BRUXEL – Le autorità dell’immigrazione di Hong Kong hanno impedito a più di 500 praticanti del Falun Gong taiwanesi di entrare nella regione nella giornata in cui era programmata una protesta annuale. Lo ha appreso l’European Falun Gong Information Center. Ad altri 297 è stato rifiutato il visto d’ingresso a Hong Kong all’inizio di questo mese. Si tratta del caso più grave in cui è impedito l’ingresso a cittadini taiwanesi da quando Hong Kong è tornata sotto il controllo della Cina.
Il primo luglio ad Hong Kong rappresenta il decimo anniversario del ritorno della Regione Amministrativa Speciale sotto il controllo cinese, una data in cui le celebrazioni ufficiali sono ogni anno accompagnate da marce e proteste in grande scala con la richiesta di maggiore libertà e democrazia ad Hong Kong.
Il 28 luglio l’ Associazione Falun Gong di Hong Kong ha presentato una denuncia contro l’ex presidente cinese Jiang Zemin per aver istigato e guidato la persecuzione contro il Falun Gong in Cina. Si suppone che questa denuncia abbia spinto il Partito Comunista Cinese ad obbligare insensatamente il governo di Hong Kong SAR a negare l’ingresso ai praticanti del Falun Gong per impedire loro di partecipare alle proteste. È stato riferito che più di 10 dipartimenti di Hong Kong sono stati mobilitati per compiere la missione di bloccare i praticanti all’aeroporto. I praticanti sono stati trattati in modo particolarmente duro dagli agenti di polizia: sono stati trascinati con la forza, privati di cibo ed acqua, è stato loro impedito di chiedere assistenza legale e hanno subito la confisca di cellulari e macchine fotografiche.
L’European Falun Gong Information Center ha ottenuto una copia del fax inviato dall’autorità dell’ufficio immigrazione ad una compagnia aerea di Hong Kong. Il primo luglio, “gli aderenti del Falun Gong saranno considerati viaggiatori non desiderati a Hong Kong,” è affermato nel fax. Le autorità dell’immigrazione promettono di fornire alla compagnia aerea la lista nera degli aderenti del Falun Gong di Taiwan ai quali verrà negato l’ingresso al loro arrivo ad Hong Kong. Le autorità chiedono che a queste persone sia impedito l’imbarco sui voli da Taiwan.
Un appello legale è stato presentato con successo all’Alta Corte di Hong Kong SAR. Esso chiede alla corte di dichiarare illegali la lista nera e il divieto di ingresso per i praticanti del Falun Gong deciso dal dipartimento dell’immigrazione.
Dal 2001, è stato impedito l’ingresso a Hong Kong a centinaia di praticanti del Falun Gong, inclusi dei bambini. È sempre accaduto vicino a date “sensibili”. Queste persone si recavano ad Hong Kong per partecipare a proteste legali e pacifiche, che avevano lo scopo di chiedere la fine della persecuzione in corso in Cina contro gli aderenti del Falun Gong. In base alla politica di “Un Paese, Due Sistemi”, Hong Kong e Macau sono gli unici luoghi in Cina dove possono avere luogo proteste senza che vi sia un intervento violento della polizia.
Durante lo scorso anno a Hong Kong, agenti presumibilmente alle dipendenze del regime comunista di Pechino hanno minacciato i praticanti del Falun Gong e vandalizzato le informazioni pubbliche affisse per rivelare al persecuzione in Cina. I praticanti di Hong Kong hanno anche riferito di difficoltà ad affittare sale per i loro eventi e hanno raccontato che le loro proteste incontrano il silenzio dei media di Hong Kong.
”Questo continuo attacco del Falun Gong sotto l’influenza del regime comunista cinese è un insulto al popolo di Hong Kong ed è uno schiaffo alla promessa del ‘Un Paese, Due Sistemi” ha detto Nicolas Schols, dell’European Falun Gong Information Center.
“È una vergogna che i leader di Hong Kong continuino a piegarsi, aiutando il regime comunista cinese a nascondere i suoi crimini e a ridurre al silenzio le vittime innocenti,” ha detto Schols.
Nel 2003, il Dipartimento dell’Immigrazione di Hong Kong ha negato di aver utilizzato una lista nera quando ha impedito l’ingresso a 80 praticanti del Falun Gong taiwanesi venuti per partecipare ad una conferenza. Molti di quegli 80 praticanti hanno detto di essere stati deportati in modo violento in quell’occasione, che ha condotto ad una causa intentata contro le autorità dell’immigrazione di Hong Kong.
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