Coltivare con un bambino e collaborando con The Epoch Times

Condiviso alla Conferenza Europea della Fa di Roma 2010
 
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Saluti Maestro,
saluti amici praticanti

Ho iniziato a coltivare nel 2004. Durante gli ultimi 4 anni ho vissuto assieme a mio marito, anch'egli un praticante, nelle zone rurali del Devon e della Cornovaglia, così, la maggior parte della nostra coltivazione è stata portata avanti al di fuori di un grande gruppo di praticanti. Ciò ha causato delle sfide alla mia coltivazione, eppure credo che siano state le predisposizioni del Maestro per aiutarmi ad eliminare i miei attaccamenti. Oggi vorrei condividere con voi alcune delle mie esperienze di coltivazione durante questo periodo.

Prima della nascita di mio figlio, che adesso ha due anni, conducevo una vita relativamente confortevole. Vivevo temporaneamente assieme ai miei genitori, mentre cercavo di trovarmi un lavoro, così avevo davvero molto tempo per fare le cose per la Dafa. All'inizio ero molto diligente ed entusiasta e ho organizzato e preso parte a molte attività per chiarire la verità. Ho avviato una mia azienda e pochi mesi dopo ho scoperto che ero incinta. Avevo ancora molto tempo a disposizione, dato che non avevo molto lavoro, e mi rammarico di non aver utilizzato meglio il mio tempo prima della nascita di mio figlio.

Dopo l'arrivo del bambino, divenni chiaramente molto occupata nel prendermi cura di lui e divenni meno diligente nello studio della Fa e nella pratica degli esercizi. Tutte le volte che arrivava il momento di inviare pensieri retti, c'era qualcosa che interferiva e io non riuscivo a superare queste interferenze. Tre mesi più tardi iniziai di nuovo a lavorare, e avevo molto più lavoro di prima, così tutto il mio tempo era utilizzato per prendermi cura del bambino e per il lavoro. In quel periodo iniziai anche a collaborare con l'edizione inglese di The Epoch Times.

Quando il bambino aveva quasi compiuto un anno, comprammo una casa per conto nostro, il che significava che non avrei più avuto il sostegno giornaliero dei miei genitori per prendermi cura del bambino. Dopo il trasloco il tempo a disposizione era addirittura diminuito. Adesso devo adempiere ai doveri di moglie e madre, gestire la mia azienda e sono coinvolta maggiormente nel lavoro per Epoch Times. Trovare il tempo per studiare e fare gli esercizi è una sfida giornaliera.

Avevo sempre desiderato avere dei bambini, ma la realtà del ruolo di 'madre', non era qualcosa che mi piaceva. Perché? Perché è un lavoro duro e richiede altruismo. Improvvisamente riuscivo ad apprezzare la mia stessa madre molto di più. Osservando le donne con figli oramai cresciuti potevo vedere come la loro gentilezza e la loro disponibilità ad aiutare splendessero, dopo anni trascorsi al servizio dei loro figli. Sono solo all'inizio del mio processo di essere una madre e l'attaccamento a 'me stessa' è ancora forte. Senza la presenza di mio figlio avrei potuto continuare a condurre una vita facile, senza migliorare il mio carattere.

Invece di apprezzare questa opportunità per coltivare, iniziai a essere piena di risentimenti, poiché non avevo tempo per me stessa e dovevo lavorare fino a tardi ogni notte. Dovevo organizzare la mia vita attorno al bambino, mangiando quando lui voleva mangiare, fare le cose che lui voleva fare. Molte mamme che ho conosciuto portano i loro figli all'asilo nido, così possono riposarsi – avrei potuto fare lo stesso, ma per qualche ragione ho fortemente evitato di fare ciò. Credo che tradizionalmente sia il dovere di una madre di far crescere il proprio bambino e, dato che lavoravo da casa, non avevo giustificazioni nel lasciarlo nelle mani di qualcun altro. Probabilmente adesso tutte le madri presenti staranno pensando 'oh, smettila di lamentarti e andiamo avanti!' in effetti mi sono illuminata su come gestire la cosa e ogni volta che inizio a sentirmi dispiaciuta per me stessa, ricordo le parole del Maestro:

“Una persona benevola ha sempre un cuore compassionevole. Senza malcontento ed odio, prende con gioia le avversità.” da 'Livelli' (Elementi Essenziali per ulteriori Avanzamenti I)

Mio figlio mi ha anche insegnato che devo mordermi la lingua e pensare, prima di parlare, dato che devo dargli il buon esempio. Mi sta insegnando a essere paziente e cosa significhi la vera compassione. Se mi arrabbio, anche solo nel mio cuore, il suo comportamento peggiora. Recentemente, all'ora di andare a dormire, era stanco e irascibile e si faceva male da solo, ma non mi lasciava confortarlo, proprio perché anch'io ero stanca e irascibile. Quando ho cambiato il mio cuore in uno di vera compassione e ho smesso di pensare a me stessa e di quanto difficile fosse avere a che fare con lui, il suo comportamento è cambiato istantaneamente, ed è diventato calmo, lasciandomi portarlo a letto. Spero di riuscire a ricordarmi di mantenere quella quiete nel mio cuore in ogni momento. Ho realizzato che solo lasciando andare il proprio sé si può essere in grado di prendersi cura di un bambino, così come un praticante dovrebbe fare per tutti gli esseri senzienti.

