"Correggere gli altri e venire corretti" significa che indichiamo le mancanze dei nostri amici praticanti e che loro ci indicano i nostri. Le due azioni sono complementari e compatibili tra loro.
Primo, vorrei discutere la questione dell’indicare le mancanze dei nostri amici praticanti. Qualcosa che ho sperimentato ha cambiato molte delle mie passate comprensioni. Conosco un praticante che è molto bravo con i computer. Passava molto tempo a risolvere i problemi tecnici degli altri praticanti e ad insegnare loro come fare. Per questo ha mancato nello studio della Fa e nella pratica degli esercizi. Veniva nel luogo dove producevamo il materiale e gli ricordavamo di studiare la Fa più spesso. Tuttavia non ha compreso quanto fosse importante. In seguito è stato arrestato mentre stava pranzando con un altro praticante e condannato illegalmente al campo di lavori forzati dal Gruppo della Sicurezza Nazionale.
Mi sono sentito molto colpevole per questo. Mi sentivo imbarazzato a fargli notare i suoi attaccamenti anche se li potevo vedere chiaramente. Ogni volta che il mio computer aveva dei problemi, lo disturbavo e dipendevo interamente da lui. Questo episodio mi ha fatto comprendere che come parte del corpo dei praticanti, quando vedo le mancanze degli altri, dovrei essere responsabile e farle loro notare. Anche se le condizioni possono essere imbarazzanti, si renderanno conto dell’intenzione benevola e in futuro ne trarranno beneficio.
Ho compreso che indicare con gentilezza le mancanze degli altri praticanti è una parte importante della nostra coltivazione. All’inizio potremmo avere ancora forti concetti e standard personali. Anche se manteniamo una espressione del viso gentile e una voce pacifica, gli altri possono non accettare le nostre idee. A volte potrebbe sembrarci strano che ciò che ci sembra così sensato, possa non essere accettato dagli altri. Quando questo accade, potremmo sentirci infelici per questo e dire a quella persona: “Ti ho già detto tutto. Qualunque cosa accada, è la tua scelta.” Anche se pensiamo che le nostre parole siano sensate, non abbiamo in realtà compreso che abbiamo aggiunto anche i nostri concetti. In questo momento non stiamo aiutando il nostro amico praticante se non discutiamo con lui in modo franco delle nostre mancanze. Stiamo indicando le mancanze degli altri con l’atteggiamento di chi vuole insegnare e con concetti personali come il mettersi in mostra, la competitività, il lamentarsi e il voler convalidare noi stessi, concetti che irritano le nozioni umane delle altre persone e rendono le nostre parole inaccettabili. Se possiamo rendercene conto e gradualmente liberarci di loro, l’atteggiamento dei nostri amici praticanti cambierà. Nel processo della nostra coltivazione, il Maestro spesso porta alla luce le nostre nozioni umane usando i conflitti con gli altri praticanti o con altri. Così possiamo riconoscere i nostri attaccamenti e lavorare per liberarcene.
Nel video, “Insegnamento della Fa ai Praticanti della Falun Dafa Australiani” il Maestro ce lo ha misericordiosamente e pacificamente insegnato, sia che sia stato facile per noi ascoltare sia che non lo sia stato. In questo video e in altre conferenze, il Maestro ci ha insegnato molte volte con il suo comportamento. Più guardiamo il video, più possiamo sentire come dimostra le sue parole a riguardo, “il tono della vostra voce, la vostra gentilezza e il vostro ragionamento possono cambiare il cuore di una persona.”
Poi se le nostre mancanze vengono indicate da altri praticanti, come dovremmo affrontare questo? La mia opinione è che l’intenzione dei nostri amici praticanti è buona. Come particella di un corpo unico, siamo responsabili di proteggere la Dafa e la sua immagine. Anche se a volte le correzioni sono intrecciate con concetti personali, dovremmo tollerarle e guardare dentro di noi. Se viene in superficie qualcuna delle nostre nozioni umane, come il pensiero che un certo praticanti abbia coltivato meglio di un altro, dovremmo cogliere l’opportunità per guardarci dentro e trovare la radice del problema. Nulla accade senza ragione. La chiave di questa questione è per noi quella di cogliere questa opportunità, guardarci davvero dentro e elevare noi stessi.
Nelle sue lezioni il Maestro ha spesso menzionato che potrebbe usare le bocche delle altre persone per indicarci le nostre mancanze. Tuttavia spesso ce ne dimentichiamo. A volte, sento altri praticanti dire, “Lo so. Non devi dirmelo tu.” Vorrei ricordare a questi praticanti, “Amici praticanti, quando la verità emergerà, sarete dispiaciuti per queste parole.”
Questa è la mia opinione personale. Vi prego di indicare ciò che ritenete inappropriato.
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2008/8/17/99908.html
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