Persecuzione: Cronologia

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(Clearwisdom.net) E’ nostra convinzione che quando la verità sulla persecuzione del Falun Gong in Cina sarà rivelata completamente, la persecuzione terminerà, perché il mondo semplicemente non la potrà più tollerare. Il fatto che i leader comunisti abbiano tentato in ogni modo di nascondere e coprire le loro azioni fin dal 1999 indica che anche loro pensano questo.

A questo proposito, presentiamo una serie di articoli scritti per denunciare in modo più completo e cronologico la persecuzione del Falun Gong in tutte le sue molteplici sfaccettature. Invitiamo i nostri lettori a rivedere con noi durante questi mesi gli articoli che documentano i crimini contro l’umanità commessi dal Partito Comunista Cinese negli undici anni in cui ha perseguitato il Falun Gong.

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1996
Con l’aumento della popolarità del Falun Gong, iniziano ad apparire i primi segni di oppressione da parte dello Stato. Viene proibita la pubblicazione dei libri del Falun Gong poco dopo essere stati nominati bestseller. Il 17 giugno il giornale Guangming Daily pubblica il primo articolo che critica apertamente il Falun Gong. Il signor Li Hongzhi, fondatore del Falun Gong, si trasferisce negli Stati Uniti.

1997
L’Ufficio per la Pubblica Sicurezza conduce un’indagine per valutare se il Falun Gong debba essere considerato un ‘culto malvagio’, l’indagine si conclude con: “nessuna prova emersa” ( report in inglese)

1998-1999
La polizia interrompe la sessione mattutina degli esercizi del Falun Gong in vari parchi e perquisisce le case dei praticanti del Falun Gong che aiutano nell’organizzare attività di gruppo.

Attacchi nei confronti del Falun Gong continuano ad essere presenti nei media controllati dal governo. Il Falun Gong risponde alle critiche visitando le sedi dei giornali e delle TV locali di modo da spiegare cosa sia il Falun Gong e per ristabilire la propria reputazione. Tali eventi accadono a Pechino, Tianjin, Guangzhou e altre grandi città.

Rapporti e indagini eseguite dal governo e dai media cinesi affermano che ci sono almeno 70 milioni di persone che praticano il Falun Gong in Cina. ( report in inglese)

Aprile 1999
He Zuoxiu, un famoso marxista ateo, pubblica un articolo screditando il Falun Gong e il qigong in generale, in una rivista universitaria di Tianjin. I praticanti locali del Falun Gong si riuniscono a Tianjin, chiedendo alla rivista di riparare ai danni arrecati alla loro reputazione.

Nonostante il comportamento pacifico dei praticanti, il 23 e il 24 aprile viene inviata una squadra antisommossa: 45 praticanti vengono arrestati, alcuni picchiati. Quando i praticanti chiedono alle autorità di Tianjin di rilasciare coloro che sono stati arrestati viene detto loro che gli ordini provenivano da Pechino: se vogliono fare appello, devono recarsi nella capitale.

25 aprile 1999
Il giorno seguente, il 25 aprile, oltre 10.000 praticanti del Falun Gong provenienti da Pechino, dalle aree vicino a Tianjin e da altre città si riuniscono all’esterno dell’Ufficio del Consiglio di Stato per le Petizioni, a Pechino.

L’Ufficio si trova proprio accanto a Zhongnanhai, il complesso residenziale dei leader del Partito Comunista Cinese (PCC). Malgrado le accuse rivolte più tardi, che il Falun Gong abbia ‘accerchiato’ Zhongnanhai, l’appello è in realtà decisamente pacifico e ordinato, con i praticanti che mantengono le strade di accesso e di uscita e i marciapiedi liberi per non intralciare il traffico – così come è stato poi riportato anche dai media occidentali.

I praticanti chiedono il rilascio degli arrestati a Tianjin, la fine della proibizione dei libri del Falun Gong e la possibilità di praticare liberamente senza l’interferenza da parte del governo.

L’allora Primo Ministro, Zhu Rongji, incontra delle rappresentanze dei praticanti nel suo ufficio. Al termine della giornata coloro che erano stati arrestati a Tianjin vengono liberati e il raduno si disperde tranquillamente.

