Heilongjiang: Agricoltore di Mezza Età Muore a Causa delle Torture

Un cinese del nord est incarcerato per il possesso di 100 volantini sulla persecuzione del Falun Gong; ucciso dalla medesima persecuzione
 
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Il Falun Dafa Information Center ha appreso che un agricoltore di 45 anni della Cina nord orientale è morto per le torture subite dopo essere stato detenuto illegalmente per tre mesi. Le sue impronte digitali sono state estorte mentre era privo di coscienza su una confessione falsificata per il presunto “crimine” di possesso di 100 volantini del Falun Gong.

“L’utilizzo delle ‘confessioni’ falsificate per crimini che nemmeno esistono sono troppo spesso utilizzate contro i praticanti del Falun Gong vittime di torture,” ha detto la portavoce del Falun Gong Gail Rachlin.

Famosi avvocati dei diritti umani come Gao Zhisheng e Li Heping hanno discusso del fatto che il possesso di informazioni che riguardano i diritti umani non violano alcuna legge cinese ed è un diritto che dovrebbe essere protetto dalla stessa costituzione cinese. Il risultato è stato che anche questi avvocati sono stati torturati.

La vittima del Falun Gong torturata, il signor Dong Liantai, viveva nel villaggio di Zhengjiu nella campagna della provincia nord orientale dello Heilongjiang. È morto dopo essere stato mandato in un campo di lavoro nella capitale della provincia Harbin.

“La provincia di Heilongjiang conta uno dei più alti numeri di praticanti del Falun Gong torturati a morte,” ha detto la Rachlin. “I suoi campi di lavoro sono particolarmente noti per l’uso di metodi brutali di tortura sui praticanti del Falun Gong, inclusa l’alimentazione forzata.”

Mentre tornava a casa in bicicletta alle 7 di sera il 24 giugno 2008, due ufficiali del villaggio lo hanno avvicinato e arrestato senza dare spiegazioni. L’agente di polizia Fan Zimin ha poi perquisito la sua casa e lo ha portato al dipartimento di polizia della vicina cittadina di Shuangcheng per interrogarlo.

Durante l’interrogatorio, il signor Dong ha ripetutamente perso coscienza a causa dei colpi al volto che gli sono stati inferti. Secondo un conoscente del signor Dong che non ha voluto svelare la sua identità, gli ufficiali di polizia lo hanno poi trascinato in un’altra stanza e hanno impresso le sue impronte digitali su una “confessione”. Il suo crimine era il possesso di 100 volantini del Falun Gong.

Poi è stato portato nel Centro di Detenzione di Shuangcheng e interrogato di nuovo. È stato accusato di aver sconvolto l’ordine sociale.

“Non ho sconvolto l’ordine sociale tornando a casa con la bicicletta,” ha detto più volte il signor Dong prima di morire. “Quegli ufficiali mi hanno minacciato di condannarmi al campo di lavoro per due anni.”

Dong è stato mandato invece al Campo di Lavori Forzati Wanjia per dieci giorni e poi al Campo di Lavori Forzati Changlinzi per la “rieducazione”. Nel tentativo di spezzare la sua volontà e la sua fede, le guardie lo hanno torturato legandolo alla “Panca della Tigre” e alimentandolo forzatamente con olio e acqua salata molto concentrata.

A causa della tortura il signor Dong tossiva in modo molto grave. Non poteva dormire e sentiva una senzazione di bruciore al torace e allo stomaco, poi è morto.

La famiglia del signor Dong è stata informata che era stato condannato ai lavori forzati solo il 10 luglio 2008, e hanno tentato di fargli visita. Ma gli ufficiali del campo di lavoro hanno affermato che non era là e non hanno fornito altre infomazioni su dove si trovasse.

Due mesi dopo, il signor Dong era già in punto di morte a causa delle torture. Temendo che sarebbe morto sotto custodia, gli amministratori del campo lo hanno restituito la governo locale della cittadina di Shuangcheng perchè chiamassero la famiglia per venirlo a riprendere.

È noto che i campi di lavoro cinesi regolarmente rilasciano i praticanti del Falun Gong che sono in punto di morte, sperando di evitare le indagini locali e internazionali che qualche volta seguono la morte sotto custodia. Se il prigioniero muore a casa, gli ufficiali del campo di lavoro possono più facilmente evitare di doversene assumere la responsabilità.

Secondo alcuni testimoni, la notte prima di tornare a casa, le guardie del campo hanno detto al signor Dong: “Ti stiamo portando a casa, perchè non supererai la notte.”

Fin da allora il signor Dong stava sputando frammenti di polmone e diceva che si sentiva bruciare dentro. I suoi organi interni gli stavano procurando dolori insopportabili.

È morto otto giorni dopo essere stato rilasciato alle 6:40 della sera del 19 settembre 2008, con febbre alta e terribile dolore.

Versione inglese: http://faluninfo.net/article/827/

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