I crimini del PCC dietro i fiori di plastica e gli ombrelli Made in Cina

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(Clearwisdom.net) La sera del 2 ottobre 2010, si è tenuta a Toronto Scotiabank Nuit Blanche, una festa gratuita notturna di arte contemporanea. È iniziata al tramonto e terminata all'alba del giorno successivo. I praticanti del Falun Gong hanno partecipato a questo evento ed esposto oltre 70 prodotti che sono pertinenti con la persecuzione del Falun Gong perpetrata dal Partito Comunista Cinese (PCC). Per esporre i crimini del PCC, sono stati mostrati diversi prodotti, che si vedono nei negozi del Nord America, come ombrelli e fiori di plastica made in Cina.

Ombrello marchiato Heaven

Il praticante del Falun Gong Huang Zhijiao della Cina mette in mostra un ombrello del marchio Heaven che è stato fatto mei campi di lavoro forzato

Il praticante cinese del Falun Gong Huang Zhijiao esibisce un ombrello della marca Heaven, fabbricato nei campi di lavoro forzato. Di seguito è riportato il suo racconto:

Oggi posso esser qui ad esprimere liberamente i miei pensieri. Ma l'anno scorso, di questi tempi, ero in Cina senza libertà di parola. Là sono stato arrestato quattro volte ed incarcerato tre perchè pratico il Falun Gong. Le ultime due volte sono stato imprigionato nel penitenziario Laodongyue, Hangzhou, Provincia di Zhejiang. Ero costretto a fare il lavoro forzato ed ho subito torture dalle guardie carcerarie e dai detenuti istigati dalle stesse guardie.

Dopo l’ultimo arresto, protestai con uno sciopero della fame. Le guardie mi ammanettarono le mani dietro la schiena; le manette mi tagliarono i polsi e mi fecero gonfiare le mani e le braccia per diversi giorni. Mi ammanettarono anche in un corridoio, bloccandomi in una posizione rivolta al muro, a terra, in ginocchio, con le braccia ammanettate, tirate verso l'alto con forza, e le gambe legate assieme. Rimasi legato in questa posizione dolorosa per mezza giornata. Dopo mi sentivo debole e non riuscivo a camminare. Finita la tortura fui trascinato in una cella.

Sono stato costretto a lavorare da schiavo per fare ombrelli nel centro di detenzione. L'ombrello è in grado di resistere ai raggi UV ed i materiali utilizzati contengono sostanze chimiche tossiche. Quando li facevamo, le nostre mani non erano protette, ed erano ferite a causa della lunga esposizione. La pelle delle mani divenne così sottile a causa del lavoro che faceva male quando veniva toccata. Sentivo molto prurito quando entravo in contatto con la tela tossica utilizzata per gli ombrelli.

In Cina, carceri e centri di detenzione usano il lavoro gratuito per trarne profitto; le aziende riducono i costi dei prodotti contrattando coi penitenziari; le guardie carcerarie sono ricompensate coi bonus; ed i capi dei detenuti vengono premiati con la riduzione delle loro pene. Queste persone lavorano insieme per sfruttare i detenuti nelle prigioni e nei centri di detenzione. Generalmente facevo più di 50 ombrelli al giorno, se lavoravo per 15 ore senza interruzione. In media, dovevo fare un ombrello ogni 18 minuti. Quando venni arrestato la prima volta, le guardie mi confiscarono gli occhiali intenzionalmente, anche se sapevano che ero miope. Ero costretto ad usare gli aghi per lavorare. Non potevo vedere abbastanza sufficientemente per soddisfare i requisiti di qualità. Il capo dei detenuti mi picchiava spesso con qualsiasi cosa a portata di mano, come aghi, forbici e così via.

In Cina, nel quadro della politica del PCC di "eliminare i loro corpi" e "picchiarli a morte è contato come suicidio", i praticanti del Falun Gong subiscono delle torture disumane. Molti sono morti per la raccolta d’organi da vivi del PCC. Qui, chiedo al PCC di smettere di perseguitare il Falun Gong e rilasciare immediatamente tutti i praticanti del Falun Gong imprigionati. Invito tutte le persone di buon cuore a lavorare insieme per fermare questa persecuzione senza precedenti.

Fiori di plastica made in Cina

Fiori di plastica made in Cina

La praticante del Falun Gong Jane, che è emigrata in Canada, originaria di Guangzhou, Cina, ha esposto i fiori di plastica con l'etichetta "made in China".

Ha spiegato, "Un fascio di fiori di plastica con l'etichetta made in Cina costa in Canada da $ 1,99 a $ 9,99. Nessuno sa come questi fiori di plastica siano stati fatti in Cina. Non sapevo dei fatti fino a dopo il luglio 1999 quando fui imprigionata nei centri di detenzione e nei campi di lavoro forzato perché praticavo il Falun Gong. Ero costretta a fare i fiori di plastica. Da allora, i fiori di plastica made in Cina non hanno alcuna bellezza o significato interiore, ma sono un simbolo dei crimini del PCC.

Nel centro di detenzione, eravamo costrette a lavorare dalle 6 di mattina fino alle 11 di sera, tutti i giorni. Non avevamo libertà, ma eravamo sedute sul pavimento di cemento bagnato a lavorare su cumuli di materiali per fare i fiori di plastica. La debole luce sul soffitto rimaneva accesa per 24 ore al giorno. Strofinavamo le foglie, gli steli ed i petali per assemblare rapidamente i fiori.

Un giorno, il capo del centro di detenzione di cognome Zhu si avvicinò e ci maledisse. Quando gli facemmo notare che quello che diceva non era reale, prese a calci la gola di una praticante accanto a me. Non riuscì più a parlare. Dissi ad alta voce: "Non picchiarla". Mi rispose: "Tu stai parlando a sproposito. Ti lascerò una punizione esemplare". Ordinò ad alcuni aiutanti maschi del carcere di portare una serie di catene di più di quarantacinque chili incatenandomi il piede a quello di un’altra praticante. Avremmo dovuto muoverci camminando insieme. Il giorno dopo, una guardia carceraria m’interrogò. L’altra praticante dovette venire con me. Impiegammo 20 minuti per percorrere il corridoio di soli dieci metri. Vedendoci muovere con difficoltà, la guardia aveva un ghigno beffardo sul volto. Sono passati undici anni, ma questa scena è ancora vivida nella mia memoria.

Spero che tutti i praticanti del Falun Gong in Cina siano rilasciati il più presto possibile, e che le persone di buon cuore in giro per il mondo aiutino a fermare la persecuzione.

Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2010/10/9/120529.html
Versione cinese: http://www.minghui.org/mh/articles/2010/10/7/230669.html

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