Amnesty Internationa: Cina - La repressione del Falun Gong ed altre cosiddette “organizzazioni eretiche” (IV)

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

AI INDEX: ASA 17/011/2000 23 Marzo 2000
REPUBBLICA POPOLARE CINESE
(IV parte)
(Estratto)

10. TORTURE, MALTRATTAMENTI E MORTI DURANTE LA DETENZIONE

Amnesty International è molto preoccupata dei numerosi rapporti dove si dichiara che i praticanti del Falun Gong detenuti sono stati torturati o sottoposti a trattamento crudele, disumano ed umiliante durante la detenzione. Anche se è difficile verificare questi rapporti, molti contengono informazioni specifiche e particolareggiate sulle circostanze in cui si è verificata la tortura, e le testimonianze di individui spesso detenuti nello stesso posto si convalidano a vicenda. Questi rapporti descrivono metodi di tortura comunemente noti in Cina. Amnesty International ritiene che le pesanti dichiarazioni rilasciate in questi rapporti dovrebbero essere esaminate in modo imparziale, conformemente all’obbligo della Cina in quanto stato che ha aderito alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Tortura ed altri Trattamenti o Punizioni Crudeli, Disumani o Umilianti, che la Cina stessa ha ratificato nel 1988.

A Ottobre 1999, Amnesty International ha pubblicato un documento dal titolo “Rapporti di Torture e Maltrattamenti subiti dai Praticanti del Falun Gong” [AI Index: ASA 17/54/99, 22 Ottobre 1999]. Da allora, ci sono stati molti altri rapporti di praticanti detenuti sottoposti a tortura o altri maltrattamenti, che in alcuni casi ha causato la morte. Alcuni di questi rapporti sono citati in seguito.

Morti durante la detenzione:

Da Settembre 1999, almeno dieci praticanti del Falun Gong sono presumibilmente deceduti sotto la sorveglianza della polizia in circostanze tuttora oscure: alcuni presumibilmente per le torture subite. Due di queste morti sono state precedentemente documentate da Amnesty International nel rapporto di cui sopra. Riguardano i casi di Zhao Jinhua (f), contadina della contea di Zhaoyuan in Provincia di Shandong, presumibilmente picchiata a morte dalla polizia in prigione il 7 Ottobre 1999, e Zhao Shulan (f), 50, di Jnizhou city, provincia di Liaoning, presumibilmente morta all’inizio di Ottobre 1999 dopo aver praticato lo sciopero della fame in prigione per vari giorni.
......

12. MOLESTIE SUBITE DAI GIORNALISTI STRANIERI

Il 10 Novembre 1999, il Club dei Corrispondenti Esteri (FCC) in Cina ha inviato una lettera di protesta al Ministro Cinese per gli Affari Esteri, relativa alle “intimidazioni e molestie” ufficiali dei corrispondenti stranieri per le notizie pubblicate sulla repressione del Falun Gong. la lettera diceva che “i membri erano stati inseguiti, trattenuti, interrogati e minacciati”.

Molti giornalisti stranieri avevano partecipato ad una conferenza organizzata di nascosto a Beijing, il 28 Ottobre, da alcuni membri del Falun Gong. il Ministro degli Esteri aveva dichiarato che i giornalisti stranieri che avevano preso parte alla conferenza e tenuto nascosto l’evento erano implicati in questioni di “riferimento illecito dei fatti”. Successivamente, giornalisti di molte organizzazioni stampa, compresi Reuters, New York Times e Associated Press, erano stati interrogati a lungo dalla polizia, costretti a firmare una “confessione del reato” e dopo ciò il loro lavoro e documenti di soggiorno erano stati temporaneamente confiscati. Molti reporter erano stati messi sotto la sorveglianza della polizia. I corrispondenti esteri si lamentarono inoltre che c’era stata interferenza della Televisione di Stato Cinese nei confronti delle trasmissioni televisive via satellite.

