Il 5 ottobre 2009, il sito web Minghui ha riportato che la praticante Zhang Yulin è morta l’11 maggio 2001 nel Campo di Lavoro Forzato Femminile di Banqiao, dove è stata imprigionata dall’inizio di aprile nel 2001. Zhang Yulin, 49 anni, era una praticante che abitava in Beilunli Street, nella zona di Xingang, distretto di Tanggu, Tianjin. Il giorno in cui il marito di Zhang Yulin è stato informato della sua morte, si è recato al campo di lavoro forzato. Lì, gli è stato detto che la moglie era morta a causa dei danni subiti dopo esser caduta da una finestra che stava lavando. Gli è stato concesso di dare un’occhiata al suo corpo prima di essere cremato.
Persino in un lasso di tempo così breve, il marito di Zhang Yulin ha notato che il suo corpo riportava numerosi tagli e molti lividi erano visibili su collo, mani, braccia e piedi. Quando le aveva fatto visita il giorno precedente, il 10 maggio, non aveva quei lividi. Durante la visita, gli ufficiali amministrativi del campo lo avevano minacciato, dicendo che doveva persuadere Zhang Yulin affinché rinunciasse al proprio credo nella Falun Dafa. La sua morte è davvero stata un incidente? Cosa è successo realmente prima della sua morte?
Secondo una persona all’interno, dopo che il marito di Zhang Yulin le ha fatto visita il 10 maggio, una guardia ha detto: “(Lei) è una di quelle che resistono, vediamo di dare sapore alla sua notte e vedremo se sarà ancora così resistente”. Per il resto della notte, diverse guardie e diversi detenuti l’hanno torturata.
Il giorno della morte di Zhang Yulin, una guardia ha chiamato una dottoressa, che era detenuta perché praticava Falun Gong, affinché uscisse dalla propria cella. Poi, è ritornata nella propria cella col viso pallido, dicendo: “Sono stata chiamata per confermare una morte. Infatti era morta. Le guardie non ci hanno permesso di diffondere la notizia. Ci hanno solo permesso di dire che è caduta mentre puliva una finestra ed è morta di infarto”.
Data questa informazione, sembra davvero probabile che Zhang Yulin sia morta per tortura e gli ufficiali del campo di lavoro non hanno permesso che venisse eseguito un attento esame del corpo, per nascondere la morte illegittima.
Il Partito Comunista Cinese (PCC) perseguita i praticanti Falun Gong da dieci anni. Ci sono più di 3.000 casi di morte accertati riportati attraverso canali non ufficiali. Il PCC avrà mai riferito una “causa di morte” veritiera nel corso di questa persecuzione?
Nell’aprile 2001, Wang Huajun è stata bruciata viva. Era una praticante della cittadina di Baiguo, città di Macheng, provincia di Hubei. Era stata arrestata e picchiata brutalmente nel Dipartimento di Polizia della città Macheng. Più tardi, durante la notte, hanno portato Wang Huajun, che era priva di sensi, nella piazza di fronte al governo della città e le hanno dato fuoco. Un testimone oculare ha visto Wang giacere al suolo. Quando il fuoco era acceso, lei ha incominciato a muoversi. Sembrava che stesse lottando per alzarsi, ma ha fallito. Dopo che il fuoco si era estinto, la gente ha notato che la parte anteriore del corpo era bruciata, mentre quella posteriore non mostrava alcun segno di bruciature. Le persone hanno anche notato dei tagli sul collo sulla parte posteriore della testa. Il giorno dopo, in tutta la città si è diffusa la notizia di una praticante auto-immolatasi di fronte all’edificio del governo, il cui viso era irriconoscibile.
Anche un’altra praticante, Li Shumin, è morta nel Campo di Lavoro Forzato Femminile di Banqiao. Li Shumin appena trentenne, lavorava come caposala nell’Ospedale Affiliato alla Scuola Medica Superiore di Tianjin. Nel novembre 2002, le guardie l’hanno sottoposta a scariche elettriche con numerosi manganelli elettrici simultaneamente finché non è morta. È morta con gli occhi aperti, lividi su tutto il corpo e ferite alla schiena e alla testa. “Morte improvvisa” è stata la causa dichiarata nel suo certificato di morte. Le guardie sostengono che Li Shumin sia “morta a causa di un infarto improvviso” e non hanno permesso che la sua famiglia vedesse il corpo.
Il 28 gennaio 2009, il sessantaseienne Jiang Xiqing, del distretto di Jiangjin, a Chongqing, è stato picchiato dalle guardie al punto tale da fargli perdere i sensi, presso il Campo di Lavoro Forzato di Xishanping a Chongqing. L’amministratore del campo di lavoro forzato ha dichiarato che la sua morte è stata a causa di un “infarto miocardico”. Quando i figli di Jiang Xiqing hanno visto il suo corpo dopo che era stato refrigerato per sette ore, hanno notato che mostrava ancora segni di vita. Hanno fatto richiesta che venisse data immediata attenzione da parte dei medici. Le guardie si sono rifiutate e hanno proseguito cremando Jiang Xiqing, anche se era ancora in vita.
Il 22 aprile 2009, gli ufficiali del distretto di Xuanwu, a Pechino hanno picchiato la praticante Sun Min a morte, poi hanno fabbricato la scena di lei che “cadeva da un edificio molto alto” prima dell’alba il 23 aprile. Hanno affermato che Sun Min ha commesso un suicidio “saltando giù da un edificio”. Sun Min si era trasferita dalla città di Chifeng, nella Mongolia Interna, alla zona di Jiaomen del distretto di Fengtai a Pechino, per sfuggire alla persecuzione.
Il PCC ha nascosto tutti i casi e chi sa quanti ancora. Tengono ancora nascoste le informazioni al pubblico. Per favore raccontate questi fatti alle persone che conoscete.
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2009/10/19/111714.html
Versione cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2009/10/12/210154.html
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