New York (FDI) - Il centro d'informazione della Falun Dafa (FDI) è venuto a conoscenza della violenza subita, il 25 novembre, da due donne del Falun Gong, di 42 e 51 anni, che erano sotto sorveglianza della polizia. Le foto scioccanti sottintendono la brutale natura di almeno di una delle due violenze.
I pestaggi, accaduti soltanto tre giorni dopo che il relatore speciale per la tortura dell’ONU è arrivato in Cina per indagare, sono avvenute alla stazione di polizia della città di Dongchengfang nella città di Tunzhou, provincia di Hebei.
Le motivazioni addotte alle donne dimostrano un modello in cui le autorità cinesi incarcerano potenziali contestatori o coloro che potrebbero far conoscere gli abusi durante "periodi particolarmente ……," ossia nei giorni in cui ospiti stranieri importanti sono nel paese e/o mezzi di informazione stranieri sono presenti. I cristiani cinesi, per esempio, sono stati arrestati e trattenuti durante la recente visita del presidente Bush. Gli attivisti spesso vengono imprigionati durante gli anniversari del massacro di piazza Tiananmen del 1989.
"La tragedia di queste violenze durante la visita del relatore speciale delle Nazioni Unite evidenzia un problema fondamentale di come la Comunità internazionale sia attenta gli abusi dei diritti umani da parte del PCC (partito comunista cinese). Per il PCC, la tortura non è un “problema” o una “fustigazione” da soffocare, ma piuttosto, uno mezzo primario con cui mantenere il controllo sulle persone” dichiara il portavoce dell’FDI Levi Browde venerdì.
"Nonostante gli sforzi del relatore debbano essere elogiati, dobbiamo essere chiari su quanto questo problema incalzante sia radicato. Ad oggi le autorità cinesi agiscono ancora, tengono duro nel perpetrare la tortura e sono responsabili di varie violenze come queste, infatti, in molte occasioni le promuovono quando le loro azioni vengono soffocate o quando degli evitati violazioni dei diritti umani vengono segnalate."
La sig.ra Liu Jizhi di 51 anni, moglie e madre, è stata rapita dalla rinomata “polizia sette” la notte del 24 novembre; la sua casa è stata frugata e tutto il materiale del Falun-Gong è stata confiscato. La polizia non ha aveva alcun permesso ed è entrata forzatamente nella casa. La sig.ra Liu è stata portata alla stazione di polizia della città di Dongchengfang dove è stata interrogata, bastonata con mazze di gomma, è stata stordita con bastoni elettrici, buttata per terra e violentata da un poliziotto.
Circa alle 2 del pomeriggio del 25 novembre, un poliziotto di nome He Xuejian ha preso la sig.ra Liu che era in una stanza con due letti, le ha sollevato la camicia ed ha cominciato a toccarle i seni. Quindi le ha colpito i seni con un bastone elettrico. Mentre guardava le scintille provocate dal bastone, He Xuejian secondo quanto è stato riferito urlava, "è divertente! è divertente!" Un poliziotto di nome Wang, si fermò a guardare nella stanza, e disse, "picchiala sopra! colpiscila sopra bene!" Wang subito dopo ha lasciato la stanza. Xuejian ha continuato a molestare sessualmente la si.ra Liu. Si è tolto i pantaloni e ha violentato Liu di 51 anni. Durante la violenza, He Xuejian ha ripetutamente schiaffeggiato Liu in volto e le toglieva il respiro.
Dopo questo, l’ufficiale He Xuejian ha fatto entrare nella stessa stanza l'altra praticante del Falun Gong, la sig.ra Han Yuzhi di 42 anni, e ha continuato la violenza. Entrambe le violenze sono avvenuto in presenza di un altro ufficiale di polizia, soprannominato Dajun, coricatosi su uno dei letti. Dajun secondo quanto riferito non ha fatto nessun tentativo per fermare nessuna delle violenze.
Violenza sessuale come tortura
Coloro che subiscono violenza nella persecuzione del Falun Gong da parte del governo cinese stanno diventando sempre più comuni. Nel mese di giugno del 2000, diciotto donne del Falun Gong che erano detenute nel campo di lavoro di Masanjia nella provincia di Liaoning sono state denudate e buttate nelle celle della prigione con criminali violenti, che sono stati incitati a violentarle ed abusare di loro. Nel maggio 2003, la sig.ra Wei Xingyan, una studente laureata all'università di Chongqing nella provincia di Sichuan, è stata malmenata da un poliziotto dopo essere stata messa sotto sorveglianza della polizia per essere praticante del Falun Gong (notizie). Nel 2004, la 32enne Zhu Xia ha sofferto di una completa ripartizione mentale dopo aver subito ripetuti maltrattamenti nel centro del lavaggio del cervello della contea di Pi nella provincia di Sichuan (notizie)
Oltre 44.000 casi di tortura e di gravi abusi contro praticanti del Falun Gong in Cina sono stati documentati. Molti casi, sia di uomini che di donne, coinvolgono l'abuso sessuale o le violenze.
"Questi recenti pestaggi e violenze sono richiamate l’attenzione della Comunità internazionale," Browde ha detto. "Oggi, gli abusi dei diritti umani dei praticanti del Falun Gong sono predominanti in Cina, non sono dovute soltanto a problemi amministrativi o a falle nel sistema giudiziario, ma piuttosto l’intenzionale politica diretta dal PCC a sradicare “il Falun Gong”. È un'atrocità per la quale la Comunità internazionale deve avere tolleranza zero. Non dobbiamo essere tranquillizzati dalle dichiarazione o dalle azioni del governo cinese che mostrano la cosiddetta “benevolenza” che non portano a nessun cambiamento. Chiedere o accettare ognicosa ad eccezione del reale cambiamento è un insulto alla nostra umanità di base e ad un incoraggiamento alla regola tirannica del PCC"
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