Estraendo sangue e lacrime dai detenuti nelle prigioni e campi di lavoro in Cina

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Articolo già pubblicato il 18 settembre

(Minghui.org) Il membro della Commissione Europea Tajani ha detto durante una conferenza stampa, "Secondo i dati rilasciati dalla Commissione Europea, il 58% dei beni prodotti in Cina sono classificati come pericolosi. Il contenuto di cromo nelle scarpe da bambini provenienti dalla Cina eccede di dieci volte lo standard. I beni contraffatti dalla Cina coinvolgono pressoché tutte le industrie, inclusi i giocattoli, attrezzature e stoffe”. Un rapporto rilasciato recentemente mostra che, l'anno scorso, le dogane dell’Unione Europea hanno confiscato prodotti contraffatti del valore di 1.3 miliardi di Euro, e quasi tre-quarti di questi prodotti provenivano dalla Cina.

Molti rapporti indicano che, nella Cina continentale, un gran numero di prodotti di esportazione sono stati fabbricati nelle prigioni e campi di lavoro. Tali beni sono stati prodotti da prigionieri in ambienti non adatti, così è difficile garantire la loro qualità. Questi prodotti di esportazione sono potenzialmente dannosi per la salute umana. La viscosa, usata soprattutto nel processo di produzione di decorazioni, contiene solventi volatili come il toluene. Dopo essere inalati, tali solventi possono provocare neuro tossicità e possono danneggiare cervello, fegato, reni, e altri organi vitali. Possono provocare anche sonnolenza, mal di testa, irritazione del tratto respiratorio e così via. In casi estremi, possono provocare la perdita di coscienza così come danni al fegato, ai reni e addirittura la morte. Dei consumatori sono allergici alla composizione della viscosa, che provoca sulla pelle gonfiore e prurito e che può causare anche difficoltà respiratorie o la morte.

I prodotti degli schiavi nei campi di lavoro forzato di Kunming nella provincia dello Yunnan includono una varietà di borse e portafogli

Queste prigioni e campi di lavoro servono come fabbriche sotterranee che spremono il sangue ed il sudore dai detenuti e perseguitano brutalmente i praticanti del Falun Gong. Non solo torturano i praticanti, ma li costringono anche a fare lavoro forzato. Un articolo pubblicato sul sito internet Minghui ha esposto gli articoli prodotti nel campo di lavoro forzato femminile della provincia di Jilin. L'articolo ha rivelato che hanno usato materiali velenosi per fare i prodotti, oltre ad aver descritto il processo di produzione e le dure condizioni anti-igieniche.

"Jin-Long-Yu" è una marca di olio da cucina che si vede comunemente nei negozi di generi alimentari e supermercati in Cina. La gente a mala pena nota la piccola etichetta che ciondola attorno al collo della bottiglia, ed è molto improbabile che sappiano che i nodi sono stati legati manualmente da detenuti e praticanti nella prigione femminile di Shanghai.

Le etichette "Jin-LongYu" sono prodotti del lavoro forzato della prigione femminile di Shanghai

Fare nodi ai laccetti delle etichette "Jin-LongYu" è un lavoro forzato a lungo termine da cui trae profitto la quinta divisione della prigione femminile di Shanghai. Durante gli anni, la quota da raggiungere per ogni lavoratrice è andata da fare 300 nodi all’ora a 650, che significa 5200 nodi al giorno, basandosi su otto ore di lavoro al giorno. Le stringhe sono di materiale scadente, e ciò causa lo spellarsi delle dita dopo avere strofinato ripetutamente i fili. Questo accade in particolare in inverno, quando è freddo e asciutto. Dopo aver fatto nodi per molti mesi di fila, le dita divenute callose si spelano, diventano di nuovo callose, e si spelano di nuovo.

L’etichetta "Jin-Long-Yu" è un microcosmo dei prodotti del lavoro forzato nelle prigioni e campi di lavoro in Cina. Le autorità usano il lavaggio del cervello, la tortura, e il lavoro forzato come mezzi per perseguitare fisicamente e mentalmente i praticanti del Falun Gong. Per esempio, nella prigione provinciale femminile di Liaoning, almeno 21 praticanti del Falun Gong sono stati perseguitati a morte. Non c'è nessun modo di contare quanti praticanti sono stati tormentati fino al punto di renderli fisicamente o mentalmente invalidi. I capi di divisione della prigione femminile della provincia di Liaoning hanno una quota di produzione, ed i bonus dei sotto capitani sono collegati alla produzione, così tentano di spremere tutto ciò che possono dai praticanti e non si preoccupano se vivono o muoiono.

Il lavoro forzato spreme molto sangue e sudore ai praticanti, ed è una tattica usata per costringere i praticanti a "trasformarsi" (*), devastandoli fisicamente e mentalmente. Al campo femminile dei lavori forzati della provincia dello Yunnan, per esempio, i praticanti sono costretti a lavorare dalle 7:30 alle 21 o mezzanotte e qualche volta fino alle 2 di mattina. La mattina seguente, devono cominciare a lavorare di nuovo alle 7:30. Nonostante le lunghe ore di lavoro, la maggior parte non possono completare le quote loro assegnate. Di conseguenza, le guardie aumentano le ore di lavoro, fanno in modo che i praticanti stiano in piedi, li privano del sonno, li percuotono, e prolungano i loro termini di detenzione. Le guardie nei campi di lavoro li prendono a calci o istigano i criminali a colpirli ed abusare di loro. Costringono anche i praticanti a correre o stare in piedi come punizione, e le guardie li insultano.

Durante gli ultimi 13 anni, i praticanti detenuti nei campi di lavoro e nelle prigioni in Cina sono stati costretti a fabbricare, come lavoro forzato, molti prodotti a basso costo che hanno significato profitti generosi per le guardie e le autorità comuniste cinesi. Questi profitti dai prodotti del lavoro forzato incoraggiano poi le prigioni ed i campi di lavoro a continuare a perseguitare i praticanti per continuare le loro proficue speculazioni. Alcuni annunci pubblicitari di investimento nelle aree di sviluppo economico in Cina continentale usano persino il lavoro a basso costo delle prigioni e dei campi di lavoro per attrarre investimenti stranieri.

I prodotti del lavoro forzato della Cina comunista hanno guadagnato in modo crescente l’attenzione internazionale. Hanno anche incoraggiato la gente a riunirsi per protestare contro il lavoro forzato ed i suoi prodotti. Infatti, i prodotti del lavoro forzato fanno male a tutta l’umanità. Queste fabbriche di schiavi moderne non solo sono una seria violazione dei diritti umani, ma fanno male anche allo spirito commerciale della equa competizione. La persecuzione dei praticanti del Falun Gong è la distruzione dell’umanità e della sua moralità. Con coscienza e giustizia, la gente del mondo, di tutte le razze e posizioni sociali, ha il dovere di farsi avanti per fermare il brutale sistema di lavoro forzato del PCC.

(*) GLOSSARIO

Versione inglese

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