Heilongjiang: Prodotti realizzati dal lavoro dei prigionieri nel Carcere di Jiamusi

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(Minghui.org) Il carcere di Jiamusi nella Provincia di Heilongjiang è una delle tante prigioni in Cina dove i detenuti vengono sfruttati come manodopera a basso costo per smistare e imballare diversi tipi di prodotti. I praticanti del Falun Gong, illegalmente imprigionati, non fanno eccezione a questo tipo di sfruttamento. Alla fine del 2012 il carcere aveva ricevuto una spedizione di bastoncini per ghiaccioli, stuzzicadenti e di bacchette usa e getta. I prigionieri furono quindi costretti al loro smistamento e confezionamento.

La sezione carceraria n° 2 del carcere di Jiamusi trattiene più di 300 detenuti. La sala da pranzo si trova al secondo piano di questa sezione ed è il luogo dove ogni prigioniero è costretto a raggruppare e imballare bastoncini per ghiaccioli. Ogni detenuto deve confezionare più di 10.000 bastoncini al giorno.

La Sezione “Prigioniero che viene rilasciato” è assegnata alla selezione e imballaggio degli stuzzicadenti, mentre i più di 200 prigionieri nella sezione “Formazione”, così come in altre sezioni, sono costretti a confezionare le bacchette usa e getta.

Le autorità carcerarie non richiedono alcun tipo di precauzione igienica nella manipolazione degli articoli da confezionare. Il materiale è sparso su tutto il pavimento e chiunque può camminarci sopra con le scarpe sporche. Inoltre, coloro che puliscono il pavimento, non badano che lo straccio sporco sfreghi sui prodotti. I prigionieri non indossano guanti di plastica né si lavano le mani prima di maneggiare i materiali. Molte volte si vedono i detenuti starnutire o tossire direttamente sugli articoli. Anche molti prigionieri con malattie contagiose vengono assegnati a questo tipo di lavoro.

Secondo diverse guardie, le autorità carcerarie hanno stipulato un contratto con una fabbrica affinché venga consegnato loro un notevole numero di articoli da smistare e confezionare. Il 18 luglio 2013 la fabbrica consegnò i prodotti nel carcere con due camion, autorizzazione DH1043. La cernita e il confezionamento dei prodotti presso il carcere è l'ultimo passo della fabbrica prima della loro spedizione.

La prigione è consapevole che è illegale condurre affari commerciali sfruttando i detenuti come schiavi in ​condizioni estremamente antigieniche. Per nascondere il loro "business" al pubblico, relegano ogni detenuto nella propria cella e non gli permettono di parlare o andare in giro quando ci sono visite dall'esterno.

(*)GLOSSARIO

Versione inglese

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