Shandong: Come ho sofferto per la brutale tortura nella città di Zhaoyuan

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Nome: Zhang Zhikui
Sesso: Maschile
Età: 55 anni
Indirizzo: Villaggio di Dazhuangjia, comune di Xinzhuang, città di Zhaoyuan, Provincia di Shandong
Impiego: Sconosciuto
Data di arresto: 1 Ottobre 2001
Posto di detenzione più recente: Campo di Lavoro Forzato di Chaoyanggou a Changchun
Città: Changchun
Provincia: Jilin
Persecuzione subita: detenzione, pestaggi brutali, isolamento, proibizione dell’utilizzo dei servizi igienici, scosse elettriche.

Prima di praticare il Falun Gong avevo molte malattie, tra cui l'epatite, il diabete, problemi cardiaci e tumori di piccole dimensioni sulle palpebre e sulla testa. Avevo la pressione alta ed ero molto debole. Proprio quando la mia salute ha raggiunto una condizione critica, ho avuto la fortuna di assistere alle conferenze del Maestro Li Hongzhi, il fondatore del Falun Gong, nella città di Harbin. Da allora la mia vita è cambiata drasticamente e tutte le mie malattie sono scomparse. Ho veramente capito quanto grande sia il nostro Maestro, ho compreso il significato della vita, e perché abbiamo bisogno di essere persone buone e di coltivare bene.

Molte persone hanno assistito ai miracolosi cambiamenti in me, ed entro la fine del 1994, tutti i membri della mia famiglia, insieme a molte persone della mia zona, iniziarono a praticare.

Fare appello per il Falun Gong

Quando il Partito Comunista Cinese (PCC) iniziò la persecuzione del Falun Gong il 20 Luglio 1999, andai all’Ufficio Provinciale del Governo di Jilin per fare appello. Fui arrestato e mi fu permesso di tornare a casa il 22 Luglio.

Il giorno dopo mi recai a Pechino per fare appello, e vi rimasi per oltre un mese. Fui arrestato dalla polizia, quando mi videro parlare con la gente del Falun Gong, e fui portato all'ufficio di pubblica sicurezza di Changchun a Pechino. Quindi io, e più di dieci altri praticanti, fummo portati alla Stazione di Polizia di Erdaohezi del Distretto di Changchun. Il capo della sezione per la sicurezza politica strappò i miei vestiti e mi lasciò lì solo in mutande. Calpestò poi i miei piedi con le scarpe in cuoio e mi schiacciò le dita dei piedi con i talloni, mentre lo faceva mi guardava dritto negli occhi. Poi mi colpì alla testa con una cintura, e in seguito colpì gli altri praticanti con essa. Fui poi trasferito al Centro di Detenzione di Tiebei, dove fui portato in bagno, nuovamente spogliato, preso a calci e picchiato duramente. Fui spinto contro il muro, le mie braccia e le mie gambe sanguinavano. Questa tortura durò un mese, poi mi rilasciarono.

Alla fine di ottobre del 1999, andai alla Corte Suprema di Pechino per fare appello. Il personale del posto chiamò la polizia, mi portarono presso l'Ufficio Zhaoyuan della città di Pechino. Lungo la strada mi picchiarono e mi insultarono. Una volta arrivati ​​in ufficio, gli ufficiali mi frustarono con delle cinghie e mi colpirono alle gambe con dei bastoni di legno. Stavano per versarmi addosso dell’acqua bollente, quando sopraggiunse una situazione di emergenza a cui dovettero partecipare, così non lo fecero. Fui portato presso il Centro di Detenzione di Zhaoyuan il giorno successivo, dove un agente mi fece delle domande e prese appunti. Egli disse: "Non sai che il Falun Gong è stato etichettato, dal Partito Comunista Cinese, come un culto malvagio?" Risposi: "Il Partito comunista è tra tutti il più grande culto malvagio." Furono scioccati dalle mie parole e non seppero cosa dire. Dopo un po' l'agente disse: "Potresti essere condannato alla pena di morte, o al carcere a vita per aver detto questo. Non lo sapevi?" Dal momento che l’agente mi faceva delle domande, semplicemente gli raccontai i fatti sul Falun Gong. Si guardarono l'un l'altro e non scrissero niente. Quando rifiutai di collaborare con loro, misero la mia testa attraverso un piccolo foro nella porta, stettero su di esso e mi diedero un pugno in faccia. Nei giorni successivi, insistetti nel fare gli esercizi e nel chiarire i fatti della persecuzione ai detenuti che si trovavano lì. Molti detenuti poi si unirono a me nel fare gli esercizi.

