I dieci anni di persecuzione del Falun Gong sono illegali

TERZA PARTE
 
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(Prima parte: http://it.clearharmony.net/articles/200906/9086.html)

(Seconda parte: http://it.clearharmony.net/articles/200906/9154.html)

6. La persecuzione è illegale anche entro la struttura del sistema legale del Partito Comunista Cinese (Séguito)

I metodi per i quali il Partito Comunista Cinese impone il lavoro forzato sui discepoli della Dafa sono illegali, anche in accordo alla legge cinese. L’articolo 37 della Costituzione cinese afferma: “La libertà personale dei cittadini è inviolabile. Nessun cittadino può essere arrestato senza l'approvazione della procura o della corte, e senza che l’arresto non sia eseguito dagli organi di pubblica sicurezza. La detenzione illegale e altri atti volti alla privazione delle libertà personali dei cittadini sono vietati”. Il lavoro forzato amministrativo non segue metodi legali, non richiede un processo e non fornisce una via per fare appello per coloro che vengono puniti col lavoro forzato. L’unico organo che prende le decisioni è la Commissione di Educazione Attraverso il Lavoro Forzato, il servizio controllato dall’ufficio di pubblica sicurezza o dall’apparato locale del partito. Questo meccanismo di lavoro forzato amministrativo può spogliare il cittadino della propria libertà fino a tre anni, inizialmente, con la possibilità di proroga a un anno.

Inoltre, l’istituzione del lavoro forzato è in conflitto diretto con gli statuti sulla legislazione e sulla pena amministrativa. L’articolo 8 della legislazione cinese afferma: “Le pene che spogliano i cittadini dei propri diritti politici e/o limitano la loro libertà personale posso essere emanate solo attraverso la legislazione”. L’articolo 9 del Codice Penale Amministrativo Cinese afferma: “Le pene amministrative che limitano la libertà personale dei cittadini possono essere emanate solo attraverso la legislazione”. L’articolo 10 dello stesso codice afferma: “Il Codice Penale Amministrativo può emanare pene amministrative che non limitano la libertà personale del cittadino”. Il periodo più lungo di detenzione ammesso sotto l’attuale legge amministrativa è di 15 giorni. Il lavoro forzato, che effettivamente limita la libertà personale ed equivale alla detenzione, può durare fino a quattro anni.

L’istituzione del lavoro forzato ha anche violato le convenzioni internazionali delle quali la Cina è un firmatario, inclusa la Convenzione Internazionale sui Diritti dei Cittadini e i Diritti Politici. La convenzione ONU afferma che tutte le decisioni volte a spogliare la persona della propria libertà per un periodo di tempo prolungato, debbano essere sottoposte a un processo legale, che si concluda con una decisione di corte.

In fine, il sistema del lavoro forzato è una violazione di base della norma di legge. Una condanna al lavoro forzato viene decisa e attuata soprattutto dall’apparato di pubblica sicurezza, senza nemmeno il coinvolgimento di altre sezioni governative. Questo equivale ad aggirare i controlli e gli equilibri tra le sezioni legislative, della pubblica sicurezza e giudiziarie del governo, permettendo all’apparato della pubblica sicurezza di decidere e attuare immediatamente le pene da sé. Il processo è addirittura meno trasparente di un normale processo di corte, dove la difesa formale, le verifiche da parte di terzi e gli appelli vengono tutti evitati. È un’enorme scappatoia del sistema, che viene sfruttato per punire dissidenti e altri “nemici” del PCC senza il dovuto processo legale.

Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2009/6/24/108553.html

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