Persecuzione nella prigione femminile provinciale di Anhui

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I media del Partito comunista cinese (PCC) hanno descritto il carcere femminile provinciale di Anhui come segue, "Dentro l’alto muro bianco, diversi edifici grigi sono efficacemente ordinati. Fiori finemente coltivati e alberi punteggiano il prato verde. All'interno degli edifici, deliziosi ornamenti, letti ordinati... Questa è la prigione femminile provinciale di Anhui, l’unico carcere femminile nella periferia di Suzhou nel nord della provincia di Anhui." Questa descrizione rende il carcere simile ad un resort, ma cosa accade realmente dentro?

Ci sono circa tredici brigate (aree del carcere) nella prigione. Ogni brigata contiene diverse centinaia di persone. Il numero totale delle detenute è di circa quattro-cinque mila. Ogni brigata ha sottodivisioni. In ogni cella, ci sono da dodici a quattordici detenute. Ogni guardia si occupa di tre celle. In ogni brigata, c'è una leader, due vice-leader e le guardie. C’è una brigata con le detenute anziane e disabili, dove il lavoro forzato è svolto principalmente nelle celle. Le altre brigate sono brigate produttive. Le detenute vanno nel luogo di lavoro per svolgere i lavori forzati ed anche per consumare i pasti.

Condizioni di vita misere e lavori forzati

Il cibo fornito è a malapena sufficiente e, talvolta, il riso non è completamente cotto. Nel 2007, molte detenute morirono mentre erano sotto custodia. Le autorità della prigione hanno quindi consentito alle detenute di eseguire esami fisici negli ospedali. La maggior parte dei risultati degli esami mostrarono che soffrivano di malnutrizione. Una morì improvvisamente per malattia, ed il motivo della sua morte non è stato reso noto. I membri della sua famiglia minacciarono di citare in giudizio il carcere, e le autorità carcerarie, innervosendosi, iniziarono a dare un uovo ad ogni detenuta con il pasto del mattino nel 2008.

Quasi tutte le detenute devono svolgere il lavoro forzato. Nelle brigate di produzione, si alzano alle 4:30 ed in genere finiscono il lavoro intorno a mezzanotte. Ogni giorno lavorano più di sedici ore. Assumono tre pasti nei laboratori, con mezz'ora per ogni pasto. Dormono meno di sei ore al giorno. Svengono spesso a causa della fatica. Quando i funzionari vanno ad ispezionare la prigione attorno al 1º maggio, il 1º ottobre ed a capodanno, finiscono di lavorare alle 18.00. Nella brigata, con gli anziani e le disabili, si alzano alle 5 o alle 6 e terminano alle 22.00.

Ai detenuti è ordinato eseguire incarichi come fare indumenti a mano. Fanno tutto il lavoro che il carcere può ottenere. Il lavoro così prolungato e duro esaurisce fisicamente le detenute, ed è una violazione della legge che regolamenta le carceri.

Il maltrattamento ai praticanti del Falun Gong è il più brutale

Il carcere è un luogo duro per i detenuti regolari, ma è anche peggio per i praticanti del Falun Gong. Una volta, la prigione aveva imprigionato oltre un centinaio di praticanti del Falun Gong. Dal 2008, da quaranta a cinquanta praticanti sono rinchiusi lì. La brigata per le anziane e le disabili ha più di dieci praticanti del Falun Gong, e le altre brigate hanno circa quattro o cinque praticanti ciascuna. Ci sono detenute che controllano i praticanti per tutto il tempo, e sono rinchiuse separatamente. La politica della prigione per quanto riguarda i praticanti del Falun Gong è che i reclami e le domande di cauzione non sono consentiti, eccetto per i casi estremi. Per esempio, Wang Chuming, una praticante di circa sessant’anni di Wuhu, aveva sofferto di vari tipi di cancro, tra cui il cancro al fegato ed uno ai seni che erano stati rimossi. Si rimise in salute dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong. Dopo esser stata arrestata e perseguitata, tuttavia, ha contratto nuovamente diverse malattie. Era incapace di fare qualsiasi lavoro. La bocca ed il naso sanguinavano molto. È stata rilasciata su cauzione per emergenza.

