e siete state mandate dagli dèi per punirla, in realtà la colpa non è loro ma mia, perché, essendo l’imperatore, non ho fatto bene il mio dovere. Se siete veramente spirituali, dovreste dirigere questa calamità su di me, invece che sulla gente.” Detto questo, l’Imperatore Taizong stava quasi per inghiottire la cavalletta per dimostrare la sua determinazione nel voler eliminare il flagello. Preoccupato per la salute dell’imperatore, il suo servitore cercò di fermarlo. L’Imperatore rispose, “Spero solo che gli dèi trasferiscano il disastro su di me. Come posso permettere che questo disastro continui, solo perché temo di ammalarmi?” Così ingoiò in fretta la cavalletta. La determinazione dell’Imperatore Taizong, pronto a soffrire per la sua gente, commosse gli dèi. Poco dopo le cavallette gradualmente scomparvero. Nei decenni che seguirono, sotto il regno dell’Imperatore Taizong, la piaga delle cavallette non devastò mai più il paese.
Selezionato da "La Diciassettesima Parte dell’Antica Storia della Dinastia Tang: i Cinque Elementi.”
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2007/4/28/84992.html
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