(Clearwisdom.net) E’ nostra convinzione che quando la verità sulla persecuzione del Falun Gong in Cina sarà rivelata completamente, la persecuzione terminerà, perché il mondo semplicemente non la potrà più tollerare. Il fatto che i leader comunisti abbiano tentato in ogni modo di nascondere e coprire le loro azioni fin dal 1999 indica che anche loro pensano questo.
A questo proposito, presentiamo una serie di articoli scritti per denunciare in modo più completo e cronologico la persecuzione del Falun Gong in tutte le sue molteplici sfaccettature. Invitiamo i nostri lettori a rivedere con noi durante questi mesi gli articoli che documentano i crimini contro l’umanità commessi dal Partito Comunista Cinese negli undici anni in cui ha perseguitato il Falun Gong.
Il centro di Informazioni della Falun Dafa ha confermato la morte di più di 3.000 aderenti al Falun Gong, come risultato diretto della campagna di persecuzioni che il Partito Comunista Cinese ha lanciato nel 1999. Si teme che il numero reale dei morti del Falun Gong causato da torture, malnutrizione, esaurimento, mancanza di cure e specialmente espianti di organi negli ospedali sia, comunque, già nell'ordine delle decine di migliaia.
Mentre gli esperti in questioni legali si stanno sempre più riferendo alla persecuzione del Falun Gong come a un “genocidio,” la forma che questo genocidio ha preso è differente dai modelli precedenti. Gli aderenti al Falun Gong non vengono impiccati in pubblico, come accadde ai proprietari terrieri quando Mao Zedong prese il potere, né vengono portati con i camion in campagna per essere fucilati come accadde in Cambogia; non vengono fatti a pezzi con i macete come in Rwanda e certamente non vengono messi nelle camere a gas come ad Auschwitz.
Ma la persecuzione del Falun Gong si adatta alle definizioni presenti nella Convenzione sul Genocidio: “Provocare gravi danni fisici o mentali ai membri di un gruppo” e “infliggere deliberatamente danni alle condizioni di vita di un gruppo in modo tale da provocare in tutto o in parte la distruzione fisica dei suoi membri.”
Con i danni mentali, l'indigenza e la persecuzione economica, l'omicidio del Falun Gong ha assunto tre forme principali.
Morte da torture
La prima forma di omicidio perpetrata contro gli aderenti è tramite percosse e varie forme di tortura. La gran parte delle torture avviene in prigione, nei centri di detenzione temporanei, e attraverso il sistema dei campi di lavoro della R.P.C. Sono avvenuti anche decessi dovuti a percosse da parte della polizia all'interno delle case degli aderenti o dopo essere stati arrestati in Piazza Tiananmen, spesso dentro i furgoni della polizia.
Metodi comuni di tortura dall'esito fatale sono percosse ripetutamente provocate con bastoni elettrici, oppure l'appendere per le caviglie o per i polsi rimanendo appesi a testa in giù per molte ore, bruciature causate da ferri roventi o da altri oggetti ed iniezioni di droghe che danneggiano il sistema nervoso (galleria fotografica / altro sulle torture fisiche).
Un altro metodo di tortura che viene considerato la causa approssimativamente di un 10 percento delle morti di cui si è venuti a conoscenza è l'alimentazione forzata. Per protestare contro la loro detenzione illegale e le torture, gli aderenti al Falun Gong spesso attuano lo sciopero della fame. Come risposta, la polizia o i compagni di cella, con o senza addestramento, “nutrono” lo scioperante inserendogli un tubo di plastica nel naso e spingendolo giù nel suo stomaco attraverso la trachea. Quando il liquido viene pompato dentro – può andare da una soluzione salina a dell'urina – va direttamente nei polmoni provocando una morte molto dolorosa.
Al fine di evitare responsabilità, i campi di lavoro e le prigioni solitamente liberano gli aderenti che sono in punto di morte e chiedono alle loro famiglie di venirli a prendere. Gli ospedali frequentemente si rifiutano di ricoverare persone in quelle condizioni, e così loro muoiono a casa entro pochi giorni dal loro rilascio.
Quando un aderente muore in detenzione, la polizia dichiara che si è suicidato. In realtà, i sopravvissuti hanno testimoniato che i loro torturatori li minacciavano dicendo: “Se ti torturiamo a morte non conterà nulla – diremo che ti sei suicidato e nessuno lo saprà mai.” Dei testimoni hanno riferito anche di aver visto corpi che presentavano lividi blu e neri dopo esser stati gettati fuori dalla finestra per simulare un suicidio.
Ai familiari è raramente consentito di vedere il corpo, che viene spesso cremato in tutta fretta.
Morte da Schiavitù
La seconda forma di omicidio è il risultato di sfinimento, malnutrizione e stato di abbandono nei campi di lavoro. I prigionieri politici in Cina possono essere amministrativamente condannati fino a tre anni di reclusione nei campi di lavoro (laogai or laojiao) senza essere sottoposti ad alcun giudizio.
