Nel passato sentivo che la mia coltivazione andava piuttosto bene, anche se ero lontano dal soddisfare le richieste della Dafa. Pensavo anche di essere stato esigente con me stesso e pensavo di avere una certa comprensione della Fa. Quando ero con altri praticanti, vedevo spesso i problemi degli altri. Pensavo di doverli aiutare a migliorare, e di essere stato riguardoso degli altri.
Tuttavia nei mesi recenti, sono stato insoddisfatto della mia coltivazione. Studiando continuamente la Fa e guardandomi dentro, ho trovato alcuni miei problemi. Ma dopo alcuni giorni di autocompiacimento, sentivo di nuovo di non aver trovato la radice del problema. Era un processo che si ripeteva. Così, recentemente mi sono sentito frustrato. È un bel pò di tempo che ho iniziato la mia coltivazione. Sapevo di avere delle mancanze, ma non sapevo esattamente quali erano i miei problemi. Durante la pratica questa mattina ho compreso di dover prestare attenzione a questo problema che dura da molto tempo ormai. Per la maggior parte del tempo ho continuato a pensare alle mancanze degli altri praticanti.
Pensavo di sapere cosa fare: pensavo di dover parlare con i praticanti se percepivo che avevano un problema; sentivo che quei problemi dovevano essere corretti tempestivamente. Io stesso recentemente sono migliorato velocemente guardandomi dentro. Pensavo anche di dover trovare il tempo di condividere le esperienze con loro in modo che potessero progredire. Quasi sempre pensavo a questo genere di cose, mentre inviavo pensieri retti, mentre studiavo la Fa o in altri momenti. Perché prestavo così attenzione alle mancanze degli altri? Lo facevo davvero per il bene degli altri? Non era completamente a beneficio degli altri perchè erano coinvolti pensieri egoisti e attaccamenti egoisti. Era scritto chiaramente nello scritto del Maestro pubblicato di recente, “Insegnamento della Fa alla Conferenza di New York 2008”. L'ho letta molte volte e sapevo di dovermi guardare dentro, ma avevo delle riserve. Il mio problema era che non avevo lasciato andare l’attaccamento a fare attenzione agli attaccamenti degli altri.
Mi vergogno di non essermi illuminato a questo prima. Quando vedo i problemi degli altri, è in realtà dove io ho bisogno di migliorare. Se in quel momento uno può guardarsi dentro, è una buona opportunità per migliorare nella coltivazione. Non sorprende che gli amici praticanti non sembrano cambiare molto, anche se spesso facevo notare i loro problemi. A volte correggevo me stesso in tempo, e così non nascevano problemi con gli altri praticanti. Ora se ripenso al periodo in cui pensavo sempre ai problemi degli altri, vedo che io stesso avevo davvero i loro stessi problemi. Si manifestavano in forme diverse, non potevano essere notati facilmente ed erano profondamente nascosti. Naturalmente non voglio dire che non possiamo rammentare cose agli altri. La chiave è coltivare se stessi.
Queste solo le mie recenti comprensioni. Commenti sono benvenuti.
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2008/8/10/99677.html
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