Il Tribunale del Distretto di Wuzhong nella città di Suzhou condanna la Signora Shi Jianping

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Nonostante le argomentazioni convincenti dell’avvocato della difesa Zhang Chuanli, il 16 dicembre 2009 i giudici del Tribunale del Distretto di Wuzhong nella città di Suzhou, provincia di Jiangsu, sentenziano la praticante del Falun Gong, la signora Shi Jianping, a quattro anni di detenzione.

Dettagli del processo di prima istanza

L’avvocato Zhang Chuanli, la famiglia della signora Shi e gli amici, nove in tutto, arrivarono puntuali al palazzo di giustizia, all’una del pomeriggio del 16 dicembre 2009. Uscendo dalle loro auto, notarono diversi veicoli della polizia parcheggiati davanti al palazzo ed un paio di poliziotti in borghese lì attorno. Circa nove poliziotti stavano di guardia all'ingresso del Tribunale. C’erano anche Zhang Jinfang dell’Ufficio 610 della città (un'organizzazione di agenti speciali creata al solo scopo di perseguitare il Falun Gong) e diversi agenti dello stesso Ufficio 610 ma distrettuali.

Al marito della signora Shi, il signor Shen Jiandong, dopo aver mostrato, su richiesta della polizia, il documento d'identità, fu permesso di entrare, così come a sua figlia, alla sorella ed alla suocera. Invece fu negato l’accesso a tre parenti del signor Shen Jindong, fino al momento d’inizio del processo. Ad un amico ed a sua moglie non fu permesso in quanto i loro nomi non erano sulla lista della polizia. Alla famiglia fu ordinato di consegnare i telefoni cellulari ed altri oggetti personali. Notarono alcuni poliziotti in borghese entrare da una porta laterale. La polizia era seduta in prima fila, mentre la famiglia in seconda.

Il processo iniziò alle 13.40. Il signor Shen Jiandong è stato finalmente in grado di vedere sua moglie, la signora Shi Jianping, dopo oltre otto mesi. I suoi capelli erano diventati grigi ed il viso magro ora aveva un colorito giallastro.

Il giudice lesse ad alta voce le seguenti "prove" che il pubblico ministero aveva raccolto:

1. Il pubblico ministero elenca otto testimoni oculari, che hanno affermato di aver raccolto materiali del Falun Gong in vari luoghi. L’avvocato Zhang ha sottolineato che il fatto che qualcuno abbia trovato materiale del Falun Gong non significa che l’imputato abbia commesso un crimine e non vi è alcuna prova che suggerisca che l'imputato abbia distribuito materiali del Falun Gong.

2. Il pubblico ministero sostiene che la polizia ha trovato materiali simili durante il rovistamento nella casa della signora Shi il 12 aprile 2009, il che dimostra che l’imputato aveva distribuito tali materiali. L’avvocato Zhang subito ha fatto notare che tutto ciò che si trova in casa della signora Shi sono effetti personali. Vi è una legge che dice essere un crimine il possesso di armi da fuoco e droga, ma non c'è nessuna legge che afferma che sia reato possedere materiale del Falun Gong.

3. Il pubblico ministero dice che c’è un video girato dalla polizia che mostra l’imputato mentre distribuisce materiale del Falun Gong. L’avvocato Zhang ha chiesto che il video sia riprodotto in tribunale, ma il pubblico ministero ha rifiutato di farlo.

4. L’avvocato Zhang ha rimarcato che il pubblico ministero ha citato la legge impropriamente. Il Ministero della Sicurezza Pubblica e la Corte Suprema hanno un elenco di quattordici culti, ma il Falun Gong non è mai stato su quella lista. Pertanto, citando l'articolo 300 del codice penale, è sbagliato trattare questo caso. Il giudice ha risposto che la natura del Falun Gong esula dagli interessi della sua Corte. Ha poi interrogato l’imputato chiedendo se ha o non ha distribuito il suddetto materiale. La signora Shi ha fermamente respinto le accuse.

