La Dichiarazione dell’ International Education Development (IED) (Sviluppo della cultura internazionale)
chiede alla Comunità Internazionale di affrontare urgentemente la situazione del terrorismo di stato in Cina
NAZIONI UNITE
Sottocommissione per la Promozione e la Difesa dei diritti umani
Cinquantatreesima sezione
Argomento all’ordine 6
Agosto 2001
Da molti anni l’International Education Development segue l’argomento del terrorismo e dei diritti umani e noi abbiamo accolto favorevolmente la nomina del Relatore Speciale della Sottocommissione, M.me Koufa, nel 1996. …Siamo profondamente d’accordo con il Relatore Speciale che il terrorismo di stato, sotto forma di terrore esercitato dallo stato nei confronti del proprio popolo – quello che lei definisce “terrorismo dall’alto” – produce violazioni dei diritti umani ben più gravi di qualsiasi altra forma di terrorismo. …Quando un regime ricorre al terrorismo di stato, la comunità internazionale può aspettarsi di essere sopraffatta da esempi regolati da meccanismi internazionali ed essere inondata di persone che cercano asilo da quel regime. Questo è anche il caso della Cina, con il violento assalto del regime nei confronti dei praticanti del Falun Gong.
Nella nostra dichiarazione, al punto 3, abbiamo descritto la pratica del Falun Gong proprio come constatato. Il governo, nell’esercizio del diritto di replica, ha tentato di giustificare il terrorismo di stato contro il gruppo definendolo un “[parole diffamatorie del governo cinese cancellate]” che ha causato morti e lo sfacelo di intere famiglie. Nella nostra indagine, gli unici morti sono stati causati dalle autorità cinesi; le famiglie sono state rovinate e distrutte perché i loro membri sono stati uccisi dal regime; le persone sono state rovinate non dal Falun Gong, ma dalle torture estreme, dall’imprigionamento in ospedali psichiatrici, sottoposte a trattamenti brutali, lavoro forzato in campi di lavoro ed altre pratiche simili. Come riferito dall’International Herald Tribune il 6 Agosto 2001, il regime ammette di aver ufficialmente sanzionato la violenza contro i praticanti per annientare il Falun Gong. Il regime fa riferimento ad un incidente di presunto auto-sacrificio in Piazza Tianammen il 23 Gennaio 2001, per dimostrare che il Falun Gong è un “[parole diffamatorie del governo cinese cancellate]”. Abbiamo comunque ricevuto un video dell’incidente in questione che, a nostro avviso, dimostra che quell’avvenimento sia stato inscenato dal governo. Copie del video sono disponibili per una relativa distribuzione.
Nel suo ultimo rapporto ( U.N. Doc. E/CN.4/2001/66), il Relatore Speciale sulla Tortura dimostra decine di migliaia di praticanti detenuti e torturati. (Par. 246-290). Anche i Relatori Speciali della Commissione per la Violenza sulle Donne e le Esecuzioni extragiudiziarie confermano questi abusi, con riferimenti simili a cifre. (E/CN.4/2001/73/Add.1, para. 19; E/CN.4/2001/[ ]).
Stiamo raccogliendo prove a dimostrazione del fatto che almeno 50.000 praticanti del Falun Gong sono detenuti in prigione, campi di lavoro o ospedali psichiatrici, e migliaia di loro sono picchiati e torturati a morte. Centinaia di migliaia (forse milioni) di praticanti sono pesantemente minacciati. I meccanismi UN non possono ovviamente trattare questo volume di casi verificati, né la Comunità Internazionale può facilmente far fronte a milioni di persone che cercano asilo – tutti ovviamente sarebbero in possesso dei requisiti per la richiesta di asilo. Di conseguenza, l’intera Comunità Internazionale e la Sottocommissione in particolare dovrebbero affrontare questa situazione di terrorismo di stato come una questione della massima urgenza.
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