UN COMMISSIONE PER I DIRITTI UMANI - Falun Gong

INTEGRAZIONE DEI DIRITTI UMANI DELLE DONNE E PROSPETTIVA DEL GENERE: VIOLENZA SULLE DONNE
 
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NAZIONI UNITE
Consiglio sociale ed economico
Distr.
GENERALE

E/CN.4/2001/73/Add.1
13 Febbraio 2001

Originale: INGLESE

COMMISSIONE PER I DIRITTI UMANI
Cinquantasettesima sessione
Punto 12 (a) dell’ordine del giorno provvisorio

INTEGRAZIONE DEI DIRITTI UMANI DELLE DONNE E PROSPETTIVA DEL GENERE: VIOLENZA SULLE DONNE

Rapporto del Relatore Speciale per la violenza contro le donne, le sue cause ed i suoi effetti, Ms. Radhika Coomaraswamy, ai sensi della risoluzione della Commissione per i Diritti Umani 2000/45

Comunicazioni ai/dai Governi *
* La sintesi esecutiva del presente rapporto e le informazioni confidenziali (vedi appendice) sono distribuite in tutte le lingue ufficiali. Il rapporto medesimo è contenuto in un allegato alla sintesi esecutiva ed è distribuito soltanto nella lingua di presentazione.

GE.01-11089 (E)

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Cina

15. Con una lettera del 19 Gennaio 2001, il Relatore Speciale comunicava le sue forti preoccupazioni relative alle informazioni ricevute sul presunto uso della violenza contro le donne in Cina ed in particolare il maltrattamento dei praticanti del Falun Gong donne. Secondo


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le informazioni ricevute, le Autorità cinesi stanno attuando una pesante repressione del Falun Gong, Falun Dafa ed altri gruppi di Qi Gong. La stragrande maggioranza di praticanti del Falun Gong è rappresentata da donne. Il 22 Luglio 1999 il Falun Gong è stato vietato in quanto “minaccia alla stabilità sociale e politica”. Si dice che i praticanti siano stati spinti a rinunciare al proprio credo. Migliaia di loro sarebbero state trattenute dalla polizia; molti di loro inviati nei campi di lavoro forzato per essere “rieducati”, o detenuti in ospedali psichiatrici e costretti ad assumere farmaci e droghe contro il proprio volere. Molti di loro sarebbero stati sottoposti a torture o maltrattamenti. Tra i metodi di tortura utilizzati contro le donne vi sono stati: denudamento, pesanti colpi inflitti con pugni o una vasta gamma di strumenti, quali bastoni di legno, a: stinchi, femore, spalle ed altre parti del corpo; pedate; uso di elettroshock, tra l’altro ai genitali, alle ascelle, alle piante dei piedi ed alla bocca; l’uso di manette, catene o funi per legare i prigionieri in modi che provocano un forte dolore; sospensione da braccia o piedi, spesso unita all’esposizione al freddo o caldo estremi; bruciature con accendini; inserimento di bastoni o aghi sotto le unghie o estrazione delle unghie con l’uso di pinze; inserimento di pepe, peperoncino in polvere o altre sostanze nella bocca, nel naso o negli organi genitali; iniezione di sostanze che provocano lo squilibrio mentale della vittima o perdita della capacità di parola coerente. Si dichiara inoltre che molte donne praticanti siano decedute per le torture subite o le cure mediche mancanti durante la detenzione. Si riferisce inoltre che molte donne praticanti sono morte in seguito alla caduta dalle finestre, mentre tentavano di evadere.

