Confermate le morti di 17 praticanti del Falun Gong, nel settembre scorso, a seguito della persecuzione (foto)

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(Clearwisdom.net) Il corrispondente di Minghui Li Ming ha riferito: I decessi di 17 praticanti del Falun Gong, morti in Cina a seguito della persecuzione, sono stati confermati a settembre 2006. I decessi di 2966 praticanti del Falun Gong a seguito della persecuzione sono stati confermati nonostante il rigido blocco delle informazioni imposto dal Partito comunista Cinese (PCC)

Nove di questi 17 praticanti erano donne, che rappresentano il 53% del totale; otto avevano più di 50 anni, che rappresentano il 47% del totale.

Il Sig. Gao Hongfei, 30 anni, di Fanshi, provincia Shanxi, era il più giovane praticante ed è morto il 9 agosto 2006. Il sig. Chen Yongting, 73 anni, della città di Huludao, provincia Liaoning, era il praticante più anziano ed è morto il 20 novembre 2004. Dodici praticanti sono morti tra gennaio e settembre 2006, e sei praticanti sono morti nel settembre 2006.

Minghui ha verificato 122 casi di decessi tra gennaio e settembre 2006.

Questi 17 casi di decessi verificati in settembre sono avvenuti in nove province, città e regioni autonome: tre casi sono accaduti nelle province di Liaoning, Hebei e Shandong; due casi si sono verificati nella provincia Jiangxi; un caso nella provincia Heilongjiang; un caso nella città di Chongqing; un caso nella provincia di Gansu; un caso nella provincia Shanxi; un caso nella regione autonoma Xinjiang, e si sa aspettando la conferma della località di un altro praticante.

Il Sig. Xin Mindo, 33 anni, è stato torturato a morte nella prigione Nanshan nella città di Jinzhou, ed il suo corpo è stato cremato contro la volontà della sua famiglia

Xin Minduo

Il Sig. Xin Minduo, 33 anni, era un tecnico delle esplorazioni della società Oilfield. È stato condannato a tre anni di lavori forzati nel 2001 e detenuto nel campo di lavoro forzato della città di Panjin. In seguito è stato nuovamente arrestato dai poliziotti Xu Hao, Huang Haiou ed altri del commissariato di Panjin il 3 agosto 2005. Il Tribunale del distretto di Xinglongtai nella città di Panjin lo ha condannato a 13 anni di prigione, e lo ha mandato nella prigione di Nanshan nella città di Jinzhou.

A metà giugno 2006, quattro persone della prigione Nanshan a Jinzhou hanno fatto irruzione improvvisamente nella casa del padre di Xin Minduo ed hanno detto alla sua famiglia: “Xin Minduo stà facendo uno sciopero della fame. La sua condanna sarà prolungata o sarà trasferito a Shenyang se continuerà lo sciopero della fame...”

Tra luglio e agosto 2006, la famiglia di Xin Minduo contattò numerose volte la prigione Nanshan, ed ogni volta otteneva il permesso di fargli visita. Tuttavia, quando arrivavano alla prigione Nanshan, gli veniva detto che non potevano vederlo.

Il padre di Xin Minduo aspettava fuori dalla prigione, ma non gli veniva permesso di vedere il figlio. Nel frattempo, a causa della preoccupazione, perse metà dei suoi denti ed anche la sua vista diventò torbida. Non soltanto non poteva vedere suo figlio, ma riceveva anche minacce e insulti dalle guardie della prigione. Un custode gli disse gridando: “La tua famiglia ha scritto lettere di minaccia e ci ha messo in mostra al mondo.” Avete offeso il nostro capo. Sembra che ti consideri qualcuno. Continua ad agire così e non lo libereremo nemmeno se muore. Non servirà a nulla a chi ti rivolgerai, anche se parlerai con il dipartimento dello Stato.

La famiglia di Xin Minduo ha aspettato fuori dalla prigione Nanshan il 1 settembre 2006 fino alle 16,30, ma non hanno avuto il permesso di incontrarlo. Così ritornarono a casa. Quella notte, il padre di Xin ricevette una telefonata dalla prigione. Gli fu detto di recarsi alla prigione, ma gli fu anche detto che non doveva informare la madre e la sorella del sig.Xin.

Più tardi, si è saputo che Xin Minduo è morto nella notte del 1 settembre il 2006. Alle 6 di mattina, del 3 settembre, Xin Minduo è stato cremato dalle guardie della prigione Nanshan nella città di Jinzhou.

Il partito comunista cinese nasconde i suoi crimini e continua ad uccidere innocenti

Il PCC ha assassinato brutalmente i praticanti del Falun Gong nel corso degli ultimi sette anni mentre blocca strettamente i canali d'informazione di come uccide allo stesso tempo persone innocenti per nascondere i suoi crimini. Fra i casi verificati nel settembre 2006, molti sono stati torturati ed uccisi perché chiarivano la verità (*).