Entro poche ore, comunque, l’allora leader del PCC, Jiang Zemin, si oppone alla tenue posizione tenuta da Zhu e dichiara che se il PCC non può sconfiggere il Falun Gong, il PCC diventerà uno “zimbello”( report in inglese)

10 giugno 1999
Jiang Zemin crea l’Ufficio 6-10, un corpo di polizia segreto con il mandato di sradicare il Falun Gong. Jiang conferisce all’ufficio 6-10 l’autorità di dare ordini a tutti i livelli locali di polizia, ai vari governi locali e ai tribunali, con il risultato di diventare il principale strumento di arresto, tortura e uccisione dei praticanti del Falun Gong. ( altre informazioni sull’ufficio 6-10 in inglese)

Luglio 1999
Dall’appello del 25 aprile fino a metà luglio i praticanti in tutta la Cina sono monitorati e interrogati da poliziotti in borghese; il PCC raccoglie informazioni sui praticanti e mette a punto gli ultimi dettagli per rendere operativa la proibizione del Falun Gong.

Il 20 luglio 1999 la polizia inizia l’arresto dei praticanti considerati gli organizzatori principali. Il 22 luglio 1999 inizia il bombardamento sui mezzi di comunicazione: televisioni, radio, carta stampata vengono riempiti con attacchi al Falun Gong. Auto e camion girano per le strade delle città e nei campus universitari utilizzando megafoni per avvertire le persone che da quel momento praticare il Falun Gong è illegale. Tra le norme emesse vi è anche la proibizione di protestare la messa al bando del Falun Gong. ( report in inglese)

Ottobre 1999
A Pechino alcuni praticanti del Falun Gong organizzano una conferenza stampa per i mezzi di informazione esteri con lo scopo di esporre la persecuzione che stanno subendo. Al termine della conferenza stampa i partecipanti sono arrestati. La signora Ding Yan, una praticante che aveva parlato durante la conferenza stampa, viene torturata a morte mentre si trova agli arresti.

Jiang agisce sulla legislazione per giustificare retroattivamente la messa al bando del Falun Gong (Human Rights Watch report in inglese)

Inverno 1999-2000
Con gli arresti che continuano e con le prime notizie relative alle morti in custodia che vengono alla luce, i praticanti del Falun Gong in tutta la Cina si recano a Pechino per fare appello al loro governo e per chiedere aiuto al resto del mondo: le loro azioni sono di sedersi in meditazione o di esporre striscioni in piazza Tiananmen, spesso con semplici parole come “Falun Dafa Hao” (La Falun Dafa è Bene).

I mezzi di informazione internazionali riprendono svariate immagini relative alle forze di polizia che attaccano persone mentre meditano in piazza, picchiandole e trascinandole via. (report in inglese)

Gennaio 2001
I mezzi di comunicazione statali cinesi affermano che alcuni praticanti del Falun Gong si sono dati fuoco in piazza Tiananmen come forma di protesta. La cosiddetta ‘auto immolazione’ diviene il pezzo forte della propaganda del PCC contro il Falun Gong e viene usata per ottenere credibilità nei confronti di una campagna che stava diventando sempre più impopolare.

Nonostante la maggior parte dei media esteri abbia semplicemente copiato e diffuso il servizio creato da Xinhua News Agency e dalla China Central Television, l’incidente dell’auto immolazione appare molto sospetto soprattutto perché l’insegnamento del Falun Gong considera il suicidio come commettere un peccato. Indagini condotte dal Washington Post e da altri, analizzando al rallentatore il video messo in onda dal PCC, fanno emergere molte incongruenze nella versione proposta dal PCC e portano a domande preoccupanti ( report in inglese).

20 novembre 2001
Un gruppo composto da 35 praticanti del Falun Gong provenienti da 12 paesi si riunisce in piazza Tiananmen per meditare, esponendo uno striscione con la scritta “Verità, Compassione, Tolleranza” – i principi del Falun Gong. Vengono arrestati e picchiati in pochi minuti. Proteste simili, portate in atto da praticanti del Falun Gong stranieri continuano nei mesi successivi. (/ report2 in inglese)

5 marzo 2002
Praticanti del Falun Gong della città di Changchun riescono a entrare nei canali televisivi statali: mandano in onda un video di 45 minuti che non sarebbe stato altrimenti possibile vedere in Cina; il video mostra anche come il Falun Gong è praticato liberamente all’estero mentre è sottoposto a persecuzione nella stessa Cina. ( news in inglese)

Infuriato, Jiang ordina alla polizia di “sparare per uccidere” i praticanti del Falun Gong scoperti a diffondere materiale informativo sulla persecuzione. ( news in inglese)

Nei tre giorni seguenti nella città di Changchun scoppia il caos: circa 5.000 persone sono arrestate; il numero delle persone uccise durante quei giorni è sconosciuto ( news in inglese). Tra coloro che hanno partecipato alla messa in onda del video, molti sono stati torturati e uccisi durante la custodia; tra loro il signor Liu Chengjun, soggetto di un’azione urgente di Amnesty International ( news in inglese). Simili azioni sui canali televisivi continuano sporadicamente in tutta la Cina negli anni seguenti.