Vengono obbligati a lavorare fino a 20 ore al giorno sotto la minaccia di violenze. Molti prodotti fatti da loro, come giocattoli, bacchette, scatole, illuminazioni per gli alberi di Natale e abiti vengono esportati negli USA, in Australia e in Europa. I detenuti non vengono pagati e sono, a tutti gli effetti, degli schiavi (notizie / altro sul lavoro in schiavitù).
In aggiunta all'esaurimento provocato dall'intensa attività fisica sotto pressione per produrre manufatti, agli schiavi viene dato pochissimo cibo – spesso solo dei sottaceti e delle gallette, magari infestate da vermi – e pochissima acqua.
Esalazioni da colla e da altre sostanze chimiche utilizzate nel loro lavoro, unite a precarie condizioni igieniche, malnutrizione ed esaurimento sono responsabili di un numero imprecisato di decessi.
Ciò che hanno in comune schiavitù e torture è che dal punto di vista del PCC l'obiettivo non è necessariamente quello di uccidere gli aderenti: piuttosto la loro morte è un effetto collaterale.
Lo scopo della campagna non è quello di annichilire il fisico degli aderenti, ma piuttosto quello di annientare lo spirito del Falun Gong. Il gruppo deve essere eliminato attraverso la “rieducazione” o la “trasformazione,” usando i metodi appena descritti, insieme alle torture mentali (vedi la pagina sulle torture mentali), segregazione, e propaganda a livello nazionale. L'idea è quella di forzare gli aderenti a rinunciare al proprio credo e diventare cittadini obbedienti, marxisti-atei se possibile. Se muoiono nel corso del processo di “trasformazione” così sia e sarà considerato un suicidio.
Mentre il Centro di Informazioni ha contato più di 3.000 morti provocate dalla persecuzione, è probabile che il numero sia di molte volte superiore. Nel 2002, fonti dall'interno della Cina già stimavano che gli aderenti uccisi fossero almeno 7.000. Considerate le difficoltà e i rischi da correre per ottenere informazioni così delicate dalla Cina ed i rapporti di decine di migliaia di aderenti che mancano all'appello, una stima più realistica porta il conto delle vittime a 30.000.
Morte da Espianti di Organi
Secondo il rapporto di Kilgour-Matas sugli espianti di organi, la cifra di cui sopra potrebbe essere, tuttavia, più che doppia. Secondo la coppia di famosi avvocati canadesi, più di 40.000 organi prelevati da persone cinesi usati nei trapianti non hanno altra fonte possibile se non i corpi di aderenti al Falun Gong. Delle prove dimostrano come molti di loro siano stati uccisi allo scopo preciso di espiantare i loro cuori, fegati e reni (report).
Nel marzo 2006, un ex impiegata di un ospedale del nord-est della Cina svelò, in un'apparizione pubblica negli Stati Uniti, che nel suo ospedale, circa 4.000 aderenti al Falun Gong erano stati uccisi per utilizzare i loro organi. Suo marito, un chirurgo, ammise di aver espiantato organi dai corpi di almeno 2.000 aderenti al Falun Gong mentre erano ancora vivi e sotto anestesia (news). Settimane più tardi, un dottore militare cinese rivelò che gli espianti di organi non erano limitati al campo di concentramento e all'ospedale vicino a Shenyang di cui aveva parlato la signora, ma avvenivano in 36 campi di concentramento dislocati in tutta la Cina (news). Successive indagini hanno confermato queste denunce (report).
Una Forma Finale
C'è ancora un ulteriore forma di omicidio di cui si discute raramente e che è impossibile quantificare – la morte causata dall'impossibilità di mantenere un proprio regime di salute. Xie Weiguo, che ora vive in Inghilterra, la descrive come segue: “Dopo che mia mamma aveva cominciato a praticare il Falun Gong, i problemi di salute di cui soffriva da lungo tempo, cominciarono a migliorare uno dopo l'altro fino a che lei si ristabilì completamente. Ma dopo l'inizio della persecuzione nel 1999 lei smise di praticare a causa delle pressioni esercitate dal PCC. La sua salute deteriorò rapidamente, le sue malattie ritornarono e lei morì nel 2003.”
Fra i praticanti cinesi del Falun Gong questi esempi sono troppo numerosi. Il Falun Gong ha fatto ritrovare la salute a letteralmente milioni di cinesi. In effetti, la concreta efficacia della disciplina nel curare le malattie fu in gran parte la causa del potere di attrazione della pratica nei confronti di decine di milioni di persone durante gli anni 90 e accelerò la diffusione della pratica stessa. Tuttavia, avendo sperimentato, una dopo l'altra,le campagne comuniste nel corso della loro vita, molti aderenti rinunciarono a praticare gli esercizi del Falun Gong dopo che venne lanciata la persecuzione di stato. Vivendo sotto una grande pressione mentale, le loro malattie ritornarono e loro non sopravvissero.
Fonte: http://faluninfo.net/print/220/
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2010/7/5/118357.html
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