La polizia poi portò me e le mie due sorelle al Dipartimento di Polizia di Xinzhang. Fummo separati e messi in piccole stanze buie sotto le scale. Le camere erano così piccole da non riuscire a raddrizzare la schiena. Una volta che la porta era chiusa dentro era completamente buio, e ci era permesso di usare il bagno una volta durante la notte. Mi chiusero in questa stanza ogni volta per una decina di giorni, poi mi mandarono al Centro di Detenzione di Zhaoyuan per un mese. Ciò fu ripetuto per sei volte prima che fossi rilasciato.

Torturato e quasi ucciso

Il 1° ottobre 2001, andai in piazza Wenhua nella città di Changchun per esporre uno striscione che esponeva la persecuzione. Fui arrestato e ammanettato, mi coprirono gli occhi e mi spinsero a forza in una macchina della polizia.

Fui sequiestrato per circa due ore, prima di essere trascinato fuori dalla macchina e spinto in un edificio. Quando arrivai in una stanza, mi scoprirono gli occhi. Il posto era molto buio e spaventoso. Nella stanza, c’era una panca della tigre (*), ed intuii che eravamo in montagna.

Il Capo sezione di polizia Liang ed altri mi spogliarono dei vestiti e mi tagliarono i pantaloni aprendoli, con un paio di forbici. Mi spinsero sulla panca della tigre e mi legarono le mani su entrambi i lati, ad una barra che si trovava dietro di me. Mi misero una barra di metallo sul petto, una sulle cosce e una sugli stinchi. I lati di ogni barra furono fissati alla panca. Mi bloccarono i piedi con dei cerchi in metallo, che furono fissati e legati alla panca.

Liang mi gridò: "Oggi, ti lascerò morire qui. Ti ammazzerò e scaverò un buco nel terreno per seppellirti. Nessuno lo saprà e nessuno ti troverà." Poi aggiunse: "Ma senza fretta. Un medico verrà a trovarti e si prenderà cura di te. Fa parte della Scuola Medica di Changchun." Poi lasciò la stanza. Pochi istanti dopo, tornò con un uomo alto che sembrava avere 30 anni. Liang disse: "Lui si è appena laureato in medicina. Si prenderà cura di te." Poi se ne andò. L'uomo alto mi chiese di quali malattie soffrissi prima. Iniziai a parlargli del Falun Gong e di come la mie malattie erano scomparse attraverso la pratica di coltivazione. Improvvisamente gridando mi disse di stare zitto. Poi se ne andò.

Subito dopo tre agenti entrarono nella stanza con dei bastoni elettrici. Due di loro afferrarono le mie braccia, le legarono dietro la schiena, e le spinsero sopra la mia testa. Sentii le mie ossa fare crac ancora e ancora come se si fossero rotte. Il dolore fu insopportabile dal momento che spinsero le mie braccia avanti e indietro più volte, e persi conoscenza.

Mentre ero ancora legato alla panca della tigre, mi misero in testa un secchio di metallo. Gli agenti poi colpirono il secchio con delle barre di metallo. Sentii che la mia testa stava per esplodere per il rumore e per le vibrazioni. Dopo aver continuato così per un lungo periodo di tempo, mi sistemarono in bocca una bottiglia di liquore e usarono un bastone elettrico ad alta tensione su tutto il mio corpo ed in continuazione. Mi bruciarono anche la pelle con dei mozziconi di sigaretta. Quando persi conoscenza, mi versarono addosso dell’acqua fredda, poi mi misero una candela accesa sulla schiena, così che la fiamma mi bruciò la pelle. Quando la candela si spense, la cera mi colò addosso.. La mia carne era gravemente ustionata, iniziarono allora a scioccare elettricamente il mio pene, poi lo colpirono con delle barre di metallo. Svenni di nuovo.

