Fin dai tempi antichi, ci sono stati innumerevoli casi, sia in Cina che all’estero, di persone che sono state beneficiate dal cantare il nome di Budda o dal credere in Budda. Quello che è raccontato qui è un episodio che ha avuto luogo durante il Periodo del Wei Orientale (534 d.C.-550 d.C.) delle Dinastie del Sud e del Nord (420 d.C.- 589 d.C.) Un gentiluomo di nome Sun Jingde viveva a Dingzhou (una città dell’attuale provincia di Hebei). Credeva in Budda e costruì una statua della Bodhisattva Avalokitesvara, che mise fuori dalla sua casa, con molto rispetto. In seguito egli fu accusato ingiustamente e imprigionato. Non fu in grado di resistere alle torture e dovette ammettere cose che non aveva fatto. Fu condannato a morte. Una notte, sognò un monaco che gli disse di recitare, “Bodhisattva Avalokitesvara, il Salvatore,” un migliaio di volte. Quando si svegliò, cominciò immediatamente a recitare.
Quando fu portato sul patibolo, Sun Jingde aveva cantato il suo nome migliaia di volte. E ancora continuava a cantilenare in silenzio nel suo cuore. Quando stava per essere giustiziato e il coltello colpì il suo collo, non sentì molto dolore. Non c’era sangue e la sua pelle non era stata per nulla tagliata. Tuttavia, il coltello si era rotto in tre pezzi. Il boia cambiò il coltello tre volte, e accadde sempre la stessa cosa. Il boia ebbe paura e si sedette per terra; aveva difficoltà a rialzarsi. L’ufficiale sovrintendente dovette sospendere l’esecuzione e riportò ciò che era successo al governo centrale. Gao Huan, il primo ministro, richiese immediatamente di cancellare la condanna a morte di Sun Jingde, che ricevette così l’amnistia e fu rilasciato.
Quando tornò a casa, si prosternò con devozione alla statua della Bodhisattva Avalokitesvara. Scoprì che c’erano tre tagli di coltello sul collo della statua. Fu così commosso che pianse. Si inginocchiò e non poteva smettere di inchinarsi.
Il governo centrale ordinò di trascrivere la Scrittura della Bodhisattva Avalokitesvara, che è chiamata la Scrittura Regale della Bodhisattva Avalokitesvara. Secondo la raccolta Mingxiangji, innumerevoli persone sono state salvate da incidenti mortali cantando il nome della Bodhisattva Avalokitesvara, di Ksitigabhra, di Maitreya e del Budda Amitabha a partire dalla Dinastia Jin (265 d.C.-420 d.C.) e dalle Dinastie del Sud e del Nord.
Considerando questi fatti storici, ho pensato ai praticanti della Falun Dafa di oggi, che invitano le persone a recitare “Falun Dafa è buona”, cosa che porta benefici inaspettati. Ad esempio, persone che soffrivano di gravi malattie sono state completamente curate, altre sono uscite illese da incidenti d’auto, alcuni da allora godono dell’armonia e della felicità in famiglia. Ci sono stati molti esempi. Fintanto che uno è sincero, cantare “Falun Dafa è buona” è di grande beneficio. Il principio resta lo stesso dai tempi antichi fino ad oggi, e questo manifesta la compassione e lo sconfinato potere divino del Budda.
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