“Superiori”, “ufficiali di rango più basso” e “strumenti di tortura mai visti a Pechino”

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Il praticante Yin Sirong della città di Chengdu, provincia di Sichuan, è stato arrestato dalla polizia del distretto di Wanzhou a Chongqing il 31 luglio e messo nel Campo di Lavoro Forzato di Xishanping a settembre. Sua moglie e sua figlia si sono recate al campo di lavoro per fargli visita. Tuttavia, le guardie non hanno permesso loro di vedere Yin Sirong, citando “ordini dall’alto”.

Ma dall’alto dove? Non lo ha chiarito. Forse veniva dal suo capo, ma forse si stava riferendo agli ufficiali del campo di lavoro o all’Ufficio 610 (*). Da dove provenivano gli ordini? Molto probabilmente, dalla fonte prima della persecuzione del Falun Gong – il Partito Comunista Cinese (PCC).

La persecuzione del Falun Gong da parte del regime comunista pervade tutti i livelli e tutti gli angolini della società cinese. Il regime ha usato ogni mezzo a propria disposizione, ogni ramo del “governo” e dei media, come strumenti volti a torturare brutalmente i praticanti Falun Gong. In aggiunta, il regime nasconde i propri crimini e riversa la propria responsabilità livello dopo livello. Gli ufficiali di rango più basso potranno sempre incolpare “gli ordini dall’alto” e continueranno a perseguitare il Falun Gong dal momento che non si fanno carico di alcuna responsabilità personalmente.

Data la protezione dei propri “superiori”, i persecutori di rango più basso non hanno paura di torturare i praticanti. La polizia e altri ufficiali di basso rango hanno, di fatto, giocato ruoli spaventosamente malvagi nella persecuzione. Le atrocità intraprese nei campi di lavoro forzato, nei carceri e nei centri di lavaggio del cervello in Cina fanno ribollire una persona dalla rabbia. Con la scusa degli “ordini dall’alto”, gli ufficiali di basso rango commettono con audacia atti malvagi in tutte le maniere.

Prima delle Olimpiadi dell’anno scorso, le autorità di Pechino hanno trasferito innumerevoli praticanti Falun Gong in centri di detenzione, carceri e campi di lavoro distanti dalla città. Per esempio, molti praticanti risoluti di Pechino sono stati trasferiti al Campo di Lavoro Forzato di Masanjia nella provincia di Liaoning. Non appena arrivata là, le guardie hanno ammanettato la praticante Lang Dongyue al piano superiore di un letto a castello. Era sospesa con i piedi in aria e allo stesso tempo facevano leva per tenerle la bocca aperta con un coltello di metallo. Lang Dongyue ha continuamente parlato a loro degli orrori della persecuzione e chiarito loro la verità. Ha detto loro della bellezza del Falun Gong e delle atrocità del PCC. Una guardia ha gridato: “Appendila e falle assaggiare gli strumenti di tortura che non ha mai visto a Pechino”.

Quali sono gli strumenti di tortura “mai visti a Pechino”? Ecco alcuni esempi: la praticante Sheng Lianying ha iniziato lo sciopero della fame per protestare. Quando veniva sottoposta ad alimentazione forzata, la guardia Liu Yong le ha causato due grosse cicatrici con un grosso cucchiaio. Per non far vedere agli altri le cicatrici, è stata obbligata ad indossare una maschera. Hanno usato gli sfollagente elettrici dandole le scosse sul viso, nello stomaco, sulle cosce e nella vagina. Poi l’hanno ammanettata a una porta d’acciaio.

Le guardie hanno usato tutti i tipi di strumenti di tortura per abusare della praticante Wu Yeju della città di Dalian. Le guardie donne Wang Shuzhen e Zhang Yu le hanno rotto i denti con gli sfollagente elettrici, deformandole il viso e gli occhi. Hanno tirato il suo corpo in cinque direzioni per gli arti e la testa. Otto guardie l’hanno trattenuta e le hanno spazzolato la vagina con uno spazzolino da denti. L’hanno anche legata a un letto della morte (*) per sottoporla ad alimentazione forzata.

Ma, di fatto, tutti questi “strumenti di tortura mai visti a Pechino” possono anche essere trovati a Pechino. La guardia ha semplicemente usato la minaccia per terrorizzare la propria preda. Gli autori degli abusi del Campo di Lavoro Forzato di Masanjia sono proprio malvagi, ma non è per dire che loro abbiano usato ogni strumento di tortura particolare che le strutture di Pechino non hanno. Non hanno nemmeno bisogno di usare strumenti di tortura di frequente. Hanno semplicemente bisogno della propria brutalità. Le guardie di Pechino e di Masanjia sono ugualmente malvagie e perverse nelle loro atrocità contro il Falun Gong.

La praticante Lang Dongyue è stata detenuta nella Divisione Dispaccio di Lavoro Forzato di Pechino nel 2007. La guardia Fu Weng ha istigato i tossicodipendenti Ma Qiang e Xue Mei per far versare acqua sul pavimento. Dopo che l’acqua è ghiacciata, hanno spogliato Lang Dongyue e l’hanno tenuta giù sul ghiaccio per gelarla. Lang Dongyue urlava: “La Falun Dafa è Buona! Verità-Compassione-Tolleranza sono Buoni!”. Le guardie le hanno coperto naso e occhi, le hanno aperto la bocca facendo leva con uno spazzolino per sottoporla ad alimentazione forzata. Dovuto all’alimentazione forzata, lo stomaco di Lang Dongyue è diventato talmente gonfio che non riusciva più a camminare ed era in uno stato di sofferenza estrema. In queste circostanze, le guardie hanno istigato i detenuti a forzare Lang Dongyue a indossare delle scarpe piccole e dolorose mentre la picchiavano e le tiravano calci. La trascinavano anche avanti e indietro, facendole vomitare il cibo che le avevano introdotto attraverso l’alimentazione forzata.

Per non permettere a Lang Dongyue di gridare “La Falun Dafa è Buona! Verità-Compassione-Tolleranza sono Buoni”, la guardia Zhang Dongmei e i tossicodipendenti Ma Qiang e Xue Mei hanno messo degli assorbenti igienici riempiti di sangue sporco nella sua bocca. Il sangue fluiva fuori dagli angoli della bocca. Hanno tirato la sua testa all’indietro così che il sangue scendesse giù per la gola. L’hanno anche spogliata e le hanno versato l’acqua fredda addosso. Quattro malfattori, inoltre, l’hanno tenuta giù e le hanno ficcato degli oggetti nella vagina.

È difficile dire quale dei mezzi di tortura sopra descritti sia il più malvagio. E le stesse cose continuano nelle carceri e nei campi di lavoro in tutta la Cina. I crimini del “superiore” regime comunista hanno causato questi orrori in tutto il Paese.

Fondamentalmente, il regime comunista è la radice di ciò che perseguita il Falun Gong. Le atrocità commesse dagli officiali di basso rango e la mente malvagia del PCC formano un corpo unico, sostenendosi a vicenda.

Speriamo che le persone del mondo possano vedere chiaramente il vero volto del regime comunista e che non vengano più ingannati dalle sue menzogne.

(*) GLOSSARIO

Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2009/10/3/111274.html

Versione cinese:http://minghui.ca/mh/articles/2009/9/20/208657.html

* * *

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.