****
(1) Il termine “culto” è stato spesso usato in Inglese per tradurre l’etichetta recentemente applicata dal Governo Cinese al Falun Gong ed altri gruppi analoghi. La traduzione è comunque fuorviante. L’espressione utilizzata in Cina a tale proposito,“xiejiao zuzhi” , si riferisce ad una vasta gamma di gruppi ed ha un significato molto più ampio del termine “culto”. “Xiejiao zuzhi” è l’espressione utilizzata nella legislazione cinese, nelle dichiarazioni ufficiali e dai media di stato per riferirsi ad una vasta gamma di gruppi settari e millenari, o organizzazioni non ortodosse o spirituali ed altri gruppi che non hanno l’approvazione ufficiale. Xiejiao zuzhi può essere tradotto come “organizzazione eretica”, o organizzazione “diabolica”, “eterodossa” o “organizzazione religiosa soprannaturale”. La traduzione “organizzazione religiosa soprannaturale”, per esempio, è utilizzata in una traduzione ufficiale della legislazione pubblicata nella PRC. Nel presente rapporto noi utilizziamo la traduzione “organizzazione eretica” per trasmettere il significato dell’espressione cinese, anche se la parola “culto” compare occasionalmente nel testo, quando è parte di una citazione tratta da un testo o rapporto disponibile in Inglese. Vale la pena notare che non esiste è una definizione legale precisa per il termine “organizzazione eretica” in Cina. L’attuale repressione del Governo contro questi gruppi solleva inoltre la questione di chi sia autorizzato a stabilire quale gruppo è “eretico”.

(4) Secondo fonti del Falun Gong, prima che il gruppo fosse messo al bando a Luglio 1999, il Governo cinese stimava che ci fossero tra 70 e 100 milioni di praticanti del Falun Gong in Cina. Queste fonti dichiarano che le suddette stime ufficiali si basavano su un’indagine condotta all’inizio del 1999, ma che il Governo aveva modificato la cifra a 2 milioni dopo aver imposto il bando.

(5) La possibilità di presentare una petizione al governo contro le ingiustizie è un diritto custodito gelosamente nell’ambito della Costituzione Cinese. Accade spesso che gli istanti presentino direttamente le proprie richieste a Zhongnanhai, emblema della massima autorità in Cina. La cosa strana durante la manifestazione del 25 Aprile fu la portata della riunione.

(7) In un libro ufficiale pubblicato a Settembre 1999, il Governo aveva citato statistiche ufficiali provenienti da 29 province, che miravano a dimostrare che 1404 persone erano decedute durante un periodo indefinito in seguito alla propria ideologia e fede nel Falun Gong. La maggior parte era presumibilmente morta per essersi rifiutata di sottoporsi alle cure mediche durante la malattia. Il libro fornisce alcuni esempi di quei casi, ma le informazioni fornite sono limitate e le conclusioni che se ne traggono sono poco convincenti. Il libro non affronta alcune questioni essenziali, quali in che modo si stabilisse che la causa primaria di morte di queste persone era la loro fede nel Falun Gong, quali fossero state le probabilità di sopravvivenza se fossero stati ricoverati in ospedale e se fossero stati in grado di permettersi le cure mediche adeguate attraverso i normali canali medici, quando il loro costo è ora proibitivo per molte persone in Cina. Il libro s’intitola “Li Hongzhi and his ‘Falun Gong’; Deceiving the Public and Ruining Lives” (“Li Hongzhi ed il suo ‘Falun Gong’: Inganno del Pubblico e Rovina della Vita Umana”), New Star Publishers, Beijing 1999. Oltre alle statistiche sulle 1.404 morti, il libro comprende particolari sui casi di 100 persone che soffrivano presumibilmente di disturbi fisici o psichici oppure recavano danno a se stessi ed ai propri parenti “come conseguenza della pratica del Falun Gong”. Il libro comprende anche un elenco di 115 persone la maggior parte delle quali diagnosticate come persone che soffrono di “disfrenia causata dalla pratica del Falun Gong”. Ancora una volta, il legame diretto tra causa ed effetto non è dimostrato in questi casi. Il termine “disfrenia” non è ampiamente riconosciuto dalla pratica psichiatrica occidentale e sembra che non sia nemmeno definito nei libri di medicina occidentale. Gli unici riferimenti trovati dal consulente medico di AI riguardano la discinesia, che si manifesta come effetto collaterale da terapia con farmaci per il trattamento della schizofrenia o turba psicopatica della comunicazione, dove “psicopatica” significa patologia psichiatrica.

* * *

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.