Novembre 2002
Hu Jintao inizia ufficialmente a ricoprire la posizione di leader, anche se Jiang e i suoi sostenitori, uniti nella persecuzione del Falun Gong – principalmente Luo Gan, Zhou Yongkang, Liu Jing, Li Lanqing, e Zeng Qinghong – continuano a spingere per portare avanti la campagna.

Luglio 2004
Il numero dei casi documentati di praticanti del Falun Gong che sono morti a causa della persecuzione, principalmente per le torture in custodia, raggiunge le 1.000 unità. Stime sul reale numero delle morti portano la cifra a oltre 10.000.

Novembre 2004
I “Nove Commentari sul Partito Comunista Cinese”, una serie di editoriali che analizzano il PCC pubblicati al di fuori della Cina da The Epoch Times ( www.ninecommentaries.com anche in italiano), iniziano a circolare clandestinamente in tutta la Cina: i turisti portano in patria copie da Hong Kong, altri lo scaricano da internet o lo ricevono tramite email.

I “Nove Commentari sul Partito Comunista Cinese” includono un capitolo sulla persecuzione del Falun Gong Full charter text e danno il via a un’ondata di ritiri dal PCC e dalle organizzazioni ad esso affiliate in tutta la Cina e anche tra i cinesi residenti all’estero.

Dicembre 2004
Gao Zhisheng, famoso avvocato per i diritti umani di Pechino, scrive all’Assemblea Nazionale del Popolo riguardo alla persecuzione del Falun Gong. Nei mesi successivi l’ufficio legale di Gao viene chiuso, viene radiato dall’albo degli avvocati, pedinato e messo agli arresti domiciliari, per poi essere arrestato e rinchiuso in prigione; tutto ciò a causa della sua dichiarazione a favore del Falun Gong e perché si era dimesso dal PCC. Anche l’avvocato Guo Guoting ( report inglese), il quale aveva in precedenza parlato contro la persecuzione, è stato poi radiato dall’albo degli avvocati. (Gao Zhisheng ha scritto un libro in merito: A China More Just, in inglese)

Giugno 2005
Il numero dei casi documentati di praticanti del Falun Gong che sono morti a causa della persecuzione raggiunge le 2.500 unità ( news in inglese).

Chen Yonglin ex membro del corpo diplomatico cinese e Hao Fengjun, ex membro dell’Ufficio 6-10, si rifugiano in Australia abbandonando la Cina, falsificando i documenti. Chen dichiara che ci sono circa 1.000 spie che operano solo in Australia. Hao afferma di aver lasciato la Cina dopo essere stato testimone delle torture subite da un praticante del Falun Gong.( report in inglese).

Marzo 2006
Una donna che aveva lavorato in un ospedale cinese e una giornalista cinese si fanno avanti e rivelano che migliaia di praticanti del Falun Gong di Sujiatun vengono uccisi per i loro organi. Con le prove che aumentano nelle settimane successive, anche un dottore militare cinese si fa avanti e rivela che tali atrocità stanno avvenendo in tutto il paese. (Espianto di Organi in inglese).

Luglio 2006
David Kilgour, ex segretario di stato canadese e David Matas, avvocato internazionale per i diritti umani, pubblicano la loro indagine, provando come l'espianto di organi su praticanti del Falun Gong in Cina è molto più diffusa di quanto si pensasse in precedenza. (http://organharvestinvestigation.net/ anche in italiano)

Marzo 2007
Il numero dei casi documentati di praticanti del Falun Gong che sono morti a causa della persecuzione oltrepassa le 3.000 unità (news in inglese). Le stime sul reale numero delle morti sono molto maggiori.

Maggio 2008
Il Falun Dafa Information Center denuncia che oltre 8.000 praticanti del Falun Gong sono stati arrestati e incarcerati dal dicembre 2007 al maggio 2008, nella campagna di arresti prima delle Olimpiadi. Molti praticanti muoiono a causa delle torture dopo giorni o settimane dall’arresto e molti altri vengono condannati a lunghi anni da scontare in prigione.

Articolo originale: http://faluninfo.net/print/225/
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2010/7/3/118302.html

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