Ho iniziato il mio percorso di coltivazione del Falun Gong nella primavera del 1996. Con mio rammarico, ho lasciato la coltivazione per quasi due anni, tra il giugno 2001 e febbraio 2003. Quello è il momento in cui sono stata "trasformata" [rinuncia forzata al Falun Gong] dagli agenti del Partito Comunista Cinese (PCC). Dopo aver lasciato la pratica del Falun Gong, ho causato molta confusione e dolore a molte persone. Ora sto esponendo ciò che veramente è successo, dal momento che le persone hanno il diritto di sapere la verità e dal momento che così potrò eliminare gli effetti negativi che ho causato loro.
Nel luglio 1999 il PCC ha avviato la sua brutale repressione contro il Falun Gong. Nel settembre 1999 sono andata a Pechino ad appellarmi per il Falun Gong. Sono stata arrestata e condannata a due anni in un campo di lavoro, per "disturbo dell'ordine sociale e per danneggiamento dell'attuazione di legge".
Sono stata detenuta presso il campo N 2° di lavoro forzato femminile Maojiashan di Chongqing, qui utilizzando le informazioni diffamatorie contro il Falun Gong, sono stata sottoposta al lavaggio del cervello e all'alimentazione forzata, sona stata costretta a stare ferma tutta la notte e sono stata brutalmente picchiata . Sono stata sottoposta a torture, umiliazioni e maltrattamenti. Ogni giorno sono stata continuamente controllata da almeno quattro criminali. . Non ho mai avuto un momento di privacy.
I quattro criminali si sono alternati per controllarmi e per picchiarmi. Sono stata picchiata al punto da mettere la mia vita in pericolo, le guardie però hanno ignorato quello che succedeva. Non mi era permesso di lavarmi i denti, il viso, di farmi la doccia o di lavarmi i capelli per 15 giorni. Spesso ero ammanettata dietro la schiena o al palo di un letto di metallo. Qualche volta sono stata appesa per le manette al punto più alto di un letto di metallo. Sono stata ammanettata anche quando dormivo.
La tortura più crudele era "la spada dietro la schiena". Una mano è stata tirata giù sopra la spalla dietro la schiena, e l'altra mano tirata su dalla vita dietro la schiena poi ammanettata con l'altra mano. Il dolore era insopportabile. Una volta sono stata ammanettata per 90 giorni. Dopo che sono state tolte le manette, ho avuto un fortissimo dolore sia fisicamente che mentalmente. Una volta sono stata ammanettata dietro la schiena e detenuta in una piccola cella isolata per 30 giorni. Le pareti puzzavano come se fossero fatte di gomma. Sono stata privata del ricambio d'aria per giorni e giorni. C'era solo un piccolo foro nel muro. Non mi è stata fornita una coperta e non potevo lavare i miei vestiti. L'urina e gli escrementi rimanevano nel vaso per diversi giorni prima che fosse svuotato. A nessuno è stato permesso di farmi visita o di parlare con me.
Ogni notte i topi correvano nella cella. Di notte non osavo andare a dormire, quindi camminavo avanti e indietro, in attesa dell'alba in modo da poter respirare un po 'd'aria fresca. Solo in quel momento riuscivo a dormire un po' sul pavimento e con la testa appoggiata su un gradino accanto alla porta. Sono stata ammanettata con le mani dietro anche mentre dormivo. Spesso, a causa del dolore mi svegliavo La solitudine, la paura ed il dolore mi hanno spinto quasi al limite della disperazione. Senza convinzione nel Falun Gong e nei principi di Verità-Compassione-Tolleranza, sarebbe stato difficile sopravvivere a quel periodo di tempo. Essi hanno inoltre continuato a torturare la mia mente. Alcune guardie sono state addestrate a "trasformare" i praticanti. Alcuni già "trasformati" hanno contribuito con le guardie a torturare altri praticanti che credevano fermamente nel Falun Gong. A turno mi aggredivano, cercando di farmi rinunciare alla mia fede.
Un criminale mi ha detto: "Sai come si produce l’acciaio? Proprio come il processo che stai vivendo tu!” La sua voce inquietante ha fatto scorrere i brividi attraverso il mio corpo. Una volta mi sono guardata in uno specchio, riuscivo a malapena a riconoscermi! Il mio aspetto era terribile! Dopo che ho iniziato a praticare il Falun Gong, ho avuto un matrimonio felice e tutti mi lodavano come una signora graziosa, bella ed elegante.
Tre mesi prima della scadenza del termine dei due anni, le guardie hanno detto che non mi avrebbero liberata a meno che non avessi rinunciato al Falun Gong, e sostenevano che mi avrebbero portata in una prigione nel nord-ovest della Cina.
