Decine di praticanti donne, tutte vestite di bianco, stavano di fronte all'Ambasciata Cinese e tenevano le foto dei praticanti morti per la loro fede, mentre erano in custodia della polizia. Accanto a loro, i praticanti tenevano striscioni che invitavano a: «Porre fine alla persecuzione in Cina» e «Dissolvere il Partito Comunista Cinese», in inglese e cinese.

Tra i 130 gruppi partecipanti, quello del Falun Gong da San Diego era l'unico gruppo cinese. Da oltre 10 anni loro partecipano a questa parata.

Dopo aver capito la vera situazione, molti hanno firmato una petizione per esprimere il loro sostegno agli sforzi dei praticanti nel porre fine alla persecuzione, in particolare le atrocità del prelievo forzato di organi a scopo di lucro.

Gli ufficiali hanno interrogato il signor Shang per tre giorni e quattro notti. Nel tentativo di estorcere una confessione alla signora Cheng, è stata torturata anche lei: è stata appesa ad un cancello di metallo con le braccia tese, le sue mani sono diventate di color nero e ha perso conoscenza prima che la lasciassero scendere.

Gli spettatori lungo il percorso della parata applaudivano e acclamavano: «Falun Dafa!» e «Falun Gong!» per mostrare il loro sostegno.

Questo dipinto, "centinaia di milioni di barche sulla via di casa", trasmette le sensazioni di un praticante del Falun Gong e le osservazioni nella sua pratica, un viaggio verso casa, tornare al proprio vero sé.

Perché un medico che lavorava in Cina avrebbe dovuto fornire a un amico così tante informazioni inerenti ad attività altamente illegali e che comportano la violazione dei diritti umani? Secondo Yang Guang, la loro non era un'amicizia comune: nel 1968, durante la caotica Rivoluzione Culturale, i due vennero etichettati come facenti parte della stessa 'cricca controrivoluzionaria'. Trascorsero dieci anni e otto mesi insieme nella stessa prigione.

«La storia di Guo è una storia unica di coraggio e perseveranza», ha notato il capo dell’ufficio signor Schuler. L'articolo continua spiegando come Guo Jufeng, ingegnere in Cina, è stato costretto a fuggire dal suo paese natale, nel 2008, a causa della persecuzione del Partito Comunista Cinese nei confronti del Falun Gong.

Sorpresi nell’apprendere le torture e le brutalità che i praticanti subiscono in Cina, i partecipanti all'evento si sono disposti in fila per firmare le petizioni. Mentre firmava, un’anziana signora ha detto: «Io vengo da Israele e ho già conosciuto il Falun Gong a Tel Aviv. Noi vi sosteniamo».

Il Dipartimento di Polizia della Contea di Ningjin ha nascosto il fatto che il signor Li è stato picchiato a morte dagli ufficiali, e che il suo corpo è stato cremato forzatamente. La Filiale del partito del villaggio di Xiaozao ha anche fabbricato materiali per nascondere la verità.

Andrew Wilson, assessore di Parramatta, in una manifestazione pubblica ha parlato a sostegno degli oltre 170 milioni di cinesi che hanno lasciato il Partito Comunista

La peonia è un simbolo floreale tradiziona della Cina. È noto come "fiore di ricchezza e gloria" o "il re dei fiori". Viene simbolicamente utilizzato nell'arte cinese. Qui viene usato per simboleggiare i praticanti del Falun Gong.

Dieci praticanti cinesi e occidentali hanno condiviso le loro esperienze di guardarsi dentro, della promozione di Shen Yun e il cercare di mantenere un equilibrio tra famiglia, lavoro ed il chiarimento della verità.

Dopo aver firmato la petizione, un medico ha detto a un praticante che è immorale rimuovere gli organi di chiunque, per qualsiasi motivo e senza il consenso volontario della persona: «Tutti dovrebbero avere il diritto di decidere dei propri organi.

Il signor Chen, è stato portato alla Prigione di Jiamusi. Tre praticanti sono stati pestati a morte dalle guardie della prigione, in un arco di due settimane. Il signor Chen è stato sull’orlo di morire tre volte, come conseguenza dei duri pestaggi.