5. Il pubblico ministero chiede all’imputato se le confessioni che ha fatto al dipartimento di polizia fossero parole sue. La signora Shi ha risposto che era stata costretta a dire quelle parole. Dopo il suo arresto alle cinque pomeridiane del 12 aprile 2009, otto poliziotti la interrogarono a turno per cinque giorni consecutivi. Le fu proibito di dormire per cinque notti, fino al 16. Usarono la figlia durante l'interrogatorio per minacciarla e perché confessasse sotto costrizione. L’avvocato Zhang ha fatto presente che la Corte Suprema ha da tempo stabilito che le confessioni estorte con la tortura e coercitivamente non devono essere usate nei confronti di un imputato. Queste “confessioni” ottenute dopo cinque giorni di interrogatori erano chiaramente estorte sotto minaccia.

6. Il pubblico ministero sostiene che esistono fotografie che mostrano l'imputata in diversi luoghi mentre distribuisce materiale del Falun Gong. La signora Shi ha evidenziato di essere stata portata in quei luoghi dopo il suo arresto e che la polizia ha scattato quelle foto con l’intento d’incastrarla. Non era mai stata in quei luoghi prima del suo arresto.

Il giudice quindi annunciò una pausa di 10 minuti.
Quando il processo riprese, il giudice consegnò la signora Shi Jianping a quattro anni di reclusione.

All'inizio di novembre 2009, il marito della signora Shi, il signor Shen Jiandong, apprese da altri che la moglie sarebbe stata condannata a più di tre anni di reclusione. La Corte aveva già discusso il suo caso. Il processo era solo uno show e non avrebbero ascoltato la difesa dell'avvocato.

Antefatti al processo

1. Arresto

Non molto tempo dopo che la signora Shi Jianping iniziò la pratica del Falun Gong nel 1999, si riprese da diverse malattie croniche. Era sulla via di casa il 12 aprile 2009 alle quattro tre quarti circa, quando gli agenti della stazione di polizia di Mudu la sequestrarono. Il poliziotto Yin Quanyuan comandò sei colleghi in borghese nel saccheggio di casa sua, anche prima che fosse rilasciato un mandato di perquisizione. Le confiscarono il computer, la stampante ed i libri del Falun Gong, senza dare alla famiglia un elenco dei beni confiscati.

2. Il marito detenuto per sei ore per chiederne rilascio

Il signor Shen Jiandong chiamò il poliziotto Yin Quanyuan i primi di novembre, per chiedere che gli fossero riconsegnate la bicicletta elettrica di sua moglie e la borsa. Yin rispose che avrebbe dovuto aspettare la decisione dell’Ufficio 610 del Distretto.

Il padre del signor Shen andò a far visita al rappresentante del villaggio del Partito comunista cinese (Pcc), il segretario Shen Junan il 27 novembre, sperando che riferisse delle difficoltà della sua famiglia ai livelli più elevati: la signora Shi Jianping aveva figli in età scolare e due anziani genitori sulla settantina che necessitavano di cure. Fece istanza perché la liberassero anticipatamente, ma Shen Junan rifiutò. Inoltre, chiese a più persone di guidare l'anziano fuori dall'edificio.

Il signor Shen Jiandong e sua sorella maggiore andarono ad implorare Shen Junan la mattina seguente, ma furono trattati sgarbatamente. Il signor Shen Jiandong accidentalmente fece cadere e ruppe un posacenere durante la discussione. Shen Junan immediatamente chiamò il 110 ( il nostro 113). La polizia arrivò per portarlo ad una stazione di polizia, dove fu tenuto dalle dieci alle sedici. Lo costrinsero a firmare una dichiarazione in cui prometteva che non sarebbe più tornato per chiedere il rilascio della moglie.

3. Il Dipartimento locale minaccia la famiglia perché si sbarazzi dell’avvocato della difesa, Zhang

Dopo aver saputo che il signor Shen Jiandong aveva assunto l’avvocato Zhang, dello studio Jingshun di Pechino, il capo della polizia di Mudu, Xu Yongliang ed il segretario Wang della città incaricata di questioni politiche e giudiziarie ordinarono a qualcuno di far pressione sul signor Shen perchè licenziasse l'avvocato. Il segretario in cambio promise una pena più leggera ed il rimborso delle spese legali. Il signor Shen fermamente rifiutò.