Le autorità carcerarie perseguitano anche i praticanti mentalmente e cercano di trasformarli [rinunciare forzatamente al Falun Gong]. Questo è realizzato nell’Ottava Brigata, un settore strettamente controllato. Nei primi sei mesi del loro periodo di reclusione, i praticanti svolgono il lavoro forzato. Questo è il "periodo di indagine". Dopo di che, il carcere tenta di trasformare a forza le praticanti. Dal 2007, la prigione cerca di trasformare le praticanti non appena entrano in carcere. Quando ha inizio il periodo di trasformazione, tre o quattro detenute ed una praticante formano un cosiddetto "gruppo di sorveglianza". I praticanti sono sotto stretta sorveglianza da parte delle detenute. Stanno insieme in una cella isolata. Le praticanti sono private del sonno e costrette a guardare DVD e leggere libri che calunniano il Falun Gong. Ex-praticanti che si sono rivoltate contro il Falun Gong parlano con le praticanti. Se le praticanti del Falun Gong non rispondono ai tentativi di trasformazione, le detenute le riempiono di pugni e calci, e le guardie le colpiscono coi bastoni elettrici. Se le praticanti gridano "il Falun Gong è buono", le detenute mettono calzini sporchi e asciugamani nella loro bocca. Se le praticanti non cedono, saranno trasferite in un posto sotto la giurisdizione del Dipartimento Educativo del carcere. Le praticanti lì sono perseguitate ancor più severamente.

Zhang Heping di Hefei è sulla quarantina, e possedeva una piccola azienda di fotografia. È stata condannata ad otto anni di prigione dopo l’arresto del 2002. Suo marito è stato condannato ai lavori forzati. Una volta, quattro o cinque guardie l’hanno colpita con bastoni elettrici fino a che i manganelli si scaricarono. È stata brutalmente picchiata da tossicodipendenti e da detenute che avevano commesso furti.

Zhang Yushu di Hefei fu presa a calci dai detenuti appena addormentata, e fu duramente pestata.
Fan Wenfang di Fuyang prima fu condannata a due anni di lavori forzati. Poco dopo esser stata rilasciata, fu nuovamente arrestata e condannata a sette anni di carcere. Al fine di protestare contro la persecuzione, continuò con gli scioperi della fame per tre anni. La alimentavano forzatamente e durante ciò le ruppero i denti. Divenne emaciata e per un periodo soffrì di problemi mentali.

Wu Yunrui, ex vicesindaco della città di Haozhou, è stata condannata a quattro anni di carcere per appellarsi a favore del Falun Gong a Pechino. Il Capo del Dipartimento Kong dell'Ufficio della prigione guidò le guardie della prigione nel pestarla fino a quando perse conoscenza. Subì lesioni alla testa e come conseguenza aveva problemi mentali. Fu nuovamente arrestata nove mesi dopo il suo rilascio e ancora una volta condannata a quattro anni. Ha sofferto molto, ed ha abbandonato il Falun Gong sotto costrizione.

Sul sito dell’Ufficio amministrativo della prigione sotto il Ministero della giustizia, c'è un elenco di clausole che vietano la tortura ed hanno regolamenti dettagliati sui diritti dell'uomo. Chiamano inoltre le carceri "Finestra di civiltà e di unità di lavoro avanzato". La descrizione odierna racconta una storia ben diversa.

Prigione femminile provinciale di Anhui
Indirizzo: Via Xiguan
CAP: 234000
Telefono: 86-556-3021020
email: [email protected]
Liu Xiangling, vicedirettore
Numero di telefono della terza brigata: 86-551-2838377

Versione cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2010/1/5/215719.html

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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a52018-article.html

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