Nome: Chen Jianghong
sesso: Femminile
età: 46
indirizzo: città di Yingcheng, provincia di Hubei
professione: non riportata
Data del decesso: 25 ottobre 2009
Data dell’ultimo arresto: ottobre 2003
Luogo dell’ultima detenzione: la seconda sezione del campo di lavoro forzato femminile di Qilihu situato nella contea Shayang, provincia di Hubei
Città: Yingcheng
Provincia: Hubei
Persecuzione sofferta: privazione di sonno, lavoro forzato, lavaggio del cervello, iniezione forzata/somministrazione di farmaci, pestaggi, torture, detenzione
La signora Chen Jianghong ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1996. Nel novembre 1999, è andata a Pechino per fare appello per chiedere giustizia per il Falun Gong in Piazza Tiananmen, dove è stata arrestata e detenuta nel centro di detenzione per quasi due mesi. Poiché ha rifiutato di rinunciare al suo credo, è stata arrestata due volte, dai poliziotti della stazione di polizia di Silipeng, e detenuta per 15 giorni ogni volta.
Nell’ottobre del 2000, il dipartimento di polizia di Yingcheng l’ha condannata a un anno di lavoro forzato e l’ha portata nella seconda sezione del campo di lavoro forzato femminile di Qilihu situato nella contea di Shayang, Hubei. Le guardie incitavano i tossicodipendenti a picchiare i praticanti brutalmente. La signora Chen è stata torturata in molti modi, inclusi la privazione del sonno, ed è stata costretta a lavorare per più di 12 ore al giorno.
Nell’aprile 2002, la polizia della città di Yingcheng ha arrestato la signora Chen e l’ha condannata ad un altro anno di campo di lavoro. È stata nuovamente portata alla seconda sezione del campo di lavoro forzato femminile di Qilihu, dove è stata torturata brutalmente. È stata costretta a stare seduta su una sedia molto piccola in un angolo e non le era consentito di muoversi, non le veniva dato nè cibo né acqua, non poteva usare il bagno e non poteva dormire. È stata torturate in questo modo per sette giorni.
Nell’ottobre 2003, sei mesi dopo il suo rilascio, la polizia l’ha arrestata per la terza volta e l’ha condannata ad un anno di lavoro forzato nello stesso campo di lavoro. Questa volta è stata torturata con un metodo disumano, chiamato “battere su un muro di chiodi". Questa tortura consiste in un muro pieno di chiodi pungenti. I prigionieri hanno costretto la signora Chen a tenere il corpo piegato a 90 grandi con la testa contro il muro di chiodi. Non le era consentito muoversi, se lo faceva, i prigionieri le tiravano la testa e la spingevano contro il muro di chiodi. La sua testa sanguinava e i suoi occhi erano gonfi.
In questi campi di lavoro la signora Chen è stata costretta a subire iniezioni di farmaci sconosciuti. Altri praticanti che hanno subito iniezioni hanno avuto infiammazioni alla pelle. Le tre iniezioni hanno danneggiato gravemente la salute della signora Chen, aveva la pelle infiammata e sanguinava in tutto il corpo. Aveva prurito su tutto il corpo. Gli sfoghi cutanei ed il prurito sono continuati anche dopo il suo rilascio ed hanno causato il suo decesso. Ha subito anche delle pressioni mentali a causa della persecuzione.
Versione cinese: http://minghui.org/mh/articles/2009/11/3/211783.html
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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a51134-article.html
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