La mia faccia era così gonfia per le torture che era notevolmente più grande del normale e tutto il mio corpo era coperto di sangue. Quando ripresi conoscenza, mi liberarono dalla panca della tigre e mi portarono fuori, dove la temperatura era di parecchi gradi sotto lo zero. Mi versarono addosso numerosi secchi di acqua fredda e mi lasciarono lì. Circa mezz'ora dopo, vennero per controllare se ero ancora vivo.

All'alba della mattina successiva, mi spinsero con la forza in una macchina della polizia e mi riportarono dalla polizia municipale. Lì c’erano molte piccole stanze, ed in ognuna di essa vi era un praticante legato ad una panca della tigre. Controllarono ogni stanza per vedere se c’erano praticanti che conoscevo. Molti di loro erano svenuti, e tutti erano nudi dalla cintola in giù, con solo un pezzo di stoffa che li copriva. Dopo essere andati in molte delle stanze, dissi agli agenti che non conoscevo nessuno di loro.

Detenuto in un campo di lavoro forzato

Mi portarono al Centro di Detenzione di Tiebei, dove ordinarono ai detenuti di torturarmi. Smisero di torturarmi solo quando iniziai lo sciopero della fame. Mi tennero nel centro di detenzione per 40 giorni, prima di essere trasferito al Campo di Lavoro Forzato del Distretto di Chaoyang. C’erano almeno 700-800 praticanti del Falun Gong detenuti lì in quel periodo.

Feci uno sciopero della fame insieme ad altri praticanti del campo. Il capo delle guardie guidò un certo numero di detenuti per picchiarci brutalmente. Ci portarono poi alla prima sezione, un luogo noto per la persecuzione dei praticanti. Un praticante che aveva più di 60 anni, rifiutò di indossare l'uniforme carceraria. Fu picchiato così tanto da essere in condizioni critiche. Siccome ero già gravemente ferito, non mi picchiarono. Ma una volta che ebbi recuperato un po’, iniziarono nuovamente a torturarmi. Il detenuto Xu Hui abusò spesso dei praticanti.

Ci costrinsero ad alzarci alle 4 del mattino, tenere i vestiti davanti a noi e tranquillamente passeggiare nel corridoio, indossare i vestiti e rannicchiarci. Ogni praticanti era sorvegliato da alcuni detenuti, e non ci fu permesso di parlare l’uno con l’altro. Se avessimo detto una sola frase, saremmo stati brutalmente picchiati. Ci obbligarono a sederci per un massimo di 16 ore al giorno, guardando il soffitto, con i nostri corpi completamente dritti. Xu Hui e molti altri detenuti indossarono delle scarpe dalla suola dura e spesso con esse, ci presero a calci. Se un praticante si fosse mosso un po', lo avrebbero costretto a stare in piedi, appoggiando il corpo a 90 gradi con la testa contro il muro. Se il praticante si fosse ancora mosso, sarebbe stato duramente picchiato.

Di notte, alcuni praticanti avevano troppa paura di dormire perché se avessero fatto il più piccolo rumore, sarebbero stati picchiati. I detenuti usavano le scarpe rigide solo per colpire le teste dei praticanti. Una volta tossii tanto e mi picchiarono per tutta la notte. I praticanti non erano autorizzati ad usare il bagno, e spesso finivano col dover fare i bisogni nei loro pantaloni. Quando i detenuti trovarono il signor Sui Songtao in possesso di alcune copie degli articoli del Falun Gong, i detenuti usarono una tavola di legno per colpire il suo corpo più di 50 volte. Fu picchiato a morte.

Una notte andai in bagno, nonostante non avessi il permesso di farlo, quando tornai, Xu Hui mi diede dei calci nei reni. Dopo ebbi così tanto dolore da non riuscire a muovermi.

