Ieri, per la prima volta in Italia, il Falun Gong ha assunto ufficialmente un volto, quello di Erping Zhang, 40 anni, consulente d'affari negli Stati Uniti, portavoce mondiale del movimento che da due anni turba i sonni del regime cinese. Messo fuori legge nel luglio 1999, il Falun Gong, che sostanzialmente consiste nella pratica di esercizi di respirazione e meditazione ispirati al buddhismo e al taoismo ed usa come mezzo di comunicazione primario Internet, subisce oggi in Cina, sotto l'accusa di "(parole omise diffamatorie dal regime cinese) - Note dell'editore", una fortissima repressione. Per denunciarla, Erping Zhang è venuto in Italia, ospite di Nessuno Tocchi Caino, il "braccio" del partito radicale transnazionale che si batte per l'abolizione della pena di morte nel mondo.
Un filmato ha introdotto l'intervento del portavoce del Falun Gong. Immagini spezzate e drammatiche di brutalità, percosse, arresti e torture contro gli aderenti in Cina, tanto più impressionanti in quanto la violenza viene esercitata su persone che non cerca neppure reagire e difendersi. Secondo le cifre fornite dall'organizzazione, i membri arrestati sarebbero ormai circa 50mila, 10mila sono detenuti in campi di lavoro forzato o internati in ospedali psichiatrici, 104 sono stati torturati a morte.
Dal racconto di Erping Zhang, è emersa la storia, tutta chiusa negli anni '90, di quello che si descrive come un movimento pacifico, appolitico, radicato nella più antica tradizione cinese, il quale al momento della sua costituzione, nel 1992, era persino sostenuto dal governo, tanto che migliaia di suoi aderenti provenivano dal Pcc e dall'esercito. Fino all'aprile del 1999, quando una manifestazione di migliaia di praticanti a Pechino, rivelò alla leadership cinese l'esistenza di un gruppo troppo organizzato (e numerose, avendo ormai intorno a sé milioni di aderenti) per non costituire una minaccia.
Ma Erping Zhang insiste che la situazine nella sua drammaticità, non ha portato a una modifica della natura del movimento, che non vuole costituirsi come un'opposizione politica al governo di Pechino. In questo senso, spiega, non intende cercare alleanze con le molte realtà che in Cina sono represse, neanche quelle religiose. Esercitare "Verità, Compassoine, Tolleranza" i tre principi ispiratori del Falun Gong, è semplicemente un diritto, che la sua organizzazione rivendica, cercando tuttavia l'appoggio internazionale.
Marco Pannella, presente all'incontro, ha preannunciato che il suo partito inviterà presto in Italia il grande maestro della Falun Gong, Li Hongzhi, e chiederà al neo premier Berlusconi di incontrarlo. Un doppio evento, considerata la vita piuttosto riservato, per non dire segreta del maestro che vive negli Stati Uniti.
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