La signora Li Weiling è stata imprigionata presso il Centro di detenzione di Changning per tre mesi. Sua madre ha recentemente chiesto la sua liberazione, le è però stata negata per due volte.
Il 12 ottobre, la madre Li si è recata al centro di detenzione per chiedere il rilascio della figlia. Per pura coincidenza quello era il giorno di visita delle famiglie ai detenuti per portargli denaro o altri oggetti personali. Quando ha visto una lunga fila, ha deciso anche lei di aspettare. Quando è stato il suo turno, le guardie l’hanno riconosciuta dal momento che era stata detenuta presso il Centro di detenzione Changning per nove mesi, a partire dal 30 marzo 2004, e le hanno detto: “Tu sei entrata direttamente senza aver ricevuto alcun preavviso. La prossima volta non ti sarà consentito.” La sig.ra Li ha detto che voleva incontrare il direttore. La guardia lo ha chiamato e mentre la perquisiva diceva: “È d'accordo. Lasciate che il personale di sicurezza la porti dentro.”
Quando Li è entrata e ha incontrato il direttore Xiao, non si conosce il suo nome, che è il responsabile del centro di detenzione delle donne (il direttore del centro di detenzione del distretto di Changning è Wang Linrong), ha chiesto di vedere sua figlia, la sua richiesta però le è stata negata. Il direttore, mentre indicava la legge sul muro, ha risposto che le famiglie non possono visitare i detenuti prima del processo. Quindi la sig.ra Li ha detto: "Non esiste affatto una legge poichè si tratta di una detenzione illegale. Non c'è nessuna legge quando i praticanti del Falun Gong sono detenuti." Il direttore ha risposto: "Lei può far ricorso ad un tribunale superiore dopo aver ottenuto il verdetto." Quando ha chiesto del suo stato di salute, il direttore ha detto che la signora Li [la figlia] ha la pressione sanguigna molto alta.
Il 17 ottobre, la madre è di nuovo andata al Centro di detenzione del distretto di Changning. Voleva parlare con il direttore del Falun Gong e sapeva che il processo era stato rinviato al 24 ottobre. Quando è arrivata lì, una guardia le ha detto: "Perché sei di nuovo venuta?" la sig.ra Li ha risposto: "Voglio vedere mia figlia." La risposta è stata la stessa: "Impossibile." Ha continuato: "Suo padre è morto un centinaio di giorni fa e voglio vederla per l’ultima volta." La guardia ha ribattuto: "Questo è impossibile. Questo genere di cose non è mai accaduto prima." La sig.ra Li si è rivolta a quelle persone, tra cui una guardia e tre membri del personale di sicurezza dicendo: "Sono passati tanti anni eppure non sapete ancora che è un crimine perseguitare i praticanti del Falun Gong. Non c’è niente di sbagliato nel Falun Gong.” Un membro del personale di sicurezza l’ha subito fermata: "Non sapete di cosa si tratta? Come osi ... " Lei ha continuato: "Quando vi togliete la divisa, siete come noi.” Prima di andarsene, ha detto loro: "Spero che vi ricordiate che 'il Falun Gong è buono', poiché tale pensiero può salvarvi la vita.” Il codice della guardia era 02419.
La signora Li Weiling ha 53 anni e vive nel distretto di Changning a Shanghai. Dopo la persecuzione iniziata nel 1999, andò a Pechino per fare appello per il Falun Gong, fu arrestata e portata in un ospedale psichiatrico da agenti della polizia locale; lì le fu iniettato forzatamente un farmaco tossico per il sistema nervoso centrale. Nel 2000 andò di nuovo a Pechino e fu nuovamente portata a Shanghai. È stata poi tenuta presso il Centro di detenzione distrettuale di Changning. Durante questo periodo, ha fatto lo sciopero della fame ed è stata alimentata forzatamente dalle guardie. Diverse guardie la torturarono contemporaneamente, alcuni la ammanettarono, mentre altri si sedettero sul suo stomaco e brutalmente le infilarono un tubo in bocca. Conseguentemente, il suo esofago si tagliò e il sangue sgorgava copiosamente. Quando era a casa, spesso si è dovuta allontanare perché molestata dagli agenti. Successivamente, quando era nella provincia di Shandong e parlava con le persone del Falun Gong, è stata arrestata dagli agenti dell’Ufficio locale 610 (*), e portata a Shanghai. È stata poi condannata a otto anni di carcere. Nel 2001, è stata portata nel carcere femminile di Shanghai.
Solo due anni dopo essere stata rilasciata dalla prigione. Il 19 marzo 2011, alcuni agenti dell’Ufficio 610 l’hanno arrestata mentre stava uscendo di casa. Quella notte le hanno preso la chiave e le hanno saccheggiato casa. A quell’ora la figlia era appena tornata dal lavoro. I poliziotti hanno portato via molti dei suoi effetti personali.
Il suo anziano padre si è spaventato molto dopo aver visto la loro casa saccheggiata più volte. Ha sviluppato una grave insufficienza cardiaca e complicazioni legate al diabete. Ciò gli ha causato gravi ricoveri in ospedale per trattamenti d’urgenza. Ogni volta che aveva notizia da parte dei dirigenti dell'Amministrazione del vicinato che una "stretta vigilanza" era iniziata, la sua malattia si ripresentava.
(*) GLOSSARIO
Versione cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2011/11/15/249295.html
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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a57427-article.html
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