Nel 2008, le autorità del carcere della città di Panjin hanno torturato Lu Guanglin della contea di Qingyuan, città di Fushun, nella provincia di Liaoning, finché non ha subìto un collasso mentale. Da allora non è più riuscito a prendersi cura di sé. Le autorità del carcere non volevano essere ritenute responsabili delle condizioni di Lu Guanglin e così hanno provato a rilasciarlo. Ma quando il Comitato di Politica e Polizia della Contea di Qingyuan, l’Ufficio 610 (*) e il dipartimento di polizia locale hanno rifiutato di firmare l’ordine di rilascio, le autorità carcerarie non hanno potuto rilasciarlo. Lu Guanglin ha continuato ad esser torturato in prigione ed è morto il febbraio 2009.
Lu Guanglin aveva circa 50 anni e viveva nella cittadina di Nankouqian della contea di Qingyuan. Dopo le 5.00 del mattino del 15 marzo 2005, dieci ufficiali di polizia della Prima Divisione del Dipartimento di Polizia di Fushun hanno fatto irruzione nella casa di un praticante della città di Nankouqian e hanno arrestato Lu Guanglin, sua moglie e altri tre praticanti. Sono stati portati tutti alla Prima Divisione, dove sono stati picchiati. Una praticante è stata pestata così pesantemente che il suo viso è stato sfigurato ed è rimasto coperto di lividi. Le hanno strappato delle ciocche di capelli ed è stata resa paralizzata.
Il 22 marzo 2005, Lu Guanglin è stato portato al Primo Centro di Detenzione di Fushun. Più tardi, Lu Guanglin è stato condannato a 13 anni di prigione. La sua famiglia e i suoi parenti non erano stati informati di ciò che era accaduto a lui e a sua moglie. Altri quattro praticanti sono stati mandati al Secondo Centro di Detenzione di Fushun.
Più tardi, Lu Guanglin è stato trasferito al carcere di Yingkou. Ogni anno si tenevano due “sessioni” nel carcere per obbligare i praticanti a smettere di praticare Falun Gong. Una a maggio e l’altra a novembre. La lunghezza di ogni sessione variava e di solito durava almeno un mese. Ogni praticante lì detenuto era soggetto a questo travaglio. Le autorità carcerarie hanno bloccato il praticante da solo in una stanza e la “squadra di disciplina” ha legato le mani e i piedi del praticante con del nastro adesivo. Poi, otto detenuti l’hanno picchiato per 24 ore consecutive, privandolo del sonno. Nel 2006, tutti i praticanti detenuti in questa prigione erano soggetti a questo tipo di tortura. Le autorità carcerarie mandavano continuamente praticanti di varie squadre carcerarie nelle mani dell’”unità speciale di disciplina”. Anche dopo che un praticante avesse acconsentito a smettere di praticare, le autorità non permettevano che le loro faglie andassero a far loro visita.
Il dicembre 2007, Lu Guanglin e altri praticanti sono stati trasferiti nel carcere della città di Panjin, dove hanno continuato ad essere torturati. In quel periodo, diverse prigioni della provincia di Liaoning stavano trasferendo praticanti nel carcere della città di Panjin. Per rinforzare la sorveglianza dei praticanti, le autorità del carcere di Panjin hanno ordinato a due detenuti di sorvegliare ogni praticante e di prendere nota di ogni loro singola attività tutti i giorni. Hanno proibito in modo assoluto ogni tipo di contatto fra i praticanti. Tutti i detenuti erano obbligati a conformarsi agli ordini ricevuti.
I praticanti erano obbligati a fare lavoro manuale pesante dalle 6.00 a oltre le 17.00. Non avevano il permesso di prendersi un singolo giorno di riposo. Qualunque praticante mostrasse il minimo segno di disubbidienza, veniva pestato, torturato con scosse elettriche o con altri metodi che minacciavano la vita del praticante.
L’1 e il 3 aprile 2008, il Capitano del primo reparto Zhang Guolin, a comando di un gruppo di guardie carcerarie, ha selezionato 13 praticanti. Innanzitutto, hanno perquisito i praticanti, poi li hanno portati, uno ad uno, nella “stanza di educazione per via televisiva” (in realtà è una stanza per interrogatori), dove c’erano dieci sfollagente elettrici carichi, con un potenziale elettrico che variava da 300000 a 900000 volt. Zhang Guolin e cinque guardie hanno chiesto ad ogni praticante: “Hai intenzione di lavorare o no?” Se la risposta era “No”, ammanettavano le mani del praticante dietro la schiena, lo premevano contro il pavimento e lo torturavano con aghi elettrici. Le scosse elettriche lasciavano il corpo del praticante ricoperto di lividi e vesciche.
Dopo aver subìto una tale tortura disumana, Lu Guanglin è diventato disorientato mentalmente e non riusciva più a prendersi cura di se stesso. È morto nel febbraio 2009.
Le autorità del Carcere di Panjin avevano paura che si venisse a sapere della morte di Lu Guanglin in pubblico, così hanno ingannato la figlia facendola acconsentire ad avere i resti di Lu Guanglin cremato immediatamente, senza un’autopsia o senza procedure legali.
Questa è un’ulteriore prova della persecuzione e dei crimini commessi dal Partito Comunista Cinese contro i praticanti Falun Gong in Cina.
Direttore del Carcere di Panjin: 0086-427-5637744
(*) GLOSSARIO
Versione cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2009/3/8/196738.html
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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a48545-article.html
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