Smentendo la sua promessa di libertà su internet ai giornalisti, il potere cinese vuole nascondere le minacce che commette contro il Falun Gong

La decisione del CIO di accordarsi con Pechino sulla censura Internet è "così irresponsabile da renderlo complice"
 
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I giornalisti a Pechino che si preparano a riferire sulle Olimpiadi, hanno scoperto che il loro accesso ad Internet era limitato. Durante una conferenza stampa martedì, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri Cinese, Liu Jianchao, ha riconosciuto che i siti del Falun Gong restano inaccessibili, e Sun Weide, portavoce del Comitato Olimpico di Pechino (BOCOG) ha attaccato il Falun Gong dichiarando che questa disciplina tradizionale cinese "è una falsa religione malefica che è vietata dal governo cinese.“

"Diffamare il Falun Gong in questo modo mira principalmente alla disinformazione ed a seminare il dubbio nella mente delle persone sulla natura del Falun Gong, inoltre mira a giustificare la violenta campagna di persecuzione che dura da nove anni; secondo il porta voce del Centro Informazione Falun Dafa, Erping Zhang “il regime cinese cerca di sradicare questa pratica buddista". Dal 2000, Amnesty International pubblica dei rapporti annuali, il Dipartimento di Stato Americano ed altri, hanno documentato le gravi violazioni commesse dal regime cinese contro le persone che praticano il Falun Gong.

"Tradire la promessa fatta al CIO di non permettere ai giornalisti un accesso libero ad Internet” ha aggiunto il signor Zhang "è un tentativo in più del regime per nascondere le violazioni dei diritti umani. Incoraggiamo i giornalisti presenti a Pechino di non piegarsi alle ragioni imposte dai responsabili cinesi che non vogliono che voi andiate sui siti del Falun Gong o in altri siti legati ai diritti umani. Può essere che questo nasconda la storia più tragica dietro il regime che accoglie i Giochi Olimpici 2008?

Il Centro Informazione Falun Dafa lancia un appello ai media presenti a Pechino affinché indaghino e non si facciano da eco alla retorica diffamatoria utilizzata dai responsabili cinesi contro il Falun Gong. Il Centro Informazione chiede anche al CIO di rimettere in questione l'accordo precedente col BOCOG sulle restrizioni all'accesso ad Internet. Nella misura in cui questi limiti rinforzano Pechino nella sua volontà di mascherare le violazioni dei diritti umani, lasciarli fare è tanto irresponsabile, quanto una prova di complicità.

Note:
Creato nel 1999, il Centro Informazione Falun Dafa con base a New York, documenta le violazioni commesse contro le persone che praticano il Falun Gong, (Falun Dafa) nella Repubblica Popolare Cinese. Nel luglio 1999 il Partito Comunista autocratico della Cina ha lanciato una campagna illegale di arresti, di violenze e di propaganda con l'intenzione di "sradicare" questa pratica apolitica. Sembra che a quei tempi alcuni dirigenti temevano l'influenza che potevano avere 100 milioni di persone che praticano questo metodo buddista. La campagna è aumentata in violenza ed in ampiezza, con milioni di persone detenute o inviate nei campi di lavori forzati. Il Centro ha potuto documentare 3168 casi di decessi e più di 63.000 casi di tortura in detenzione. Falun Gong è un qigong di stile tradizionale tipico dell'eredità cinese che consiste in coltivarsi per la salute e l'elevazione spirituale.

Per maggiori informazioni contattare il Falun Data Info Center Internazionale: http://www.faluninfo.net >http://www.faluninfo.net

Contatti US: Gail Rachlin (+1 917-757-9780), Levi Browde (+1 646-415-0998), Erping Zhang (+1 646-533-6147), o Gioele Chipkar (+1 416-709-8678)

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