16. In tale contesto, il Relatore Speciale ha ricevuto informazioni sui singoli casi sotto riportati:

(a) A Ottobre 2000 le guardie carcerarie del carcere di Masanjia a Shenyang, Provincia di Liaoning, avrebbero denudato 18 donne praticanti del Falun Dafa e messe in celle con uomini condannati per reati penali. Si riferisce che Luo Gan, un alto funzionario del Partito Comunista, sarebbe stato a conoscenza dell’incidente. Si dice che le 18 donne siano rimaste in prigione;

(b) Si riferisce che ad Ottobre 1999, oltre 1,500 praticanti del Falun Dafa sarebbero stati detenuti nel Campo di Lavoro di Masanjia, Provincia diLiaoning. I praticanti sarebbero stati costretti a denunciare il Falun Dafa. Chi si rifiutava, sarebbe stato sottoposto ad abusi fisici, torturato con elettroshock, detenuto in celle d’isolamento e costretto ai lavori forzati. I bastoni elettrici sono utilizzati per provocare shock al seno ed ai genitali delle donne praticanti. I funzionari della colonia penale avrebbero inoltre costretto i praticanti a bere acqua sporca da un pozzo abbandonato e tutti i praticanti avrebbero mostrato segni di avvelenamento da acqua sporca;

(c) Secondo le informazioni ricevute, oltre 50 donne praticanti del Falun Dafa sarebbero state tenute nel Centro di Detenzione di Qiaozhuang, distretto di Tongzhou, quartiere di Beijing, a Luglio 2000. Si riferisce che dopo il tentativo fallito, della polizia, di costringere i praticanti a rinunciare al proprio credo, ricorrendo alla tortura ed agli insulti, la maggior parte dei praticanti sarebbe stata mandata nelle colonie penali ed alcuni rinchiusi in ospedali psichiatrici. In particolare, il Relatore Speciale ha ricevuto informazioni relative ai seguenti casi individuali:

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ii) Liu Xuebin, 54 anni, di Chengguan town, quartiere Tongzhou di Beijing, sarebbe stata arrestata il 4 Settembre 1999, mentre praticava gli esercizi del Falun Gong al Tongzhou Club. Era rimasta detenuta per tre mesi senza alcun procedimento legale. Liu Xuebin avrebbe provato vari tipi di tortura nel centro di detenzione. Le guardie le avevano strappato i vestiti di dosso ed avevano usato un asciugamano bagnato cosparso di sale per fustigarla, continuando ad aggiungere sale all’asciugamano man mano che la picchiavano. L’asciugamano aveva lasciato delle escoriazioni di piccole ferite sanguinanti su tutto il corpo. Il sale penetrava nelle ferite rendendole davvero dolorose. Il secondo giorno, del pus sanguinolento fuoriusciva dalle ferite ed i vestiti si attaccavano alla pelle. Quando Liu Xuebin si rifiutò di rispondere ad alcune domande durante un interrogatorio della polizia, fu classificata come malata di mente e dunque rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Liu Xuebin fu tenuta insieme ai pazienti più gravi. Fu costretta ad assumere pasticche ed accettare che le fossero praticate iniezioni. È stata rilasciata dopo tre mesi. Il 25 Aprile 2000, Liu Xuebin aveva chiesto nuovamente di praticare gli esercizi del Falun Gong. Era stata perciò rimandata nell’ospedale psichiatrico. La sua famiglia ed i suoi amici non sanno niente della situazione in cui si trova attualmente;

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(vi) Il 6 Ottobre 2000, il praticante del Falun Gong Yan Juying di Yanjiao, Sanhe city, Provincia di Hebei, si era recata in Piazza Tienanmen per presentare un appello per conto del Falun Gong. Fu arrestata e rispedita nella stazione di polizia di Yanjiao. Si riferisce che, per essere uscita dalla macchina, il capitano della polizia, Yang Xizhong, avrebbe iniziato a colpirla, picchiarla, tirarle i capelli, prenderla a schiaffi e colpire le parti intime. L’aveva quindi fatta salire e gettata a terra. L’avrebbe colpita ripetutamente sulle natiche con un bastone di legno, colpendo con forza varie volte, sottoposta ad elettroshock in tutto il corpo, colpita al viso con una ciabatta, infilato un bastone elettrico in bocca, sputato sul viso e pestato i talloni. Avrebbe minacciato di spruzzarle dell’acqua bollente sul corpo. Quando Yan Iuying si era rifiutata di togliersi i vestiti, Yang Xizhong avrebbe minacciato di trovare alcuni operai per violentarla. L’aveva dunque molestata sessualmente. Dopo un po’ di tempo Yang Xizhong aveva registrato l’interrogatorio e colpito nuovamente Yan Yuving. Quella notte, Yan Juying fu inviata nella sala di governo per frequentare un “corso di trasformazione”;

