I media ricamarono molto sull’appello del 25 aprile 1999 a Zhongnanhai a Pechino, così molte persone svilupparono una comprensione sbagliata sul Falun Gong, pensando che fosse “molto disciplinato e rigidamente organizzato”. Questo fraitendimento derivò da questi fatti:
- (a) dieci mila persone arrivarono a Zhongnanhai da regioni diverse nel giro di una notte;
- (b) un gran numero di persone rimasero sulla strada l’intero giorno senza fare problemi;
- (c) quando sentirono che i praticanti arrestati erano stati rilasciati, se ne andarono velocemente, senza lasciare cartacce o altro sulla strada.
Bisognerebbe pensare a questo senza pregiudizi, chiedendosi, “Come avrebbe potuto qualcuno istruire così tante persone di età, occupazioni e formazioni culturali differenti e che vivevano in zone diverse del paese?” Secondo, tutti i cinesi sanno quali possono essere le conseguenze di raccogliere un grande numero di persone attorno a Zhongnanhai, specialmente dopo il massacro di Piazza Tiananmen del 4 giugno 1989. Chi avrebbe potuto mettere diecimila persone sulla strada e organizzarli perchè stessero vicino a Zhongnanhai per un intero giorno? Una grande ricompensa potrebbe attrarre qualche coraggioso, ma non sarebbe efficace nel caso di madri con figli piccoli o anziani contadini. Inoltre, se fossero venuti per soldi non sarebbero stati così organizzati. Se qualcuno avesse potuto trovare diecimila persone scontente delle autorità per fare appello a Zhongnanhai, chi avrebbe potuto esercitare un controllo tale da tenerli tranquilli e impedire loro di urlare slogan o di mostrare la loro rabbia?
Di fatto, i praticanti del Falun Gong “molto disciplinati e rigidamente organizzati” non erano organizzati per nulla, nè avevano ricevuto un qualche addestramento speciale. Normalmente disciplina e organizzazione sono ottenute con punizioni e/o premi. Le ricompense funzionano perchè le persone perseguono il loro interesse personale, e le punizioni funzionano perchè le persone hanno paura di perdere il loro interesse. I praticanti del Falun Gong, tuttavia, non abbandonano il mondo, come hanno fatto tutti i buddisti e i taoisti nella storia, non perseguono l’interesse personale, nè lo status sociale, nè i beni mondani. Hanno un principio nel cuore – Verità-Compassione-Tolleranza – che li guida, così hanno potuto coordinarsi armoniosamente.
Per i praticanti, politica e potere non hanno molto a che fare con la pratica. Se un regime non può tollerare un gruppo di persone che vogliono essere veritiere, compassionevoli e tolleranti, e vuole reprimere queste persone, allora questi praticanti hanno il dovere di correggere il regime. Questi praticanti devono dire al governo di non continuare a fare quegli errori, perchè saranno puniti per le loro cattive azioni – questo è un principio universale. Quei praticanti del Falun Gong che andarono all’Ufficio degli Appelli vicino a Zhongnanhai il 25 aprile 1999 credevano che il governo li avrebbe ascoltati per il bene del paese. Quel semplice pensiero benevolente li organizzò e regolò il loro comportamento. Se si cerca di comprendere cosa è il Falun Gong, allora si scopre che l’appello del 25 aprile fu il naturale risultato della fede dei praticanti in Verità-Compassione-Tolleranza.
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2009/5/2/107008.html
Versione cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2009/4/26/199617.html
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