Liaoning: Uomo affronta incriminazioni per la sua fede dopo essere stato condannato per tre volte ai lavori forzati

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

(Minghui.org) Un residente della città di Dashiqiao al momento sta affrontando delle incriminazioni per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese.

Il 28 giugno 2016 Liu Qingyu stava camminando per la strada quando diversi agenti sono apparsi improvvisamente e l'hanno catturato. I poliziotti l'hanno perquisito e gli hanno confiscato i 1.830 yuan (245 euro circa) in contanti che aveva intenzione di usare per alcuni affari personali.

L'avvocato del praticante ha chiesto la chiusura del caso dal momento che nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong. Tuttavia nel mese di agosto la polizia ha formalizzato il suo arresto. Adesso il suo caso è nelle mani della procura locale che da un momento all'altro potrebbe emettere un atto formale d'imputazione.

Prima del suo ultimo arresto l'uomo aveva scontato tre diverse condanne ai lavori forzati a causa della sua fede. La sua famiglia è preoccupata per la potenziale evoluzione della situazione e richiede il suo immediato rilascio.

Le tre precedenti condanne ai lavori forzati

Il 5 dicembre 1999 il signor Liu è stato arrestato per la prima volta e quella stessa notte la sua abitazione è stata saccheggiata.

Durante l'interrogatorio l'agente Li Jinsheng ha tolto i pantaloni al praticante e l'ha tenuto con la testa chinata, poi alcuni poliziotti armati di spranghe di metallo l'hanno colpito sulle natiche e sulle gambe fino a fargli perdere i sensi. Quando ha ripreso conoscenza, il vice capo di nome Zhang Maojie l'ha preso a pugni sulla testa per oltre trenta minuti.

Il signor Liu è stato successivamente trasferito al centro di detenzione di Dashiqiao, dove ogni giorno è stato costretto a svolgere lunghi turni di lavori pesanti senza ricevere alcun compenso. Sei mesi dopo è stato condannato a due anni di lavori forzati.

Dopo il suo rilascio la polizia ha continuato a molestarlo e per questo motivo è stato costretto a vivere lontano da casa. Nel 2004 la polizia l'ha catturato in una stazione di autobus e l'ha mandato nuovamente in un campo di lavoro dove, durante i sei mesi di detenzione, è stato costretto ogni giorno a guardare video di propaganda che diffamavano il Falun Gong.

Il 4 maggio 2008 il praticante è stato arrestato ancora una volta e condannato a un altro anno di lavori forzati da scontare presso il campo di lavoro di Masanjia. Le guardie della struttura gli hanno somministrato solo un esiguo quantitativo giornaliero di cibo e allo stesso tempo l'hanno costretto a svolgere lunghi turni di lavoro, consentendogli solo un paio di ore di sonno a notte.

Il 7 agosto 2008 il praticante è stato trasferito dal campo di lavoro al dipartimento di polizia e interrogato per molte ore. Dalle 21:00 alle 02:00 gli agenti l'hanno ustionato a intermittenza con manganelli elettrici sulle dita dei piedi e sul pene, come risultato le unghie dei suoi alluci si sono staccate.

Le forze dell'ordine l'hanno successivamente trattenuto per un mese presso il centro di detenzione della città di Heicheng e in seguito trasferito nuovamente al campo di lavoro dove è stato torturato fino al punto di perdere metà del suo peso corporeo.

Nel 2009 l'uomo è stato in fine rilasciato per poi essere arrestato sette anni dopo.


(*) GLOSSARIO

Versione inglese

* * *

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.