Di Nuovo Insieme nel Mondo Libero dopo Aver sofferto 10 Anni di Persecuzione

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

(Clearwisdom.net) All'aeroporto di Francoforte c'è un uomo che indossa un paio di occhiali e tiene in mano un mazzo di gigli in impaziente attesa difronte al cancello degli arrivi. Davanti a lui c'è uno striscione su cui sono scritte le parole: “Il Mondo Sa che la Falun Dafa E' Buona."

Riuniti all'Aeroporto di Francoforte

Il 22 Giugno, il volo Pechino-Francoforte è arrivato con 2 ore di ritardo. Per Guo Jufeng, che aveva aspettato 17 mesi, due ore in più non sono state la fine del mondo. Era in attesa di sua moglie Yu Hailing, di professione medico, e di suo figlio Guo Fangzhou.

Guo è un ingegnere. E' stato torturato perché pratica il Falun Gong. E' arrivato in Germania 17 mesi fa, dove gli è stato concesso lo status di rifugiato.

Il 20 Giugno 2009, Guo Jufeng si è finalmente riunito alla sua famiglia.

Il 5 Giugno 2002, Guo Jufeng è stato rilasciato dalla prigione di Huludao, provincia di Liaoning. Era già stato detenuto in 3 differenti prigioni prima di allora. Sulla destra la sua fidanzata Yu Hailing.

Il figlio di Guo Jufeng, Guo Fangzhou, a due mesi.

Dopo che molti passeggeri del volo da Pechino erano sbarcati, Guo finalmente ha visto sua moglie e suo figlio. Lei lo teneva in braccio con una mano e con l'altra teneva il bagaglio. Quando li ha visto si è commosso. Quando ha toccato suo figlio, il bambino si è ritratto perché per lui Guo era un completo sconosciuto, non avendolo mail visto.

Un Passato Inimmaginabile

Nel 1995, Guo era uno studente di 22 anni che frequentava l'università. Praticava il Falun Gong. Dopo essersi laureato conobbe molti altri praticanti. "Tutti seguivano i principi di Verità-Compassione-Tolleranza" dice Guo.

"Mi ricordo chiaramente che dopo il lavoro, mentre i miei compagni di stanza giocavano a domino e fumavano, io studiavo gli insegnamenti del Falun Gong da solo o con altri praticanti."

Dopo l'inizio della persecuzione nel Luglio 1999, tutto cambiò nell'arco di una notte. "Tutti i media iniziarono a diffamare il Falun Gong. Molti praticanti vennero arrestati e nessuno più fece gli esercizi all'aperto," dice Guo. Non poteva sopportare che il Falun Gong venisse trattato in quel modo, voleva giustizia per il Falun Gong, e così cominciò il suo viaggio per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong.

Guo venne illegalmente arrestato quattro volte per essersi rifiutato di rinunciare al Falun Gong. L'ultima volta venne inviato nella prigione di Liaoning. "Una guardia mi diede una scossa elettrica sul collo. Ebbi delle convulsioni e mi morsi le labbra. La mia pelle venne scorticata e c'era una puzza di carne bruciata che riempiva la stanza."

Guo venne rinchiuso in isolamento per 50 giorni. La cella era un metro e mezzo per due. Anche se faceva molto freddo doveva dormire sul pavimento. Gli davano da mangiare due volte al giorno, un pezzo di pane raffermo con dei cavoli sottaceto. Quando non poteva più sopportare la sete doveva bere acqua di scolo.

Sono passati molti anni da allora, ma Guo a volte ha ancora gli incubi. Le sue pene fisiche sono terminate, ma la sua mente avrà bisogno di molto tempo per guarire.

Mai cedere

Mentre Guo era in prigione, Yu gli rimaneva fedele. Rivolse appelli a molti funzionari perché lo liberassero. Una volta lo sognò con il viso ricoperto di sangue che le chiedeva di salvarlo. Si recò presso il carcere, ma venne mandata via. Più tardi venne a sapere che durante quel periodo stava soffrendo le peggiori torture.

La famiglia di Yu la teneva sotto pressione. "Nessuno dei miei conoscenti voleva che continuassi a vederlo. Tutti credevano che la sua vita fosse ormai finita e che io dovessi guardare avanti," dice lei.

"Io non era una praticante del Falun Gong e non sapevo molto a riguardo, ma c'era una cosa che sapevo: Guo era una brava persona, molto sincera, gentile, responsabile, e attenta. Si prendeva molta cura di me e stavamo molto bene insieme. Lo amavo e non lo potevo dimenticare." Questi pensieri, durante quel periodo, aiutarono Yu ad andare avanti.

