Il signor Lu Renqing, 39 anni, viveva nel villaggio di Majiazi, contea di Xinbin, provincia del Liaoning. Era conosciuto per il suo carattere irascibile. Soffriva di gravi emicrania ed era molto attaccato al denaro. Dopo aver cominciato a praticare il Falun Gong nel marzo 1999, divenne una persona migliore. Le persone volevano fare amicizia con lui, era pronto ad aiutare gli altri finanziariamente e le sue emicrania finirono.
Non riuscì a capire per quale ragione il Partito Comunista Cinese (PCC) bandì il Falun Gong il 20 luglio 1999 e così decise di andare a Pechino per fare appello in favore di questa buona pratica che lo aveva beneficiato sia spiritualmente che fisicamente. Fu arrestato a Pechino prima di riuscire ad arrivare presso l’ufficio per gli appelli. La polizia lo riportò nella contea di Xinbin e fu detenuto per 15 giorni. Ritornò a Pechino dopo il suo rilascio ma fu arrestato nuovamente il 9 settembre 1999 e riportato ancora nella contea di Xinbin; venne condannato a due anni di lavoro forzato.
Dopo il suo rilascio dal campo di lavoro forzato di Fushun nel marzo 2000, Guo Jian (maschio), direttore del dipartimento di polizia della città di Dasiping e quattro o cinque agenti andarono nella casa del signor Lu Renqing e lo arrestarono di nuovo. Lo portarono nel carcere di Xinbin, ma il signor Lu riuscì a fuggire durante il trasporto e fu costretto a lasciare la sua casa per evitare l’arresto.
Il primo luglio 2002, alcuni funzionari del dipartimento di polizia della città di Fushun lo arrestarono nella stessa città mentre distribuiva volantini che esponevano la persecuzione e spiegavano alla gente i fatti riguardanti il Falun Gong. Fu crudelmente picchiato e detenuto nel secondo carcere di Fushun per un mese, nel quale si ammalò di scabbia. Fu condannato a sei anni e mezzo di carcere e portato nel carcere di Dabei nella città di Shenyang. Nel dicembre 2002, fu trasferito nella prigione di Huazi della città di Liaoyang.
Durante la sua prigionia, durata parecchi anni nel carcere Huazi, il signor Lu rimase fermo nella sua fede in “Verità-Compassione-Tolleranza”. Fu torturato in modo disumano, chiuso in una piccola cella e sottoposto ad alimentazione forzata.
La mattina del 27 settembre 2004, su ordine delle guardie, tre prigionieri spinsero il signor Lu dentro ad una cella vuota, gli imbottirono la bocca e lo picchiarono finché i tre prigionieri non furono esausti. Fu leso in tutto il corpo ed ebbe due costole fratturate. I tre prigionieri lo riportarono nella sua cella. Due guardie, entrambi uomini, Wang Jianjun e Xu Chanhai, a cui era stato assegnato il compito speciale di monitorare i praticanti del Falun Gong, provarono a chiamare il signor Lu nel loro ufficio ma non era in grado di camminare, così i tre detenuti lo trascinarono. Il signor Lu disse alle guardie, “Mi hanno torturato come se volessero uccidermi”. Xu Changhai replicò: “Nessuno ha visto”. Misero il signor Lu su un letto sotto alla finestra di modo che nessuno potesse vedere le sue ferite.
Il signor Lu non fu in grado di badare a se stesso per oltre un mese. Fu obbligato a sedere su un piccolo sgabello di plastica come forma di tortura durante la sua convalescenza. Chiese di vedere un dottore molte volte ma fu ignorato. Le guardie costantemente non riconobbero che era stato selvaggiamente picchiato. Benché il signor Lu godesse di buona salute prima di finire in carcere, da settembre 2005, iniziò a sputare sangue quando tossiva e ad avere difficoltà respiratorie. Non gli fu mai permesso di veder un dottore e non ricevette mai un trattamento medico per il suo progressivo peggioramento di salute.
Il 9 dicembre 2007, alcuni funzionari della prigione di Huazi lo trasferirono nel carcere di Ganjingzi situato nella città di Dalian. Fu costretto a svolgere faticosi lavori nonostante la sua condizione fisica fosse scadente. Non era in grado di camminare, così le guardie ordinarono a due detenuti di portarlo al suo posto di lavoro. Iniziò uno sciopero della fame che durò sette giorni per protestare contro il brutale trattamento. Sputava sangue e divenne molto debole. Un dottore gli diagnosticò uno stato avanzato di tubercolosi. I funzionari del carcere di Huazi lo trasferirono nella prigione di Tieling. Un altro esame rivelò un grosso buco nel suo polmone e agli amministratori del carcere fu detto che sarebbe potuto morire in ogni momento, nonostante ciò si rifiutarono di liberarlo.
Il 10 di marzo 2008, ascoltando la richiesta urgente dei famigliari, i funzionari del carcere di Tieling lo portarono presso l’Ospedale Tubercolosi della città di Tieling per cure mediche. Aveva acqua nei polmoni ed il suo cuore non funzionava correttamente. I dottori lo operarono ma annunciarono che non sarebbe vissuto a lungo. Le torture mentali e fisiche che il signor Lu sopportò durante il lungo periodo compromisero la sua salute prima del ricovero. Il signor Lu Renqing è morto il 19 aprile 2008.
Versione cinese: http://minghui.org/mh/articles/2008/5/12/178240.html
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