Giovedì 21 ottobre 2010, l’Ispettore Speciale sulla Libertà di Religione o di Fede, il Prof. Heiner Bielefeldt ha portato ancora una volta all’attenzione del mondo la persecuzione della Cina contro il Falun Gong. Durante la 65° Assemblea Generale dell’ONU, tenutasi a New York, ha denunciato in modo particolare la stigmatizzazione del Falun Gong e di alcune altre “piccole comunità” come “sette”.
L’Ispettore Speciale Bielefeldt ha detto, “Le piccole comunità, come i Testimoni di Geova, i Baha’is, gli Ahmadis, i Falun Gong e altri a volte sono stigmatizzati come ‘sette’ e spesso sono vittima di pregiudizi sociali che possono degenerare in teorie cospiratorie”.
Questo è il primo rapporto del Prof. Bielefeldt all’Assemblea Generale dell’ONU da quando ha assunto l’incarico di Ispettore Speciale nell’agosto 2010. Questo incarico era in precedenza ricoperto dalla Signora Asma Jahangir. Nella sua presentazione di 15 minuti ai 192 stati membri, ha criticato il governo cinese per la sua sistematica persecuzione e l’atteggiamento di “intolleranza” verso diversi gruppi di fede, incluso il Falun Gong.
È stato riferito che il suo discorso ha “irritato” la delegazione cinese. Il delegato ha risposto con l’abituale tono aggressivo e ha ribadito la posizione del partito comunista per il quale la ‘risposta corretta’ è sradicare il Falun Gong.
I media internazionali hanno ancora una volta descritto la Cina come “irritata”. Questa reazione è in accordo con resoconti simili del passato. Ad esempio, dopo che il Comitato dell’ONU Contro la Tortura pubblicò il rapporto sulla tortura in Cina il 21 novembre 2008, i resoconti giornalistici, inclusi quelli del New York Times, della BBC, di VOA e RFI, unanimemente descrissero il governo cinese come “irritato”. In questo modo, è stata rivelata completamente alla comunità internazionale la natura aspra ed aggressiva del Partito Comunista.
I rapporti degli Ispettori Speciali dell’ONU sono tra i documenti più autorevoli riguardo alla situazione dei diritti umani nei paesi interessati. I rapporti annuali si basano su indagini di casi specifici compiute nel corso degli anni e sulle risposte dei governi interessati. Spesso generano un acceso dibattito durante le sessioni dell’ONU che si occupano di diritti umani.
Le conclusioni del Prof. Bielefeldt potrebbero anche essere basate in larga parte sulle indagini precedenti riguardanti le accuse del Falun Gong, dal momento che la Cina stessa ha spesso ammesso di imprigionare i suoi cittadini perchè praticano il Falun Gong e di considerarlo un crimine che minaccia la stabilità della nazione.
La Signora Jahangir, ex Ispettore Speciale sulla Libertà di Religione o Credo, espresse le sue preoccupazioni riguardo la persecuzione del Falun Gong a partire dal 2001. Chiese al governo cinese di rispettare il diritto internazionale e le convenzioni delle Nazioni Unite.
Il rapporto 2010 della Signora Jahangir affermava, “Se le circostanze delle morti possono essere differenti, tutte le vittime erano praticanti del Falun Gong e sono tutti morti sotto la supervisione di ufficiali di polizia giudiziaria o subito dopo il loro rilascio."
L’ex Ispettore Speciale ha anche notato che Rosalyn Higgins, membro del Comitato per i Diritti Umani “si è opposta risolutamente all’idea che gli Stati possano essere completamente liberi di decidere ciò che è o ciò che non è una fede religiosa genuina. I contenuti di una religione dovrebbero essere definiti dai suoi stessi fedeli.”
Il professore tedesco di diritto e diritti umani, l’Ispettore Speciale Bielefeldt, ha condotto estesi studi sulle religioni ed è stato per molti anni direttore dell’Istituto Tedesco per i Diritti Umani. Il suo debutto all’Assemblea Generale ha fatto sapere al mondo che ha già iniziato il suo lavoro di monitoraggio dei paesi come la Cina.
Per firmare la petizione online:
Fonte: http://www.falunhr.org/index.php?option=content&task=category&id=310§ionid=63&Itemid=0
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