Prigione del nordest della Cina in isolamento dopo che su internet sono state rivelate delle morti

Comincia ad emergere il costo umano della campagna nazionale di “trasformazione”
 
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Una prigione del Nordest della Cina è stata messa in isolamento dopo che tre detenuti del Falun Gong sono morti nel giro di due settimane e le prove delle loro morti improvvise sono state pubblicate in internet. Nel tentativo di impedire che altri dettagli trapelino, i telefoni cellulari di guardie e prigionieri sono monitorati e le famiglie delle vittime sono state pedinate da agenti della sicurezza.

Torture e abusi si sono intensificati nella Prigione Jiamusi nella provincia di Heilongjiang nel mese di febbraio dopo che il personale ha ricevuto all'inizio del 2011 l'ordine di aumentare il “tasso di trasformazione” dei praticanti del Falun Gong detenuti nel campo. Questi ordini sono stati emessi nel contesto di una campagna nazionale di tre anni programmata dal Partito Comunista per rinvigorire gli sforzi di trasformazione, una campagna documentata la scorsa settimana in un saggio dalla Commissione Esecutivo sulla Cina del Congresso USA (U.S. Congressional-Executive Commission on China – CECC) (analisi). In conseguenza di questa campagna, tre praticanti di mezza età sono morti tra il 26 febbraio e l'8 marzo 2011. Pochi giorni dopo le morti, le notizie di questi casi sono state pubblicate sul sito estero del Falun Gong, Minghui.org.

I resoconti includevano una foto del corpo di una delle vittime che mostrava gravi segni di pestaggi, filmati di un'altra vittima ricoverata in ospedale prima della morte, e i nomi del personale chiave della prigione coinvolto nelle loro torture (galleria fotografica). Tutto questo nonostante gli sforzi del personale della prigione di nascondere le morti portando immediatamente via il corpo di un praticante dall'ospedale e cremandone un altro.

In risposta alle informazioni sulle morti trapelate così velocemente online, la prigione è stata messa in isolamento, ed è stato riferito che l'11 marzo agenti della Pubblica Sicurezza e degli Uffici della Sicurezza di Stato hanno fatto visita alla polizia per indagare non la causa delle morti, ma la fonte della fuga di notizie. La quantità dei dettagli contenuti nei resoconti delle morti ha indotto apparentemente gli agenti a concludere che qualche prigioniero non del Falun Gong o qualcuno del personale della prigione deve aver informato i famigliari o altri di ciò che era accaduto. Questo ha scatenato le nuove restrizioni su guardie e detenuti, e sulle famiglie delle vittime.

Altri 70 praticanti del Falun Gong sono ancora detenuti nella Prigione Jiamusi. Quando i loro famigliari hanno reagito terrorizzati alle notizie delle morti e hanno chiesto di vedere i loro cari, alcuni riferiscono di essere stati picchiati dalle guardie o di essere stati vittime di altre forme di umiliazione.

“Oltre alla disumanità degli omicidi, ciò che colpisce in questa situazione è il numero delle persone che è stato colpito,” ha detto il Direttore Esecutivo del Falun Dafa Information Center Levi Browde. “Guardie carcerarie, detenuti, medici, infermieri, e giudici sono stati trascinati dal Partito Comunista ad infliggere atroci dolori ai loro concittadini.”

“Nel frattempo, dozzine di altri familiari sono nel panico, nel timore di poter essere i prossimi a ricevere una telefonata fatale che li informa che i loro cari sono stati uccisi. Questo caso esemplifica l'enorme prezzo che la persecuzione del Falun Gong fa pagare a tutti i livelli della società cinese.”

Ordini venuti dall'alto conducono alla morte

Le morti sono avvenute nel contesto della campagna triennale del Partito Comunista per intensificare gli sforzi per “trasformare” la grande maggioranza dei praticanti del Falun Gong in Cina. Il Falun Dafa Information Center ha riferito dell'inizio di questa campagna nell'ottobre 2010, come descritta in documenti ufficiali del Partito Comunista pubblicati online. Il 22 marzo 2011, il CECC ha pubblicato i risultati di una sua indagine sulle dinamiche e gli obiettivi di questa campagna.( analisi).

Un aspetto chiave della campagna è stata l'imposizione di quote di trasformazione di almeno l'85% delle persone conosciute come praticanti del Falun Gong (notizia). Si stima che decine di milioni di persone pratichino il Falun Gong in Cina, nonostante undici anni di brutale persecuzione, anche se non tutti potrebbero essere noti alle autorità.

Trasformazione – un eufemismo per forzare i praticanti a rinunciare al Falun Gong e a giurare fedeltà al Partito Comunista – è stato il cardine della campagna contro il Falun Gong fin dall'inizio. Come parte del processo di trasformazione, gli individui sono generalmente sottoposti a torture fisiche e psicologiche (rapporto)

In alcune parti del paese, questa campagna rinvigorita ha condotto a rapimenti e detenzioni in luoghi di conversione forzata extralegali. In strutture detentive come la Prigione Jiamusi, la campagna pare aver prodotto l'intensificarsi delle torture e degli omicidi dei praticanti già detenuti là dopo essere stati condannati illegalmente a lunghe pene per la loro fede.