Vorrei anche condividere un po' riguardo al mio lavoro per The Epoch Times. Ho iniziato a scrivere per il giornale nel 2005 e ho avuto molti conflitti con il mio editore in quel periodo, a causa del mio ego e del voler convalidare me stessa. Quando ho iniziato a scrivere per The Epoch Times pensavo di essere molto dotata per scrivere sulle materie scientifiche, in quanto avevo molte conoscenze e volevo scrivere articoli con tono intellettuale. Tutto quello che inviavo veniva tagliato e cambiato profondamente. Ero piuttosto infastidita perché pensavo che il mio lavoro fosse buono ed aveva standard elevati. In effetti sbagliavo sotto vari punti di vista. Prima cosa, da un punto di vista umano, The Epoch Times ha un pubblico molto ampio, perciò gli articoli devono essere semplici e chiari. Secondo, stavo cercando di convalidare me stessa piuttosto che armonizzarmi con gli altri praticanti che lavoravano al giornale: quello che pensavo era grandioso, ma non era ciò che veniva richiesto. Terzo, stavo cercando di mettere in mostra le mie conoscenze umane. Quarto, non stavo pensando alle necessità degli altri: i praticanti che dovevano lavorare sul mio articolo e i lettori che lo avrebbero letto. C'era egoismo in azione. Quinto, ero attaccata alla mia reputazione. Non volevo che il mio nome apparisse su qualcosa che era scritto male (dalla mia prospettiva). Dato che ero una ricercatrice scientifica, cosa sarebbe successo se qualcuno che conoscevo lo avesse letto! Dopo essermi illuminata a tutti questi aspetti, iniziai a scrivere gli articoli al meglio che potevo, seguendo le linee guide di The Epoch Times e del giornalismo in generale, pensando attentamente a ciò che avrebbe potuto rendere facile il lavoro dei redattori e se i lettori avrebbero potuto comprendere l'articolo. Immediatamente l'ambiente è iniziato a cambiare: gli articoli non venivano più tagliati e cambiati così tanto e il mio risentimento verso l'editore iniziò a sciogliersi, così da riuscire a formare una collaborazione molto costruttiva assieme. Mi sentivo un gran senso di pace, pensando che avevo aiutato il giornale e non lo stavo intralciando.

Da questa esperienza ho appreso la preziosa lezione che per cambiare l'ambiente è necessario coltivare sé stessi.

Sono contenta di essere stata in grado di coltivare attraverso queste cose, poiché ora sono io stessa un editore. Non ho mai ricercato uno dei ruoli che ho svolto nel giornale, mi sono stati offerti quando ero mentalmente preparata e avevo lasciato andare gli attaccamenti relativi al volere un certo tipo di lavoro, sono queste le predisposizioni del Maestro. Ad esempio, per un po’ di tempo, stavo lavorando come editore per il giornale e pensavo di stare svolgendo un buon lavoro, dato che c'erano tanti errori che non venivano corretti ogni settimana nelle altre sezioni. Una volta lasciato andare il mio ego, la mia mentalità del volermi mettere in mostra, il disturbo che mi causava la vista degli errori degli altri, sono riuscita a rispettare il lavoro degli altri, ho ricevuto una telefonata che mi offriva il posto di editore per la versione inglese di The Epoch Times. La stessa cosa è successa con il lavoro di editore della sezione scienza, nel momento in cui ero pronta, mi è stato offerto il lavoro.

Adesso, nel mio ruolo di editore, spesso vedo molti errori negli articoli e inizio a provare un gran fastidio nei confronti degli altri, pensando che potrebbero impegnarsi di più per fare un buon lavoro! Questo è un comportamento sbagliato, non compassionevole e, di nuovo, il mio ego e i sentimenti di voler convalidare me stessa emergono. Alla fine ho compreso che non ha senso lamentarsi nei confronti di mio marito o di altri membri di Epoch Times, di certo non ha senso cercare di ottenere certi ringraziamenti o far vedere quanto sono brava – così ho iniziato a correggere tutti gli errori che trovavo in me, svolgendo il mio lavoro nel migliore dei modi, per il bene del giornale e dei lettori. Dopo tutto questo non è un giornale ordinario, e se i nostri pensieri sono buoni e puri mentre ci lavoriamo, avrà sicuramente un buon effetto.

Non molto tempo dopo che avevo realizzato ciò, il Maestro ha parlato alla conferenza di Washington DC. Ero sbalordita che, nel suo insegnamento, vi era incluso questo argomento, i seguenti passaggi sono da “Siate più diligenti”:

“In effetti, come discepoli della Dafa, se in tali casi i vostri pensieri sono retti, e ciò a cui state pensando è la coltivazione, la vostra responsabilità e come fare bene le cose, allora voi dovreste in silenzio completare la parte che ritenete che non sia perfetta; questo è in effetti ciò che i discepoli della Dafa devono fare. Se tutti i discepoli della Dafa agissero così, ogni cosa verrà sicuramente fatta molto bene.”

“...quando riuscite a rimediare in silenzio alle insufficienze che avete notato, quando fate bene in silenzio ciò che dovete fare e fate bene in silenzio la parte imperfetta di quella faccenda, tutte le divinità vi ammirano tremendamente, esclamando che questa persona è veramente straordinaria”

Penso che devo ancora fare molto per migliorare, specialmente nel fare bene le tre cose, ringrazio il Maestro e tutti i praticanti del Regno Unito per continuare a starmi dietro, nonostante i miei numerosi errori. Spero di riuscire a fare buon uso del mio tempo in futuro, così da adempiere ai miei voti.

Grazie

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