(viii) Xie Guiying, 32 anni, di Huinan, Provincia di Anhui. Secondo le informazioni ricevute, alle ore 20.00 del 17 Ottobre 2000, la casa di Xie Guiying sarebbe stata perquisita dalla polizia della stazione di polizia distrettuale di Chaoyang,

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Huainan, che l’avrebbe picchiata prima di condurla alla stazione di polizia. La mattina presto del giorno successivo, era stata ricoverata all’Ospedale Popolare di Hainan per le gravi ferite riportate. E’ deceduta alle h. 10.00 circa la mattina del 18 Ottobre 2000. Alle h. 16.00 dello stesso giorno, la polizia aveva inviato il suo cadavere all’impresa di pompe funebri di Datone. Secondo i rapporti, nel tentativo di celare i particolari del caso, la polizia distrettuale di Chaoyang aveva riferito che si era suicidata gettandosi da un edificio;

(ix) Wang Youju, 64 anni, di Dalian, Provincia di Liaoning. Il 22 Luglio 2000 Wang Youju sarebbe stata portata via dalla propria abitazione dalla polizia della stazione di polizia Gongji di Dalian e mandata al Centro di Detenzione di Dalian. Sarebbe stata costretta a lavorare a lungo ogni giorno e privata del cibo e sonno se non fosse riuscita a terminare la parte di lavoro assegnatale.
Il 31 Luglio 2000, Wang Youju ed altri praticanti del Falun Gong sono stati rilasciati. Wang Younju era molto debole ed aveva bisogno di aiuto per camminare, aveva il torace ferito e non riusciva nemmeno a stare in piedi. Era stata sottoposta a pronto soccorso nell’ufficio del centro di detenzione, ma era morta la notte stessa;

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(xiii) Chen Ying, 18 anni, di Jiamusi, Provincia di Heilongjiang, si era recata a Beijing per fare un appello al Governo centrale all’inizio di Agosto ed era stata arrestata. Secondo le informazioni ricevute, durante il viaggio di ritorno a Heilongjiang, la polizia l’avrebbe minacciata e torturata. Si sarebbe buttata dal treno ed uccisa. La famiglia è stata informata il 25 Ottobre 1999;

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(xix) Li Guihua, 47 anni, di Jiangbei, distretto di Jiangbei di Chongqing, Provincia di Sichuan. Si era recata a Beijing per fare un appello ed era stata arrestata a fine Ottobre 1999. Sarebbe deceduta durante la detenzione nel Chongqing Liaison Office di Beijing. Il dipartimento di polizia aveva informato suo marito e questi si sarebbe recato a Beijing per identificarla, quindi il suo corpo era stato cremato. Si riferisce che la polizia avrebbe intimato a suo marito di non rivelare alcun’informazione sulla sua morte;

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(xxiv) Miu Qun, della contea di Qu, Dazhou city, Provincia di Sichuan. Miu Qun si era recata a Beijing per fare un appello in nome del Falun Gong a Gennaio 2000. Sarebbe stata riportata indietro dalla polizia locale e trattenuta nel centro di detenzione locale. Durante la detenzione, aveva iniziato lo sciopero della fame per difendere il proprio diritto di praticare il Falun Gong. La polizia l’aveva sottoposta ad alimentazione forzata inserendole una sonda di plastica nel naso. Durante l’alimentazione forzata, la polizia avrebbe inserito la sonda nel polmone per errore. La stessa era morta subito dopo in prigione;

