Amnesty International: La morsa cinese intorno alle “organizzazioni eretiche”

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

News Service 055/00
AI INDEX: ASA 17/14/00 Giovedì 23 Marzo 2000
(estratto)
La campagna cinese “contro la superstizione”, durata due anni, è diventata una massiccia repressione dei membri di movimenti religiosi e spirituali quali il Falun Gong, ha detto Amnesty International in un nuovo rapporto.

Amnesty International chiede al Governo cinese di porre fine alle detenzioni arbitrarie, ai processi ingiusti e ad altre violazioni dei diritti umani derivanti dalla campagna ufficiale contro le “organizzazioni eretiche”.

”La repressione ha delle implicazioni politiche e la stragrande maggioranza delle vittime sono persone comuni che non hanno fatto altro che esercitare pacificamente il proprio diritto fondamentale di libertà di pensiero o ideologia, associazione ed espressione” ha dichiarato Amnesty International.

''I processi di presunti leader sono stati grossolanamente sleali”, ha detto Amnesty International. http://web.amnesty.org/library/index/ENGASA170142000aw è stato utilizzato in maniera retroattiva per assicurare le condanne ed agli avvocati della difesa è stato impedito di dichiarare l’innocenza dei presunti colpevoli. Ovviamente il risultato è stata una conclusione scontata.

Decine di migliaia di persone sono state arbitrariamente detenute, alcune di loro ripetutamente per brevi periodi, centinaia sono stati mandati, senza processo, nei campi di lavoro forzato o condannati alla prigione dopo processi sleali e molti praticanti sono stati torturati. Alcuni sono stati detenuti in ospedali psichiatrici e costretti ad assumere farmaci ed almeno dieci persone sono morte in prigione in circostanze sospette.

Alla famiglia della 60enne Chen Zixiu, praticante del Falun Gong, è stato chiesto di prelevare il suo corpo da una stazione di polizia nella provincia di Shandong dove era stata detenuta per quattro giorni a Febbraio. Il suo corpo era ricoperto di lividi, i denti erano rotti e c’era del sangue che fuoriusciva dalle orecchie. Era stata arrestata per il sospetto di aver programmato un viaggio a Beijing per presentare ricorso alle Autorità contro il bando imposto sul Falun Gong.

Molte persone sono state presumibilmente torturate o malmenate durante la detenzione. Cheng Fengrong, una donna di 42 anni, era stata tenuta prigioniera dalla polizia di Shunyi e probabilmente presa a schiaffi mentre veniva ammanettata ad un albero, colpita con una scopa, che si era spezzata in due, e quindi costretta a stare a piedi nudi nella neve. Era anche stata presa a pugni e colpita e le erano state buttate addosso due bacinelle di acqua fredda, fatta scorrere lungo il collo, e che si era quindi congelata sotto i piedi.

Il movimento del Falun Gong è stato bandito a Luglio dello scorso anno, in seguito alle presunte preoccupazioni del Governo cinese per la sua capacità di mobilitare alti quantitativi di persone (10.000 praticanti stavano tranquillamente di fronte al campo della leadership a Beijing il 25 Aprile 1999). Le accuse contro i sostenitori del Falun Gong vanno dall’ “organizzazione di riunioni illegali” alla “diffusione di segreti di stato”.

Prima che il Falun Gong fosse vietato, le Autorità avevano arrestato più di 21.000 persone durante la campagna “contro la superstizione”. La repressione è ora estesa ad altri gruppi di Qi Gong che, come il Falun Gong, promuovono gli esercizi di respirazione e meditazione. Il Qi Gong è praticato da milioni di persone, in molte varianti, in Cina. Seicento praticanti del Zhong Gong, una delle maggiori varianti, sono stati fermati a partire da Ottobre e 25 leader di spicco sono stati arrestati formalmente. Ironicamente, uno degli otto principi del gruppo comprende “l’amore per la patria ed il rispetto della legge”.

Il rapporto di Amnesty esamina i documenti legali prodotti dal sistema legale e giudiziario per legittimare la repressione del governo ed i nuovi regolamenti che limitano ulteriormente le libertà fondamentali.

...................

Altri sono stati condannati, senza processo, a scontare “una rieducazione attraverso il lavoro”, in campi di lavoro forzato. Circa 150 praticanti donne stanno presumibilmente scontando una pena da uno a tre anni di lavoro forzato in un campo per le donne di Changchun city. Un gruppo di queste ha iniziato lo sciopero della fame a Dicembre, per protestare contro le lunghe giornate ed i lavori pesanti.

Hong Jirong (f), professore universitario alla Sichuan University, era stata presumibilmente condannata a tre anni di “lavoro forzato per la rieducazione” per il presunto coinvolgimento nella scrittura di una lettera di appello al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan.

Copiato da: www.amnesty.org

* * *

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.