Secondo fonti interne alla Cina, dopo aver ricevuto l'ordine di raggiungere l'85 percento del “tasso di trasformazione”, il 21 febbraio il personale della prigione Jiamusi ha istituito una “Sezione di Gestione Rigorosa”. Nove praticanti di sezioni diverse sono stati portati in quella sezione. Non è stato permesso loro di portare con sé alcun effetto personale. Ogni praticante era guardato a vista da parecchi detenuti comuni e spinto a scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. L'8 marzo tre di loro erano morti.

• Il signor Qin Yueming (秦月明) è stato il primo a morire. La sera del 26 febbraio 2011, la moglie di Qin ha ricevuto una telefonata dalla prigione che la informava che suo marito era morto. Dopo essere arrivati alla prigione e dopo molta insistenza, i famigliari hanno potuto vedere il corpo di Qin. La famiglia ha trovato lividi e segni viola su tutto il corpo, segno del fatto che aveva subito duri pestaggi. Hanno potuto scattare una fotografia che è trapelata dalla Cina via internet (fotografia). Altre fonti interne alla Cina indicano che Qin è morto il 25 febbraio dopo che un tubo per l'alimentazione forzata è stato inserito attraverso il naso nei suoi polmoni, invece che nello stomaco. Il medico della prigione e parecchie guardie hanno versato nel tubo latte e una soluzione di sale molto concentrata. Qin si è lamentato tutta la notte e la mattina seguente era morto. Qin aveva 47 anni. Era in questa prigione dal 2002, dopo essere stato condannato in un processo farsa a 10 anni. Lascia la moglie e due figlie adolescenti (potete trovare qui i dettagli del caso di Qin).
• Diversi giorni dopo la morte di Qin, è stato riferito che verso le tre del pomeriggio del 2011, il signor Yu Yungang (于 云刚) è svenuto a causa delle torture, ed è stato trasportato all'ospedale N°2 affiliato con l'Università di Jiamusi. Ha subito un intervento alla testa ed è stato mandato nel Reparto di Terapia Intensiva (RTI). La sua stanza era pesantemente sorvegliata da poliziotti in borghese e in divisa e l'accesso del personale medico era controllato strettamente (foto). Yu ha subito un ulteriore intervento di emergenza verso le 4 del pomeriggio del 3 marzo 2011. Poi nel pomeriggio del 5 marzo 2011, diverse decine di agenti hanno circondato il RTI. Gli agenti hanno presto abiti di Yu dalla famiglia e velocemente lo hanno vestito. Stavano per portarlo via, e solo in quel momento la famiglia ha compreso che doveva essere morto. Per la loro insistenza, la famiglia ha avuto cinque minuti per salutarlo all'esterno, mentre il suo corpo si trovava sull'auto della polizia prima che si allontanasse di corsa. Yu aveva 48 anni quando è morto. Era stato portato via nel febbraio 2009 durante le Universiadi Invernali, un evento sportivo universitario tenutosi ad Harbin. Alla fine di quell'anno, è stato condannato in un processo farsa a 8 anni di prigione. A quell'epoca il Falun Dafa Information Center riportò della sua morte. I suoi fratelli hanno riferito maltrattamenti dopo la sua morte. (potete trovare qui i dettagli del caso di Yu).
• Solo tre giorni dopo la morte di Yu, l'8 marzo 2011, il signor Liu Chungjiang (刘传江) rinchiuso nella “ Sezione di Gestione Rigorosa”, è morto sotto custodia. Aveva 55 anni. Pochi dettagli delle circostanze legate alla sua morte sono disponibili. Il suo corpo è stato rimosso dall'infermeria circa un'ora dopo la sua morte e due ore giorni dopo, il 10 marzo, la sua famiglia è stata obbligata dalle autorità ad approvare la sua cremazione (potete trovare qui.

Appello Urgente
Il Falun Dafa Information Center chiede urgentemente a giornalisti, diplomatici e gruppi che si occupano di diritti umani di indagare i fatti che circondano queste morti e le condizioni della Prigione Jiamusi, e di chiedere l'immediato e incondizionato rilascio di tutti i prigionieri di coscienza del Falun Gong che vi sono detenuti. Il Center chiede anche una indagine più approfondita sulla campagna triennale di trasformazione (della quale molti dettagli sono disponibili su siti web del Partito Comunista) e sulle sue conseguenze.

Per ulteriori informazioni vedere:
• Galleria fotografica: Tre Morti alla Prigione Jiamusi, marzo 2011: http://faluninfo.net/gallery/17/
• Falun Dafa Information Center - Documenti interni del Partito Comunista divulgano una nuova campagna per "Trasformare" forzatamente Milioni di praticanti del Falun Gong in Cina, ottobre 2010: http://www.faluninfo.net/article/1091/ (traduzione italiana: http://it.clearharmony.net/articles/201011/11649.html)
• Congressional-Executive Commission on China, "Il Partito Comunista Chiede una Intensificazione degli Sforzi per 'Trasformare' i Praticanti del Falun Gong Come Parti di una Campagna Triennale," marzo 2011: http://www.cecc.gov/pages/virtualAcad/index.phpd?showsingle=154369&PHPSESSID=7f46f964fe6fd4a77df024703f93ad7f
• "Trasformazione e conversione religiosa forzata”, Rapporto Annuale del Falun Dafa Information Center 2010: http://www.faluninfo.net/article/1022/

Versione inglese: http://faluninfo.net/article/1128/

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