(xxvii) Mei Yulan, 44 anni, del distretto di Chaoyang, Beijing. Il 13 Maggio 2000, la Sig.ra. Mei era stata arrestata mentre praticava gli esercizi del Falun Gong fuori casa. Aveva iniziato uno sciopero della fame per difendere i suoi diritti. Il 17 Maggio 2000, dopo tre giorni di sciopero della fame, sarebbe stata sottoposta ad alimentazione forzata da un altro prigioniero presumibilmente privo di qualsiasi cognizione medica. Dopo essere tornata in cella, aveva detto di aver mal di testa ed iniziato a vomitare sangue. La guardia, Sun di cognome, le avrebbe negato di ricorrere al pronto soccorso. E’ morta in detenzione il 23 Maggio 2000. Cinque praticanti che conoscevano le circostanze della sua morte sarebbero stati mandati al centro di detenzione il 26 Maggio;

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17. Secondo le informazioni ricevute, il 6 Maggio 2000, 12 praticanti sarebbero stati ricoverati nell’Ospedale Psichiatrico di Jiaozhou (altrimenti detto Centro per il Recupero Psicologico di Jiaozhou), situato in Yangzhou Road, Jiaozhou, Provincia di Shandong, per essersi recati a Beijing per chiedere di continuare a praticare il Falun Gong. Il 6 Ottobre 2000, alcuni erano stati liberati, ma la maggior parte è ancora detenuta all’ospedale. Secondo i rapporti, sarebbero rilasciati soltanto dietro promessa di non presentare appello in nome del Falun Gong, non praticare più il Falun Gong e pagare una multa per varie migliaia di yuan. Sono stati ricevuti dei resoconti di varie forme di maltrattamenti, compresa la costrizione ad assumere farmaci ed accettare iniezioni, dopodichè i praticanti si sarebbero indeboliti. Sarebbero stati sottoposti anche ad elettroshock. In particolare, il Relatore Speciale ha ricevuto informazioni relative ai seguenti casi singoli:

(a) Zhou Caixia. Si riferisce che, dopo aver fatto lo sciopero della fame per quattro giorni nel centro di detenzione di Jaozhou, la stessa sarebbe stata condotta all’ospedale psichiatrico il 4 Giugno 2000. sarebbe stata costretta a sopportare i colpi subiti, prendere le medicine e subire altri trattamenti riservati ai malati di mente;

(b) Kuang Bencui. Il 14 Febbraio, Ms. Kuang si era recata a Beijing per fare un appello in nome del Falun Dafa. Stando alle informazioni ricevute, sarebbe stata arrestata e mandata al Jiaoozhou Liaison Office di Beijing e trattenuta per una notte. La mattina successiva la sua unità di lavoro a Qingdao l’avrebbe condotta all’ospedale psichiatrico di Jiaozhou city. Ms. Kuang sarebbe rimasta nell’ospedale psichiatrico per due mesi e trattata come un malato di mente. Sarebbe stata costretta ad assumere farmaci ed accettare che le fossero praticate iniezioni. Sarebbe stata costretta ad assumer farmaci tre volte il giorno, con un aumento di dosaggio da una a sei compresse alla volta. Dopo due mesi i familiari l’avrebbero tirata fuori dei pasticci;

(c) Tan Guihua. Secondo le informazioni ricevute, il 12 Settembre 1999, Ms. Tan si sarebbe recata a Beijing per fare un appello in nome del Falun Gong. Al suo ritorno, funzionari della sua unità lavorativa e della Commissione Politica e Legge avrebbero fatto irruzione nella sua casa e portata all’ospedale psichiatrico di Jaoozhou. Ms. Tan avrebbe rifiutato un’iniezione; un’infermiera ed otto pazienti l’avevano tenuta e le avevano praticato l’iniezione. Le sarebbe stato chiesto giornalmente se avesse intenzione di continuare a praticare il Falun Gong. Alla sua risposta affermativa, il medico l’avrebbe sottoposta ad elettroshock. Per due mesi sarebbe stata costretta ad assumere farmaci ed accettare che le praticassero iniezioni tre volte il giorno. Si presume che i medici abbiano anche sperimentato su di lei un nuovo importante farmaco che causava vari effetti collaterali. Tra l’altro, il suo ciclo mestruale si sarebbe interrotto e lei avrebbe sofferto di perdita di memoria.

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