Un giorno, nel giugno 2001, il comandante del gruppo 2 e una guardia chiesero ad alcuni criminali di raccogliere i miei effetti personali. Poi mi hanno ammanettata e mi hanno spinta in una macchina. All’interno ho visto altri tre praticanti. Siamo state trasferite al campo di lavoro femminile Nanmusi nella città di Chengdu, provincia del Sichuan. Cinque giorni dopo, noi quattro praticanti, me compresa, siamo state "trasformate". Questo era contro la nostra coscienza ed è vergognoso. Abbiamo scritto le tre dichiarazioni di rinunciare alla pratica del Falun Gong. Siamo state quindi nuovamente trasferite al campo di lavoro femminile Maojiashan. Ci hanno accolto con favore suonando i tamburi. La stazione TV, i giornali, e altri mass-media hanno diffuso la notizia. Ci hanno considerate come modelli dei praticanti "trasformati". Siamo state usate come strumento per "trasformare" altri praticanti.
Allora cosa ci è successo al campo di lavoro formato femminile Nanmusi che ci ha "trasformato"?
Quando siamo arrivate al campo di lavoro femminile Nanmusi a Chengdu, le guardie che erano state addestrate per "trasformare" i praticanti ci trattavano molto gentilmente. Durante la prima notte, siamo state portate nella stanza di servizio, dove abbiamo potuto parlare liberamente e dormire con le luci spente. È stato esattamente l'opposto del modo in cui ci hanno trattato, quando stavano cercando di "trasformarci" dove invece eravamo isolate per lungo tempo, non ci permettevano di parlare tra di noi, non avevamo tempo libero ed eravamo controllate 24 ore al giorno. Potevamo dormire solo per poche ore ed eravamo spesso costrette a stare in piedi, mentre altri dormivano.
Quella notte ci avevano dato alcuni diritti personali e ci sentivamo molto eccitate. Abbiamo parlato molto e dormito bene quella notte. La mattina seguente ci siamo alzate molto tardi. Siamo state private del sonno per tanto tanto tempo. Come risultato, la nostra volontà iniziava ad indebolirsi.
Quella notte, è rimasto con noi solo un detenuto che era in servizio. Si è preso cura di noi, ci ha preparato l'acqua ed il letto. Tutto ciò è stato davvero molto gradito, soprattutto perché eravamo state insultate e picchiate in passato. Il giorno seguente, noi quattro siamo state separate e messe in camere diverse. I detenuti nella stanza sembravano molto cordiali e disponibili. Mi hanno lodata come una donna bella, gentile e colta. Hanno detto che speravano che potessi tornare a casa presto per vivere una vita felice con la mia famiglia. Nessuno di loro ha detto parolacce, ha litigato o ha combattuto con l'altro. Era un gruppo armonioso. Sono stata molto sorpresa dal loro ottimo comportamento. Quando li ho lodati, qualcuno mi ha detto che le guardie avevano ordinato loro di non dire parolacce sporche, di non litigare o di lottare tra di loro di fronte a me, altrimenti sarebbero stati puniti.
Quasi tutte le prigioniere detenute al campo di lavoro forzato femminile di Nanmusi erano tossicodipendenti. Alcune, con il loro modo di comportarsi e con il loro modo di vestirsi, fingevano di essere maschi. Era stato organizzato in modo che condividessi un letto a castello con un’altra persona. Era dalla mia stessa zona si prendeva cura di me. Abbiamo parlato molto della famiglia e dei parenti. Ogni sera andavamo a letto molto tardi. Col passare del tempo, ho sviluppato un profondo affetto per lei. Dopo essere stata torturata fisicamente e mentalmente per così tanto tempo, ad un tratto ricevo così tante tenere cure ed ho sentito che ero curata come se fosse un rapporto coniugale.
Normalmente tutte le detenute dovevano alzarsi presto ma a me è stato dato il permesso di svegliarmi quando volevo. Ogni volta che mi alzavo la mattina videro l’altra detenuta seduta accanto a me, in attesa di accudire le mie esigenze. Le guardie carcerarie erano cordiali e mi chiesero di cosa avevo bisogno e se ero comoda. Più tardi, hanno portato quattro di noi nel reparto e ci hanno mostrato quello che doveva essere fatto. Era così diverso dal tempo in cui eravamo picchiate e maltrattate. Questa sembrava la felicità. Un comandante con il nome Li ci chiese di andare nel suo ufficio per una chiacchierata. Egli ci offrì frutta, noci e banane sbucciate apposta per noi. In quel momento, alcune guardie carcerarie addestrate per "trasformare" i praticanti, ci hanno portato dolci e frutta. Tutte le detenute andavano in gruppo nella sala pranzo e tornavano in gruppo dopo aver mangiato. Io sono lenta nel mangiare. Una guardia mi ha detto che il comandante del nostro gruppo mi ha osservata da vicino mentre stavo mangiando. Non ha lasciato uscire nessuno fino a quando non avevo finito di mangiare. La sua tenera attenzione mi commosse veramente.
