Shandong: Il Lavoro da schiavo dei Praticanti del Falun Gong nel Campo di Lavoro forzato No.1

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Da Luglio del 1999, quando il Partito Comunista Cinese ha iniziato la persecuzione dei praticanti del Falun Gong, il Campo di Lavoro Forzato No.1 della Provincia di Shandong (generalmente conosciuto come il Campo di Lavoro Forzato Jiangshuiquan della Città di Jinan) non ha risparmiato alcuno sforzo portando avanti varie persecuzioni. Uno dei metodi usati è costringere i prigionieri a lunghe ore di duro lavoro.

Dal 2002 al 2003, uno dei lavori nel campo di lavoro forzato era di attaccare etichette sopra a confezioni di medicinali. Le etichette venivano stampate dalla Jinan City's Tianyi Printing Company . (In precedenza era chiamata Donggang Company, ed era conosciuta all’estero come una compagnia che produceva carta non carbonata di alto livello) Le etichette devono essere attaccate sia dentro che fuori alle confezioni. I medicinali erano “Riduttori della pressione No. 0 di Pechino” prodotti dalla Beijing's Shuanghe Medicine, Ltd.

I praticanti della prima, seconda e terza divisione del Campo di Lavoro devono incollare l’etichetta “Shuanghe” sulle confezioni di “Riduttori della pressione No. 0 di Pechino”. Le scatole di medicine erano strettamente inscatolate in un grande scatolone di cartone e consegnate nel campo di lavoro. Le scatole di cartone erano di due taglie. Gli scatoloni grandi contenenti 2.000 confezioni di medicine, che erano impilate in due strati. E gli scatoloni più piccoli che contenevano 1.000 confezioni di medicine. Per aumentare i profitti il campo di lavoro di solito lavorava con gli scatoloni più grandi.

I praticanti della prima, seconda e terza divisione erano costretti a finire tre dei quattro scatoloni in un giorno. I praticanti giovani riuscivano al massimo a finire 11 scatoloni al giorno. In altre parole ognuno doveva etichettare 6.000-8.000 confezioni di medicine al giorno. a volte anche più di 20.000.

Approssimativamente lavoravano dalle 7:30 alle 11:30 dalle 12:00 alle 18:00 e dalle 18:30 alle 8:30 a volte anche fino alle 21:00 o 22:00. I praticanti avevano 12 o 13 ore di lavoro intensivo ogni giorno. Le lunghe ore di lavoro causavano dolori al collo, spalle, mani, in particolare nella zona del collo. Il collo diventava così intorpidito da non riuscire più a muoverlo.

Le guardie del Campo di Lavoro cooperavano con un giovane uomo di nome Wang, che lavorava per la Jinan City's Tianyi Printing Company. Davano stretti requisiti per la procedura. Di solito le etichette venivano incollate nel riquadro assegnato in una appropriata posizione. Inoltre Wang chiedeva che le etichette fossero incollate sulle confezioni in una posizione molto particolare e specifica, non tollerando il benché minimo errore. I requisiti erano che l’etichetta doveva essere centrata con una specifica distanza dal bordo superiore, inferiore, sinistro e destro. Molti non riuscivano a raggiungere quel grado di precisione e le etichette erano incollate male o la distanza non era giusta. In quei casi il prodotto era considerato danneggiato. Gli operai venivano maltrattati dalle guardie o veniva ordinato loro di portare i prodotti scartati alle loro celle continuando il lavoro dopo l’orario regolare di lavoro. Molto spesso lavoravano fino alle 23:00 o a mezzanotte, e il giorno dopo iniziavano un nuovo giorno di lavoro.

Le guardie non esentavano nemmeno le donne anziane. Quelli che erano giovani e veloci con le mani non sfuggivano al costante controllo e alle molestie. Una giovane studentessa della seconda divisione era molto veloce. Ogni giorno finiva prima i dieci scatoloni. Un giorno, per qualche ragione completò solo sei scatoloni. Le guardie ordinarono ad un “collaboratore(*)” di nome Su Fenghua di interrogarla. Su chiese “Con le mani veloci che hai come hai fatto a far meno di una persona media?” Una volta furono consegnate delle etichette. Le guardie chiamarono alcuni ragazzi veloci dalle divisioni per fare il lavoro. Una guardia, Xu Rujiu indicò sei o sette scatoloni sul tavolo e disse agli studenti del college “Quegli scatoloni sono proprio per voi”

La guardia della seconda divisione Cao Dongyan era l’incaricato della produzione. Camminava avanti e indietro e faceva ispezioni. I praticanti del Falun Gong erano costretti a lavorare per lunghe ore. Ogni giorno erano in uno stato molto stressante. Se qualcuno non raggiungeva la quota o riduceva di un po’ doveva subire l’ira di Cao Dongyan. Umiliazioni ed abusi verbali diventavano cose giornaliere. spesso qualcuno sveniva nel reparto produzione. AI praticanti che lavoravano con le cucitrici capitava spesso che gli aghi delle macchine bucassero le loro dita. In più uno non sapeva quando sarebbero iniziate le grida e gli strilli isterici di Cao Dongyan.

Dietro ad ogni affare tra i campi di lavoro forzato e le compagnie, vengono scambiate le lacrime e il sangue dei praticanti. Da quando il regime di Jiang Zemin ha iniziato la persecuzione hanno usato il Partito Comunista Cinese (PCC) come uno strumento per perseguitare i praticanti del Falun Gong che credono in “Verità-Compassione-Tolleranza” Abbiamo visto troppe malvagità e troppi crimini contro la coscienza e la moralità. Crediamo nel principio universale “Il Bene viene ricompensato e il Male viene punito” e “Nessuno può sfuggire alla punizione della legge in questo mondo, né al giudizio del Cielo”

(*) GLOSSARIO

Versione Cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2006/10/15/140275.html

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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a36324-article.html

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