Secondo il rapporto di Amnesty International (AI INDEX: ASA 17/054/1999), la Sig.ra Zhao Jinhua, praticante del Falun Gong è stata torturata a morte.
Zhao Jinhua, donna, contadina 42enne del villaggio di Zhaojia, contea di Zhangxing, provincia di Shandong, è presumibilmente deceduta il 7 Ottobre 1999 in una stazione di polizia della contea di Zhangxing. Praticante del Falun Gong dal 1995, Zhao Jinhua era stata portata via dalla polizia della contea di Zhangxing, il 27 Settembre 1999, mentre lavorava nei campi. Durante la prigionia, è stata presumibilmente messa sotto pressione perché rinunciasse alla pratica del Falun Gong ed era stata ripetutamente picchiata con manganelli e bastoni elettrici per essersi rifiutata di sottostare agli ordini. Il 7 Ottobre, fu ricoverata due volte d’urgenza all’ospedale provinciale, ma morì prima di arrivare all’ospedale la seconda volta. L’11 Ottobre 1999, un portavoce della polizia della contea di Zhangxing confermò la sua morte, ma si è rifiutato di commentare la causa, secondo quanto riferito da una cronaca di Agence France Presse a Beijing quel giorno.
Fonti ufficiose riferiscono che la polizia locale ha informato la famiglia di Zhao Jinhua sulla sua morte l’8 Ottobre, avvertendo i familiari di non discuterne. Secondo le fonti, da un’autopsia, effettuata l’8 Ottobre da periti medico-legali della città di Zhaoyuan e Yantai, è emerso che Zhao Jinhua presentava ferite ed ematomi in varie parti del corpo, tranne la testa. Il referto autoptico indicava che il decesso era avvenuto in seguito a pestaggi con oggetti ottundenti. Sembra che la polizia o altre autorità avessero disposto che il suo corpo fosse cremato immediatamente dopo l’autopsia. Le sue ceneri sono state consegnate alla famiglia il 9 Ottobre. La velocità con la quale il cadavere è stato cremato suggerisce che le autorità stavano tentando di occultare le circostanze del decesso, come accade spesso per le morti in prigione in Cina.
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