EFGIC: La Polizia Tailandese prende ordini dall’Ambasciata Cinese?

L’Ambasciata Cinese di Bangkok preme sulla polizia locale perché soffochi la protesta del Falun Gong
 
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LONDRA - Il 10 dicembre 2005, la giornata internazionale per i Diritti Umani, la Polizia Tailandese, malmena i dimostranti del Falun Gong all’esterno dell’Ambasciata Cinese di Bangkok. Dopo essere stati visti entrare e uscire, dall’Ambasciata Cinese, decine di poliziotti tailandesi hanno attraversato la strada e hanno duramente perquisito i praticanti del Falun Gong che stavano tranquillamente protestando contro i sei anni di persecuzione della loro pratica in Cina. La polizia ha trascinato via alcuni di loro e ha sequestrato gli striscioni. Degli ufficiali hanno affermato loro non volevano soffocare la protesta, ma che era stato detto loro di farlo dall’Ambasciata Cinese.

Il 14 Dicembre la polizia tailandese ha detto hai praticanti del Falun Gong che manifestavano che se fossero ritornati all’ambasciata per protestare il giorno seguente sarebbero stati arrestati.

Il 14 dicembre, in un diverso episodio, nella città balneare tailandese di Pattaya, la polizia tailandese ha arrestato tre praticanti del Falun Gong che stavano distribuendo volantini che denunciavano i crimini del Partito Comunista Cinese (PCC). Fra gli arrestati c’era il Sig. Zhang Mengye, un compagno di classe del leader del PCC Hu Jintao, che sta chiedendo asilo in Tailandia dopo essere stato torturato in prigionia in Cina.

I dimostranti hanno riferito di avere regolarmente distribuito volantini in quel luogo negli ultimi 6 mesi. Ora, tuttavia, sembra che ci siano nuovi ordini.

“Il Governo Comunista Cinese ha imposto le sue prepotenze a molte nazioni di tutto il mondo per mettere in atto le sue azioni persecutorie” dice il portavoce del Centro di Informazioni Europeo del Falun Gong Peter Jauhal. “E loro prendono di mira in particolar modo coloro che rivelano i dettagli di come torturano ed assassinano per mantenere il potere, un qualcosa che noi stiamo denunciando pacificamente negli ultimi 6 anni.”

“Noi rispettosamente chiediamo che il Governo Tailandese al più presto riconsideri la sua posizione, mantenga la sua sovranità e non dia seguito alle richieste illegali del Partito Comunista che violano i diritti umani.”

Questi episodi sono gli ultimi di una serie di tentativi del PCC di mettere sotto silenzio il Falun Gong in tutto il mondo. La scorsa settimana, quando il Premier Wen Jiabao ha visitato la Repubblica Ceca, un gruppo di cinesi ha cercato di corrompere i praticanti del Falun Gong che stavano protestando di fronte all’Ambasciata Cinese di Praga. Quando i praticanti hanno rifiutato 1.500 dollari, con la macchina di Wen che si stava velocemente avvicinando, il gruppo ha circondato i praticanti e ha distrutto i loro striscioni.

Episodi simili sono accaduti in numerosi paesi, inclusi Birmania, Francia, Messico, Germania e Russia, (notizie).

In un altro episodio, notizie dall’Argentina riportano che il 14 dicembre un gruppo di prepotenti cinesi che si suppone siano collegati con l’Ambasciata Cinese hanno assalito i praticanti del Falun Gong che stavano protestando pubblicamente in Argentina mentre un alto funzionario cinese Luo Gan era in visita. Luo era stato denunciato per genocidio da un praticante del Falun Gong il giorno prima.

Alcuni di questi episodi che sono stati documentati con la polizia locale, hanno compreso pestaggi e strangolamenti.

“Ciò che più spaventa il PCC è la denuncia della repressione delle brutalità commesse contro il Popolo Cinese” dice Jauhal “La persecuzione di gente pacifica che medita è probabilmente la dimostrazione più lampante della spietatezza del Partito Comunista e quindi loro ricorrono alle misure più estreme per impedire parole di denuncia.”

A tutt’oggi è stata confermata la morte di 2791 praticanti del Falun Gong in seguito ai sei anni di persecuzione della pratica da parte del PCC. (www.flghrwg.net) Il Gruppo di Lavoro sui Diritti Umani del Falun Gong è in possesso di dettagli su più di 44.000 casi di tortura. L’uso diffuso della tortura in Cina è stato confermato all’inizio di questo mese dal Rapporto Speciale U.N. sul Torture Manfred Nowak. Nowak conferma che gli è stato ripetutamente impedito di cercare di investigare sulle torture agli aderenti del Falun Gong.

“Noi siamo ora in un momento critico” spiega Jauhal. “Milioni di Cinesi stanno rendendo dichiarazioni pubbliche di dimissioni dal Partito, e le proteste si levano alte nelle campagne, importanti avvocati stanno apertamente contestando il sistema giudiziario, sono stati denunciati insabbiamenti su epidemie e inquinamenti da sostanze tossiche, tutto ciò sta accadendo contemporaneamente. Mettete tutto insieme e potrete capire perché il governo è in preda al nervosismo.”

“Diventa chiaro il perché abbiano così tanto da nascondere e sentano il bisogno di ridurre al silenzio anche una piccola protesta a Bangkok.”

In aggiunta alle proteste al di fuori delle ambasciate e dei consolati cinesi in tutto il mondo, sono in atto proteste di fronte alle ambasciate tailandesi in molte delle principali città del mondo per premere sul governo Tailandese perché non si pieghi alle pressioni del Governo Cinese.

Background

Falun Gong, anche conosciuto come Falun Dafa (about), è una pratica di meditazione ed esercizi con insegnamenti basati sui principi universali di Verità Compassione e Tolleranza”. Praticato in più di 60 paesi, il Falun Gong affonda le sue radici nella cultura tradizionale cinese. Stimando il governo che il numero dei praticanti fosse in Cina di 70-100 milioni, l’allora leader comunista cinese Jiang Zemin,ha messo questa pratica pacifica fuori legge nel luglio 1999. Da qul momento il regime di Jiang ha intensificato la campagna di propaganda per mettere la pubblica opinione contro la pratica, mentre imprigionava, torturava e uccideva coloro che la praticavano. Il Centro di Informazione Europeo sul Falun Gong ha verificato più di 2500 casi di morti in seguito alle torture da quando la persecuzione è iniziata nel 1999. Nell’ottobre 2001 fonti governative interne alla Cina stimavano che i morti, all’epoca, fossero circa 1600. Fonti attendibili stimano che il numero sia molto più alto. Centinaia di migliaia sono stati incarcerati, più di 100.000 sono stati condannati ai lavori forzati, normalmente senza processo.

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