Tra settembre e ottobre del 2009, il poliziotto Yin Quanyuan chiamò il signor Shen Jiandong, informandolo che il capo dell’Ufficio 610 del Distretto ed il capo di quello della città, Zhang Jinfang, volevano parlare con lui. Il gruppo si recò nell'ufficio della polizia ed ancora una volta fu detto alla famiglia di licenziare l’avvocato, affermando che la signora Shi Jianping avrebbe potuto ottenere una pena più clemente. Il signor Shen Jiandong disse: "Come cittadino, ho il diritto di assumere un avvocato per difendere mia moglie. Se voi, uomini, vi sentite tanto sicuri, andiamo al processo. Perché dovrei licenziare l'avvocato?" Vedendo che la tattica di una sentenza più leggera non funzionava, cercarono di intimidire il signor Shen, "Tale mancanza di cooperazione non farà bene alla tua famiglia! Shi Jianping otterrà solamente una condanna più dura, dal momento che il giudice non ascolterà l’avvocato. Il giudice appartiene al governo ed al PCC. Il governo deciderà anche la data del processo."

Zhang Jinfang, dell’Ufficio 610 della città, incontrò il signor Shen Jiandong il 2 dicembre 2009 per la terza volta, dicendo che l’Ufficio 610 del Distretto l’aveva mandata a parlare con lui. Disse di sapere che la famiglia del signor Shen aveva difficoltà finanziarie quindi si offrì di fornire aiuti finanziari se la famiglia avesse ritirato l'avvocato. Promise nuovamente che avrebbero coperto le spese legali. Il signor Shen Jiandong rispose che voleva solo sua moglie indietro, non il denaro.

4. La polizia di Mudu detiene la zia della signora Shi Jianping, Dai Sumei, per diciassette ore

Il giorno prima del processo, la stazione di polizia di Mudu inviò alcuni agenti per prelevare la zia, anche lei una praticante. Andarono dove lavorava e la chiamarono a casa numerose volte nel pomeriggio. Quando, alle dieci e mezza di sera, la Signora Dai ritornò a casa, vide una macchina parcheggiata a lato del suo condominio con due persone all'interno. Non molto tempo dopo che fu entrata, il vice capo della polizia, Zhu Wenyuan, guidò otto persone fino al suo appartamento del terzo piano.

I poliziotti fecero irruzione in casa, dicendole: "Vieni con noi. Abbiamo bisogno di parlarti." Il figlio chiese: "Come avete fatto a entrare? Avete un mandato?" Zhu replicò, "fatti da parte. Tua madre è fuori dietro cauzione e possiamo arrestarla come e quando vogliamo". Tirò la signora Dai e cinque dei suoi agenti la portarono via. Lei gridò, "il Falun Gong è buono," e fu messa nel loro veicolo. Alla stazione di polizia di Mudu, Zhu Wenyuan le chiese dove fosse andata quel giorno ed anche dove fosse stata il 10, giorno in cui un altro praticante era stato processato. Rispose che lei non aveva alcun motivo per dirgli alcunché.

Zhu se ne andò senza ottenere nulla dalla signora Dai. Il secondo giorno, il poliziotto Zhang Julin arrivò e le fece le stesse due domande. La signora Dai ancora una volta rifiutò di rispondere e gli disse che aveva il diritto di rimanere in silenzio. Quando Zhang le chiese di firmare un foglio, lei rifiutò. Fu rilasciata alle quattro del pomeriggio.

5. Gli agenti dell’Ufficio 610 del Distretto di Wuzhong minacciano la famiglia per la quarta volta perché licenzino l'avvocato difensore

Intorno alle 14:45 del 25 dicembre 2009, il capo dell’ufficio ministeriale di Mudu, Tan Jindi, il capo dell’ufficio della Direzione generale di Mudu, Jinfang Zhang, Zhang del Distretto di Wuzhong, Bao e He Xiaodi della città di Suzhou andarono a tartassare la signora Dai Sumei in casa. Le dissero che alla signora Shi Jianping erano stati dati quattro anni, poi chiesero se sapesse se la signora Shi avrebbe fatto appello. Quando la signora Dai rispose di no, aggiunsero, "Se la famiglia vuole fare ricorso, non assumete nessun avvocato di Pechino a sostegno della sua innocenza. Se assumerete un avvocato locale e ammetterete le sue colpe, potrà ottenere una pena meno severa."

Zhu Wenyuan: 86-512-66260977 (ufficio), 86-13776024222 (cellulare)

Versione cinese: http://www.minghui.org/mh/articles/2010/1/3/215603.html

* * *

Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a51905-article.html

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.