Il 20 luglio 1999, il Partito Comunista Cinese, guidato dall'allora segretario Jiang Zemin, lanciò la violenta repressione contro 100 milioni di praticanti del Falun Gong, un'antica pratica spirituale profondamente radicata nelle tradizioni cinesi, completamente apolitica e che insegna i principi di Verità, Compassione e Tolleranza.
L'ordine è stato quello di sradicare il Falun Gong dalla Cina “in soli tre mesi”.
È stata portata avanti una campagna diffamatoria, sostenuta dall'imponente potenza mediatica del regime, con lo scopo di demonizzare i praticanti del Falun Gong agli occhi della popolazione cinese e del mondiale.
Inoltre è stato istituito un apposito apparato repressivo, l'Ufficio 610, il cui unico scopo è quello di "distruggere la loro reputazione, rovinarli finanziariamente e annientarli fisicamente".
Ogni anno i praticanti di tutto il mondo, ricordano la data dell'inizio della persecuzione con attività in varie città allo scopo di far conoscere questo crimine in atto e al fine di far cessare tale persecuzione disumana.
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