Una mattina presto una guardia del carcere di nome Yan ha accompagnato quattro di noi mentre camminavamo nel giardino del campo di lavoro. Ci promise una sorpresa e ci chiese di aspettare a un tavolo di pietra. Dopo un po’ tornò portando quattro ciotole di pasta piccante su un vassoio. Ci ha detto che aveva infranto le regole, perché aveva comprato la pasta fuori dal campo. Ci chiese di mangiare velocemente. Il cibo piccante fu davvero una grande tentazione per una persona provenienti da Chongqing come me. Non mangiavo questo cibo da due anni. Ero così commossa che non sapevo cosa dire.
Avevo visto facce troppo malvagie nel campo di lavoro forzato femminile Maojiashan di Chongqing. Una volta c’erano due guardie della prigione una delle due il cui cognome è Liu, mi ammanettò ad un letto di metallo nel loro ufficio. Chiusero la porta e mi attaccarono ferocemente. Gridai a gran voce per chiedere aiuto. Misero il nastro sulla mia bocca, poi l’avvolsero intorno alla mia testa e al collo, ma ancora non si fermarono. Era difficile respirare ed improvvisamente iniziai a soffocare. Si fermarono e gridarono malvagiamente: "Lasciamola qui!" Poi chiusero la porta e se ne andarono. Tuttavia, quando sono stata portata al campo di lavoro forzato femminile di Nanmusi a Chengdu, ho visto delle guardie gentili ed amichevoli, così ho sentito un calore che avevo perso da tempo.
Insieme alle loro tenere e calorose premure , dovevo ascoltare le discussioni e guardare video. Per coloro che avevano tradito il Falun Gong, organizzarono di parlare con me degli stessi argomenti malvagi come già avevo sentito nel campo di lavoro a Chongqing. La differenza era che non si erano seduti di fronte a me, ma eravamo disposto a cerchio con noi accanto a loro. Erano molto gentili. Parlavano, sorridevano, cantavano e giocavano con noi, ci trattavano come sorelle. I video erano stati realizzati da coloro che avevano tradito il Falun Gong. Li Boqing, un'attrice comica della provincia di Sichuan, veniva al campo di lavoro per incoraggiarci e per esprimere la sua profonda preoccupazione per la "trasformazione" dei praticanti. L'intera esibizione fu messa in onda e diede l'impressione di felicità e la speranza per un futuro avuto grazie alla "trasformazione". Una notte la messa in onda di un video sulla tenerezza sentimentale mi commosse.
I Nove Commentari sul Partito Comunista Cinese, una serie pubblicata da The Epoch Times, rivelò lo stato mentale distorto delle persone innocenti perseguitate dal PCC e poi "riabilitate". Queste persone sentono davvero gratitudine verso il PCC alla fine del loro tormento. Sono stata "trasformata" ed avevo uno stato mentale simile.
Tuttavia, il sito web Minghui (versione cinese di Clearwisdom.net) ha denunciato i fatti e le persecuzione scioccanti accadute nel campo di lavoro forzato femminile Nanmusi a Chengdu. Dopo che sono stata rilasciata, sono andata a visitare alcuni amici ed ho sentito che molti praticanti avevano subito in questo campo una persecuzione simile a quella che avevo vissuto io. Allora perché c'è una tale differenza rispetto a come sono stata trattata nel campo di lavoro forzato femminile di Nanmusi?
Hanno camuffato tutte le brutture. Ci hanno accolti con i fiori, sorrisi e affetto. Quello che ho provato era tutto ben organizzato. Mi avevano analizzato a fondo ed avevano individuato le mie debolezze. Avevano fatto una messa in scena per "commuovermi".
Nel campo di lavoro forzato femminile Maojiashan di Chongqing ho subito barbare torture. Grazie alla mia ferma convinzione nel Falun Gong, non ho avuto alcun sintomo di malattie a parte le cicatrici dovute alle torture. Tuttavia, in un occasione ho rinunciato alla pratica del Falun Gong e pur vivendo una vita agiata non riuscivo a sfuggire alla sofferenza di malattie. Ho avuto tosse molto forte e non riuscivo ad avere una vita normale.
Ho rinunciato ai principi di Verità-Compassione-Tolleranza e sono ritornata ad essere egoista, gretta e gelosa. Mi sentivo persa, perché avevo perso la mia fede.
Nel mio prossimo articolo, parlerò di come sono ritornata a coltivare il Falun Gong.
Versione cinese:http://minghui.ca/mh/articles/2011/3/13/37507.html
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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a55834-article.html
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