Guo e Yu erano stati compagni di classe alle scuole superiori e all'università. Lo conosceva da molto tempo, e sapeva di non sbagliarsi sul suo conto. "Dal 1999 al 2004, tutti mi dicevano di lasciarlo, ma io non lo facevo e loro smisero di provarci. Quando ci sposammo nel 2004, tutti sapevano che io stavo aspettando quel momento da lungo tempo e non cercarono di dissuadermi."

Si sposarono il 13 Maggio 2004. Non invitarono nessuno al matrimonio, e non ci fu nessuna cerimonia. Lei non indossava nemmeno l'abito nuziale. Fecero alcune fotografie per ricordare l'evento. Ogni tribolazione fece sì che loro si avvicinassero sempre di più l'uno all'altra.

Di nuovo di fronte al dilemma

Dopo il matrimonio la vita non è stata facile. Se non ci fosse stata la persecuzione, essendo Guo un ingegnere e Yu una dottoressa, avrebbero potuto vivere in modo facile e confortevole. Per evitare la persecuzione, abbandonarono la loro casa e si spostarono frequentemente così da non poter essere rintracciati. Finirono col fare lezioni private a studenti.

Nel 2007, Yu rimase incinta. La coppia era al settimo cielo e fremeva dalla voglia di vedere questa nuova vita. Lo volevano chiamare Guo Fangzhou. Questo nome portava ciò che i genitori si auguravano per lui. "Volevamo che lui fosse come l'Arca (fangzhou) di Noé che aveva aiutato chi si trovava in pericolo," spiega Guo.

Al momento le cose sembravano mettersi per il meglio. Un'azienda assunse Guo come ingegnere e lo inviò per un viaggio di lavoro in Germania. Nel Gennaio 2008, Guo arrivò nel centro della finanza europea, Francoforte. Gli diedero il benvenuto l'aria e la luce del mattino di un paese libero.

Come poche gocce di pioggia in un'afosa notte d'estate possono portare un po' di sollievo ma non possono eliminare l'oppressione dell'umidità dell'aria, dopo l'arrivo di Guo in Germania, nella sua città natale Shuangya, Heilongjiang vennero arrestate cinque persone. Poi la polizia irruppe nelle case di praticanti del Falun Gong arrestandone 15.

"Si stava avvicinando il Capodanno Cinese. Tre degli arrestati avevano più di 60 anni. Avevo incontrato alcuni di loro l'anno precedente a casa loro. Non potevo credere che il mese dopo il mio arrivo in un paese libero, venissero arrestati e torturati dei praticanti della mia città natale," dice Gao tristemente.

Gli arresti lo scioccarono e rattristarono. Aveva la sensazione che gli arresti di praticanti sarebbero presto cominciati su scala nazionale. "Quando venni a sapere del nuovo giro di repressione contro il Falun Gong prima delle Olimpiadi, compresi il mio dilemma. Che cosa sarebbe accaduto se fossi ritornato in Cina? Avrei dovuto rimanere per la mia salvaguardia? Dalla Germania avrei potuto soccorrere coloro che erano stati arrestati," pensava Guo.

Guo ci pensò sopra una notte. Quella notte, la sua mente fu occupata soprattutto dal pensiero di sua moglie e del bambino che sarebbe nato fra 10 giorni. "Dopo il mio arrivo in Germania, parlavamo sempre al telefono del bambino—a chi sarebbe somigliato, come l’avremmo chiamato, e se saremmo stati dei bravi genitori. Quindi mi aspettavo di riunirmi presto a mia moglie e mio figlio quando sarei ritornato a casa..

"Ma se non ritornavo, lei avrebbe compreso? Il parto sarebbe stato più pericoloso se lei era turbata? Se decidevo di rimanere, non sarei stato con lei quando partoriva, e non sapevo se l’avrei rivista di nuovo. Avrebbe dovuto allevare il bambino da sola e subire i commenti malevoli della gente."

Tuttavia, si ricordava anche che negli ultimi anni nove praticanti del Falun Gong che lui conosceva erano stati torturati a morte. Il più giovane aveva 27 anni. Cinque di loro lasciavano dei figli in tenera età. Il pensiero di Guo era "Se ritorno, potrò rimanere con mia moglie e mio figlio o sarò portato in un campo di lavoro? Mia moglie si preoccuperebbero così tanto per me se venissi arrestato. Allora, non è meglio se rimango in Germania?"

Vivere lontano e sostenersi l’un l’altro

Guo non dormì quella notte. "Penso che nessuno possa capire quanto dolorosa fu quella decisione. Mi sentivo così impotente." Alla fine decise di rimanere in Germania e di chiedere asilo.

Yu, all’inizio, non poteva accettare la decisione di Guo. Non sapeva se l’avrebbe mai più rivisto. "Ebbi la sensazione che non l’avrei mai più rivisto. Avrei dovuto allevare il nostro bambino da sola," ricorda Yu. "Dopo ricominciai a ragionare. Sperai che rimanesse in Germania e non ritornasse mai in Cina, così sarebbe stato al sicuro e vivo. In Cina il governo non ci avrebbe permesso di riunirci e ci saremmo ritrovati nei guai."

