Epoch Times : Il prelievo di organi ed il partito comunista cinese - Quale è la nostra responsabilità?

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David Matas, avvocato canadese dei diritti dell'uomo (a sinistra) e l’On. David Kilgour, ex segretario di Stato per l'Asia e Pacifico, attestano davanti alla Sottocommissione di Sorveglianza e Investigazioni del Congresso, a Washington D.C. (Lisa Fan/The Epoch Times)
Il recente riconoscimento del Vice Ministro della Salute della Cina, Huang Jiefu, che il paese aveva un "problema" di prelievo di organi, ha causato varie reazioni fra la Comunità internazionale.

Coloro che giustificano il regime comunista cinese sanno che è un vero tentativo di ripulire i loro atti, mentre gli scettici la vedono come una cappa di fumo per deviare alle critiche sul deterioramento della situazione dei diritti dell'uomo in occasione dei Giochi Olimpici di Pechino.

In un discorso ad una conferenza di chirurghi a Guangzhou il 15 novembre, il signor Huang ha ammesso che c'è un fiorente commercio che mira ad effettuare costosi trapianti per turisti stranieri, ma ha incolpato, con fermezza, alcuni chirurghi furfanti, nel tentativo così di scaricare il governo da qualsiasi responsabilità.

È possibile che ci siano giustificazioni per queste dichiarazioni di mercantilismo individuale, poiché almeno un australiano che è andato in Cina per un trapianto di rene si è visto chiedere non di pagare le spese all'ospedale ma versare il denaro direttamente sul conto bancario del chirurgo.

D'altra parte, un grande numero di trapianti ha luogo in ospedali militari, il che significa che ci deve essere l’implicazione delle istituzioni del partito comunista. Poiché gli ospedali militari non sono sotto la giurisdizione del ministro della sanità, molto probabilmente è un debole tentativo di difendere il partito per non essere implicato in questo scandalo; tentativo che non convincendo molto, in quanto tutti sanno che il partito e l'esercito sono di fatto una sola ed unica entità.

Il principale timore riguardo all'efficacia potenziale delle nuove regolamentazioni introdotte nel luglio scorso, che proibiscono la vendita di organi umani, era che la nuova legge non sarebbe stata applicata agli ospedali militari. Il PCC ha annunciato la promulgazione della nuova legge in marzo, immediatamente dopo le rivelazioni di un ex giornalista cinese e della ex moglie di un chirurgo cinese che aveva prelevato organi a prigionieri di coscienza, ed in particolare a praticanti del Falun Gong, che erano stati imprigionati senza alcun processo legale.

Relazioni suggeriscono che, è frequente in Cina, il tentativi di controllare attività inaccettabili in questo o quel settore, non si constata alcun cambiamento nei mesi che sono seguiti alla messa in vigore della nuova legge. Un medico di nome “Wang”, dell'Ospedale Tongren di Pechino ha ammesso al giornale “Tribune” che l'ospedale faceva parecchi annunci pubblicitari sul commercio di organi, ma ha dovuto "toglierli" quando i nuovi regolamenti sono entrate in vigore. Naturalmente la questione dei milioni di dollari è se il commercio stesso di organi sia stato ripulito o soltanto gli annunci pubblicitari.

Numerosi articoli recenti ha messo a fuoco il prelievi di organi nei confronti di criminali giustiziati e la prova portata dal dissidente Zhang Jianhua, ex ufficiale dell'Ufficio di pubblica sicurezza di Shenzhen, nella provincia del Guangzhou, suggerisce che il consenso, necessario per la donazione, viene ottenuto raramente. In effetti le esecuzioni coincidono generalmente con l'arrivo di un paziente facoltoso che richiede un organo – tutte le analisi del sangue necessarie eccetera vengono effettuate fin dall’incarcerazione del prigioniero.

La pratica di utilizzare prigionieri condannati a morte come banca degli organi è sufficientemente terrificante, in particolare poiché in Cina la gente viene condannata per quello che da noi sarebbe considerato un crimine ordinario e spesso dopo aver ottenuto confessioni sotto tortura. Tuttavia, le scoperte pubblicate nel rapporto dell'ex segretario di stato canadese David Kilgour e di David Matas, avvocato internazionale specializzato in diritti dell'uomo, a proposito del prelievo di organi a praticanti del Falun Gong ancora vivi, ha rivelato un crimine di un altro tipo.

Il rapporto documenta un aumento considerevole dell'attività di trapianti in Cina a seguito dell’incarcerazione di centinaia di migliaia di praticanti del Falun Gong dal luglio 1999. La grande preoccupazione è che la loro ricerca non ha riscontrato donatori legittimi di circa 41.500 trapianti di organi effettuati negli anni che sono seguiti all'inizio della persecuzione del Falun Gong.

Potrebbe darsi che il partito comunista cinese sia ansioso di migliorare la sua immagine prima dei giochi olimpici ed abbia pensato che una semplice smentita dei prelievi di organi avrebbe potuto nuocere gravemente alla credibilità dello stato. Tuttavia, è anche possibile che il PCC sia ancora più ansioso di impedire ogni indagine internazionale sullo scandalo del prelievo di organi, in particolare il prelievo di organi a praticanti del Falun Gong, persone completamente innocenti di qualsiasi crimine e che non avrebbero mai dovuto, in primo luogo, essere imprigionati.

Se tali atrocità fossero provate, e se anche si provasse che il partito comunista cinese avesse convalidato questa attività, allora lo spostamento dei giochi olimpici in un altro luogo sarebbe l'ultima punizione che potrebbe essere loro imposta. Chiunque con un briciolo di umanità chiederebbe quasi certamente che una Cina diretta dal PCC venisse giudicata indegna di un tale onore, senza parlare di una sede permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, oltre a sanzioni economiche punitive che dovrebbero esserle imposte immediatamente.

È risaputo che la Cina ha bisogno di materie prime, di molti più investimenti rispetto all'occidente e di forniture illimitate di beni di consumo di cianfrusaglia. Un'azione così franca dell'occidente potrebbe appena incoraggiare ulteriori decine di milioni di cinese ad aggiungersi ai 15 milioni e mezzo di coloro che hanno già condannato e che si sono dimessi dal PCC, per mettere le basi ad una Cina libera e democratica nella quale gli standard internazionali di diritti dell'uomo vengano rispettati.

Versione inglese: http://theepochtimes.com/news/6-11-27/48550.html

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