Il decesso per tortura della signora Chen Suxiang

La signora Chen Suxiang, 50 anni, viveva nel villaggio di Dongyaoxia, distretto Kaiping, città di Tangshan. Dopo avere praticato il Falun Gong, la sua salute migliorò, e diventò una brava persona, ben rispettata dagli abitanti del villaggio. Per aiutare più persone a conoscere la verità sul partito comunista cinese, e per far conoscere loro che la Falun Dafa è buona, distribuì documenti di chiarificazione della verità al comitato dei vicini di Qianquzhuang, all’incirca a mezzogiorno del 12 settembre 2006. Venne arrestata e picchiata dal capo della sicurezza di Qianquzhuang, Li Zhiqiang ed altri; venne percossa selvaggiamente per tutto il giorno e la notte, e crollò al suolo. Sua madre e suo marito andarono al commissariato di Kaiping la mattina del giorno dopo, il 13 settembre, per chiedere la sua liberazione. Videro che Chen Suxiang aveva delle manette e catene alle caviglie; inoltre era traumatizzata mentalmente. Chen disse alla sua famiglia di come era stata brutalmente picchiata. Sua madre vide le ferite nella parte bassa della schiena e dietro alle orecchie. I suoi occhi avevano lividi ed erano gonfi, e c'erano contusioni sulle sue gambe. Chen Suxiang disse che attorno alle 15,00 del 13 settembre doveva andare in bagno. Mentre si incamminava iniziò ad oscillare, e dovette farsi aiutare da due poliziotte. Aspettarono a lungo, ma non è mai uscita. Sono entrate nel bagno ed hanno visto che era in coma. Mentre la stavano portando all'ospedale Jingezhuang Mine, era già morta.

Chen Suxiang

Il signor Zhang Jieping, 56 anni, era un lavoratore pensionato della fabbrica Jialing nel distretto di Shapingba, città di Chongqing. Alla fine di settembre 2001, i poliziotti del dipartimento di polizia del distretto lo arrestarono mentre "chiariva la verità" alle persone nella fabbrica, e più tardi perquisirono illegalmente la sua casa. Venne condannato a due anni di lavori forzati ed imprigionato al campo di lavoro forzato Xishanping, città di Chongqing. Il 15 aprile 2006, Zhang Jieping venne arrestato dal poliziotto Deng Bin del comune di Jingkou mentre Zhang stava spiegando i fatti sul Falun Gong ad un gruppo di lavoratori immigrati in un campo di costruzione a Yuanzuqiao, comune Jingkou. Venne mandato al centro di detenzione di Baihelin nel distretto di Shapingba, città di Chongqing. All’epoca, la sua famiglia non sapeva dove fosse. Otto giorni dopo, alcuni poliziotti saccheggiarono la casa di Zhang Jieping, ma si rifiutarono di presentare un mandato.

Hanno presentato un mandato di detenzione ed hanno chiesto alla famiglia di Zhang Jieping di firmarlo, la famiglia si rifiutò. Così la polizia ha falsificato la firma della famiglia di Zhang Jieping sul mandato. La mattina del 29 agosto, il figlio di Zhang Jieping andò al centro di detenzione per dare del denaro alle autorità, e vide suo padre nella struttura clinica.

Zhang Jieping era quasi irriconoscibile, era pelle e ossa, era incapace di parlare e necessitava costantemente di flebo. Il sangue era presente nell’urina che usciva tramite un tubo. Lo stesso giorno, mentre aveva delle catene alle caviglie, venne prima mandato all'ospedale n. 1 del popolo nel distretto di Shapingba per cure di emergenza e poi venne trasferito all'ospedale del distretto Shapingba. Zhang è deceduto la mattina del 5 settembre.

La signora Luo Qingshu aveva 70 anni ed era una ex-dipendente (in pensione) dell'Ufficio di geologia e dei minerali, provincia del Gansu. Chiarendo la verità alla gente il 22 febbraio 2005, Luo Qingshu venne arrestata dai poliziotti del commissariato di Tuanjiexincun nella città di Lanzhou. Due agenti di polizia e Luo Jianya dell'unità di lavoro di Luo Qingshu la mandarono alla classe di lavaggio del cervello di Gongjiawan, città di Lanzhou, l'8 marzo. Le guardie la costrinsero a scrivere le 3 dichiarazioni di garanzia (*), la schiaffeggiarono sul volto fino a che la sua faccia non si riempì di lividi. La misero in una sala di detenzione buia ed umida, dove venne obbligata a dormire sul pavimento in cemento (ghiacciato) per oltre tre mesi. Durante questo periodo, Luo Qingshu venne sospesa con le manette ai polsi, rimanendo giorno e notte fino a che i suoi piedi diventarono gonfi al punto da non poter portare le scarpe. Anche le sue gambe era gonfie e non poteva togliersi i pantaloni da ginnastica. La sua pelle era trasparente e non poteva piegare le gambe. Non poteva sedersi, ed enormi segni di percosse apparivano ai polpacci e parte interna delle cosce. Le sue mani erano gonfie come panini e non poteva piegare le dita. Era difficile per lei mangiare. Una volta, venne sospesa per 12 giorni e 12 notti, ma rifiutò comunque di scrivere le 3 dichiarazioni di garanzia (*). È morta il 17 ottobre 2005. L'Ufficio di geologia e minerali dedusse 10.000 yuan (*) dai suoi assegni dello stipendio dei mesi di aprile e maggio 2005, e dedussero altre 12.000 yuan in luglio e agosto 2005. Poiché il salario di Luo Qingshu era insufficiente, dedussero una certa somma anche dal salario della figlia.

(*) GLOSSARIO

Versione cinese: http://www.minghui.ca/mh/articles/2006/10/6/139456.html

Versione inglese: http://clearwisdom.net/emh/articles/2006/10/12/78893.html

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