Guo fu sorpreso che Yu capiva la sua decisione. Lei promise di far nascere il figlio e di prendersene cura. Guo promise che avrebbe lavorato senza pausa nel mondo libero per soccorrere i praticanti illegalmente detenuti in Cina. "Credevo ancora che un giorno avrei riunito la mia famiglia nel mondo libero, anche se in quei giorni non avevo ancora un’identità," Guo sospira ricordando il passato.

Sebbene si trovassero separati da una grande distanza, durante i 17 lunghi mesi della loro separazione, mantennero le loro promesse.

Yu racconta di come ha vissuto in quei giorni, "Ho vissuto da sola in un’altra città con mio figlio. La gente pensava che io fossi divorziata. Nel nord-est l’inverno è molto freddo e la gente faceva scorte di carbone per l’inverno. Ci misi tre giorni per spostare tre tonnellate di carbone un poco alla volta. Avendo un bambino, a volte non avevo il tempo di farmi una doccia e avevo bisogno che qualcuno andasse a fare la spesa per me."

La coppia si parlava ogni due o tre giorni. C’erano molte cose da fare nei primi due mesi dopo che il bimbo era nato. Una volta Yu disse a Guo, "Dormo molto poco perché il bimbo si sveglia di frequente. Devo cambiargli il pannolino. La vita sembra molto dura, ed ogni minuto è troppo lungo. Ma credo di potercela fare. E’ certamente più facile delle torture che avresti dovuto sopportare se tu fossi stato qui."

“Il naso, le sopracciglia e gli occhi sono quelli del padre. Questa per me è una grande consolazione."

Guo, in Germania, ha preso parte a molte attività di protesta contro la persecuzione. Ha rilasciato interviste ai media per denunciare le menzogne del PCC e la diffamazione nei confronti del Falun Gong. Ha manifestato davanti all’Ambasciata Cinese, partecipato alle rappresentazioni delle torture, alle veglie a lume di candela, come testimone alle conferenze sui diritti umani, ha scritto lettere ai politici in Europa chiedendo loro di tendere una mano ai praticanti perseguitati in cina, e molte altre attività.

Di nuovo insieme

Guo era molto preoccupato dal fatto di poter rimanere in Germania o meno. " Nel Gennaio 2008 feci domanda di asilo ed il 24 Dicembre, il Governo Tedesco approvò la mia domanda. Pensai che si trattasse di un regalo di Dio."

Da quando la domanda di Guo si risolse positivamente, Yu si era levata un grosso peso dalle spalle. Lei e la sua famiglia non credevano che gli concedessero l’asilo. Per Guo, era comprensibile. Per il fatto che i Nazisti avevano perseguitato gli Ebrei nella Seconda Guerra Mondiale, i Tedeschi si sentivano più obbligati di altri di fornire aiuto a coloro che erano perseguitati.

La famiglia non rimase separata per sempre, nemmeno per dieci anni, ma solo per un anno e mezzo. Fangzhou ha chiamato il papà molte volte nei giorni successivi, come se volesse recuperare l’anno e mezzo perso.

Non molte coppie possono sopportare tali avversità. Guo e Yu hanno mantenuto le loro promesse e ciò che si auguravano è stato alla fine concesso. Yu si ricorda i dieci anni passati di persecuzione, "Ci spostavamo sempre, eravamo indigenti, il governo ci ha separato molte volte. Ora è tutto finito."

"La persecuzione del PCC mi ha causato grandi sofferenze. Io non sono una praticante e non ero un bersaglio diretto della tortura. Ma non ho mai smesso di preoccuparmi e di avere paura. Temevo che mio marito venisse portato via in ogni momento, quindi scelsi di spostarmi con lui senza poter avere un lavoro stabile. La persecuzione del Falun Gong non ha cambiato solo la vita di milioni di praticanti, ma anche quella delle loro famiglie e amici."

Guo commenta, "Non volevamo vivere in un paese straniero. L’unica ragione per cui abbiamo lasciato la Cina è per il nostro credo e per la nostra libertà. Ho visto una statistica che ci sono praticanti in 114 paesi. Solo il PCC perseguita il Falun Gong. Il Popolo Cinese deve veramente pensarci sopra seriamente.

"Ora la mia famiglia è di nuovo insieme. Ci sono ancora decine di migliaia di praticanti detenuti. Le loro famiglie sono state spezzate. Faremo del nostro meglio per aiutare a porre fine a questa persecuzione il più presto possibile e aiutare le loro famiglie a riunirsi.

Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2009/8/7/109835.html

* * *

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.