Nel 2002, le guardie ricevettero ordini di far rinunciare tutti i praticanti alla loro fede. Istigarono Xu Hui e gli altri per torturare i praticanti nella Prima Sezione. Ci obbligarono a sedere per terra, di fronte al muro, con le gambe incrociate. Diversi detenuti si misero alle nostre spalle, di tanto in tanto prendevano a calci un praticante da dietro o facevano l’ariete con la testa del praticante contro il muro. Ci misero poi in ordine e uno per uno fummo condotti in un’altra stanza. Quando entrai nella stanza, c’era Xu Hui che aveva in mano un grosso bastone di legno e che malediva il nostro Maestro. Mi fu ordinato di ripetere le sue parole. In un primo momento ho pensato che non potevo maledire il nostro Maestro, ma poi mi scusai e mi convinsi che sarebbe andata bene, dal momento che non credevo in quello che dicevo. Nel mio cuore non mirai alle parole del Maestro. In seguito mi sentii in colpa per quello che avevo fatto. Come avrei potuto guardare di nuovo il Maestro? Non riuscii a perdonare me stesso.

Prima che il signor Sui Futao morisse dopo essere stato picchiato a morte nel campo di lavoro, tre praticanti erano già stati uccisi in quella stanza.

Ogni giorno eravamo torturati ed eravamo costretti a leggere gli articoli che calunniano il Falun Gong. Tutti dovevano leggerli, altrimenti sarebbero stati picchiati brutalmente. Quando venne il mio turno di leggere, ogni volta che incontravo il nome del Maestro e le parole del Falun Gong, le saltavo e non le leggevo. Quando le guardie si accorsero che stavo facendo questo, mi picchiarono per un lungo periodo di tempo. Anche il giorno prima di essere rilasciato, mi picchiarono brutalmente, dicendo che non avevo scritto in modo chiaro la dichiarazione di garanzia di rinunciare alla pratica della Falun Gong.

A volte eravamo costretti a mangiare in bagno. Dovevamo affrettarci per usare la toilette e per mangiare. Proprio nel momento in cui avevo perso la speranza per la mia vita, uno dei membri della mia famiglia mi portò di nuovo una copia di uno degli articoli del Falun Gong. Lo nascosi subito e lo lessi sotto la mia coperta.

Condannate le mie due sorelle e diversi praticanti perseguitati a morte

I praticanti Wang Shouhui, Liu Boyang, Liu Haibo, Xu Shuxiang, Wang Kefei, Yu Lixin, Deng e Liu Shiying Chengjun, sono stati picchiati a morte. Anche altri praticanti morirono a seguito della tortura, ma non ricordo i loro nomi.

Mia sorella maggiore Shuqin Zhang fu condannata a 11 anni di prigione e suo marito fu condannato a cinque anni. Gli agenti dell'Ufficio 610 (un'organizzazione di agenti speciali nata al solo scopo di perseguitare il Falun Gong), ordinarono alla scuola di espellere la loro figlia di nove anni.

La mia seconda sorella Shuchun Zhang, di 35 anni, quasi morì quando la polizia cercò di arrestarla. Ebbe una costola rotta e fratture alle vertebre, alle braccia e alle gambe. Quando gli astanti chiesero alla polizia cosa fosse successo, fu detto loro che lei e suo marito si erano picchiati. La portarono all'ospedale di polizia per le cure, ma il medico pensò che non c'erano speranze per lei, dal momento che le sue ferite erano così gravi. La polizia allora la scaricò sul ciglio della strada. Fortunatamente, alcune persone gentili si presero cura di lei e attraverso lo studio degli insegnamenti del Falun Gong e facendo gli esercizi, recuperò in circa un mese. Nel 2009 venne di nuovo arrestata e fu condannata a otto anni di carcere.

Vorrei dichiarare formalmente che tutte le cose che sono stato costretto a dire che calunniano il Maestro e il Falun Gong sono false.

Articolo correlato:
Zhang Zhikui della città di Zhaoyuan racconta le torture che ha sperimentato al Comitato Investigativo http://www.clearwisdom.net/html/articles/2006/6/22/74704.html

(*) href=http://it.clearharmony.net/articles/200602/2206.html>GLOSSARIO
Versione Inglese: http://en.clearharmony.net/articles/201109/56909.html
Versione cinese : http://minghui.ca/mh/articles/2011/9/2/246167.html

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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a56909-article.html

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